Un gruppo composto da quattro attiviste femministe ha vandalizzato il 31 ottobre scorso la Basilica Cattedrale di Santa Cruz de la Sierra, in Bolivia, mentre l'Arcivescovo locale celebrava la messa domenicale. Ne ha dato notizia Aci Prensa, agenzia in lingua spagnola del gruppo Aci - Ewtn.

Il gruppo ha danneggiato la facciata della cattedrale, macchiando il muro con vernice rossa. Al momento dell'irruzione l'Arcivescovo di Santa Cruz, Mons. Sergio Gualberti, stava celebrando l'Eucaristia.

Secondo i media locale le attiviste appartengono al gruppo femminista “Mujeres Creando", il cui obiettivo è attaccare la posizione assunta dalla Chiesa cattolica in Bolivia sul caso di una ragazzina di 11 anni, incinta di a seguito di ripetute violenze da parte del nonno. La minorenne - alla 21/ma settimana di gestazione - dopo essere stata dimessa dall'ospedale, è stata trasferita in una casa di accoglienza gestita dall'arcidiocesi di Santa Cruz de la Sierra, su decisione del Garante per l'infanzia e l'adolescenza.

In una dichiarazione ad ACI Prensa Víctor Hugo Valda, delegato episcopale per la Sanità dell'arcidiocesi di Santa Cruz de la Sierra, ha negato che la Chiesa cattolica fosse intervenuta nella decisione del minore e, al contrario, ha assicurato che "fin dall'inizio ha mostrato vicinanza e sostegno concreto”. Valda ha ribadito che l'unica cosa che la Chiesa ha fatto "è stata quella di presentarsi all'ospedale perché sia ​​rispettata la voce della ragazza e della madre, che come si sapeva, non volevano interrompere la gravidanza, e perché inoltre, costringerla a abortire è reato”.