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Una giornata per non dimenticare le vittime delle migrazioni

Il Papa a Lampedusa  |  | Or/ Aci Group Il Papa a Lampedusa | | Or/ Aci Group

Si è celebrata oggi  la Giornata nazionale in memoria delle vittime delle migrazioni. 

Il 3 ottobre 2013, a pochi metri dalle coste di Lampedusa, fecero naufragio e persero la vita 368 persone. Uno dei più tragici, ma non l’unico e neppure l’ultimo dei naufragi di questi anni avvenuto nel braccio di mare che separa le nostre coste dall’Africa. 

Ancora, nel 2016 oltre 5.000 migranti sono annegati nel Mare Nostrum, e 2861 persone in questi primi mesi del 2017.

Preghiamooggi, per le vittime delle migrazioni, perché il Signore conceda loro di raggiungere quella vita che qui in terra è stata loro negata, e perché desti noi dal sonno dell’indifferenza, con le parole che papa Francesco ha pronunciato a Lesbo il 16 aprile 2016:

 “Dio di misericordia … Ti preghiamo per tutti gli uomini, le donne e i bambini, che sono morti dopo aver lasciato le loro terre in cerca di una vita migliore.

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Benché molte delle loro tombe non abbiano nome, da Te ognuno è conosciuto, amato e prediletto.

Che mai siano da noi dimenticati, ma che possiamo onorare il loro sacrificio con le opere più che con le parole.

Ti affidiamo tutti coloro che hanno compiuto questo viaggio, sopportando paura, incertezza e umiliazione, al fine di raggiungere un luogo di sicurezza e di speranza.

Come Tu non hai abbandonato il tuo Figlio quando fu condotto in un luogo sicuro da Maria e Giuseppe, così ora sii vicino a questi tuoi figli e figlie attraverso la nostra tenerezza e protezione.

Fa’ che, prendendoci cura di loro, possiamo promuovere un mondo dove nessuno sia costretto a lasciare la propria casa e dove tutti possano vivere in libertà, dignità e pace.

Dio di misericordia e Padre di tutti, destaci dal sonno dell’indifferenza, apri i nostri occhi alle loro sofferenze e liberaci dall’insensibilità, frutto del benessere mondano e del ripiegamento su sé stessi.

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Ispira tutti noi, nazioni, comunità e singoli individui, a riconoscere che quanti raggiungono le nostre coste sono nostri fratelli e sorelle.

Aiutaci a condividere con loro le benedizioni che abbiamo ricevuto dalle tue mani e riconoscere che insieme, come un’unica famiglia umana, siamo tutti migranti, viaggiatori di speranza verso di Te, che sei la nostra vera casa, là dove ogni lacrima sarà tersa, dove saremo nella pace, al sicuro nel tuo abbraccio.