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Welby dal Papa, comincia la missione del nuovo riferimento anglicano a Roma

Papa Francesco e l'arcivescovo Welby | Papa Francesco e l'arcivescovo Welby, durante l'incontro in Vaticano del 27 ottobre 2017 | L'Osservatore Romano / ACI Group Papa Francesco e l'arcivescovo Welby | Papa Francesco e l'arcivescovo Welby, durante l'incontro in Vaticano del 27 ottobre 2017 | L'Osservatore Romano / ACI Group

Per la cerimonia che ha cominciato ufficialmente la sua missione a Roma, è arrivato l’arcivescovo Justin Welby in persona, che lo ha presentato al Papa. L’arcivescovo Bernard Ntahoturi, nuovo direttore dell’Anglican Center di Roma, ha cominciato lo scorso 27 ottobre, con una Messa al Caravita, la sua missione nell'ufficio che alcuni chiamano “la spia della Comunione Anglicana a Roma”.

La cerimonia si è tenuta lo scorso 27 ottobre, nella chiesa del Caravita a Roma, ed è stata preceduta da un incontro privato e poi a pranzo tra Papa Francesco e il Primate della Comunione Anglicana, durante il quale il Primate ha introdotto di nuovo l’arcivescovo Ntahoturi.

Era il secondo incontro tra l’arcivescovo Ntahoturi e il Papa. A maggio, una volta nominato, l’arcivescovo Ntahoturi aveva trascorso una settimana a Roma, ed aveva avuto l’opportunità di salutare Papa Francesco al termine di una udienza generale, presentato dal suo predecessore, l’arcivescovo Moxon.

Bernard Ntahoturi, che precedentemente aveva servito dal 1979 al 1986 come capo dello staff del presidente del Burundi Jean-Baptiste Bagaza, e poi era stato per quattro anni cappellano delle carceri dopo il colpo di Stato militare del 1987, ha lavorato anche come presidente della Commissione per la Verità e Riconciliazione del Paese.

Ora fungerà come liaison tra Roma e Canterbury. La presenza dell'Anglican Center a Roma è importante, e per questo a predicare alla cerimonia di installazione c'è stato l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, “ministro degli Esteri” vaticano, che nel suo passato diplomatico era stato nunzio in Burundi quando ci fu la Messa di inizio missione di Ntahoturi da arcivescovo del Paese.

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Ed erano presenti anche il Cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, e l’arcivescovo Bernard Longley, che è co-presidente per parte cattolica della Commissione Internazionale Anglicano-Cattolico.

L’Anglican Centre a Roma è stato aperto poco più di 50 anni fa, nel 1966. Lo scorso anno, le ottime relazioni portarono anche alla prima visita di un Papa in una parrocchia anglicana. E il 31 ottobre, a Londra, si tiene una funzione religiosa che ha unito il Cardinale Vincent Nichols, primate cattolico, e il primate anglicano Justin Welby, durante la quale il primate anglicano presenta la “Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione”, documento con il quale la Chiesa cattolica e la Federazione mondiale luterana affermarono, nel 1999, di non essere più divise dal concetto di grazia. 

Una situazione ecumenica di grande positività, che ha portato l’arcivescovo Gallagher a sottolineare, nell’omelia del 27 ottobre, che “le relazioni ecumeniche tra le differenti Chiese cristiane” non dovrebbero “più essere descritte come un affare interno della Chiesa”, ma piuttosto diventare un “imperativo morale” a causa della “precarietà del sistema politico globale”.