“Con il racconto della parabola del banchetto nuziale” si definisce “il progetto che Dio ha pensato per l'umanità, e la storia del re che fece una festa di nozze per il suo figlio è immagine del Padre che ha predisposto per tutta la famiglia umana una meravigliosa festa di amore e di comunione intorno al suo Figlio Unigenito”. Lo ha detto il Papa introducendo stamane la preghiera dell’Angelus.
Nell'Angelus di oggi il Papa riprende interamente la parabola di Gesù dei vignaioli omicidi raccontata nel Vangelo odierno.
"L’obbedienza non consiste nel dire sì o no, ma nell’agire, nel coltivare la vigna, nel realizzare il Regno di Dio. Con questo semplice esempio, Gesù vuole superare una religione intesa solo come pratica esteriore e abitudinaria, che non incide sulla vita e sugli atteggiamenti delle persone". E' questo il cuore dell'Angelus odierno di Papa Francesco, che dalla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano ripercorre il Vangelo di oggi, la parabola dei due figli.
Il Vangelo di oggi “parla della correzione fraterna, e ci invita a riflettere sulla duplice dimensione dell’esistenza cristiana: quella comunitaria, che esige la tutela della comunione, e quella personale, che impone attenzione e rispetto per ogni coscienza individuale”. Lo ha detto il Papa, stamane, introducendo la preghiera mariana dell’Angelus.
"Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua". E' in questa frase che si può riassumere il cuore dell'Angelus odierno del Papa. Ai fedeli riuniti in Piazza San Pietro il Papa spiega il senso del Vangelo di oggi. "Di fronte alla prospettiva che Gesù possa fallire e morire in croce, lo stesso Pietro si ribella e gli dice: Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai!. Crede in Gesù, lo vuole seguire, ma non accetta che la sua gloria passi attraverso la passione".
Il brano evangelico che narra come Gesù abbia camminato sulle acque ci invita “ad abbandonarci con fiducia a Dio in ogni momento della nostra vita, specialmente nel momento della prova e del turbamento. Quando sentiamo forte il dubbio e la paura e ci sembra di affondare, non dobbiamo vergognarci di gridare, come Pietro: Signore, salvami! Bussare al cuore di Gesù… È una bella preghiera che possiamo ripetere tante volte. E il gesto di Gesù, che subito tende la sua mano e afferra quella del suo amico, va contemplato a lungo: Gesù è questo, fa questo: è la mano del Padre che mai ci abbandona; la mano forte e fedele del Padre, che vuole sempre e solo il nostro bene”. Lo ha detto il Papa, stamane, introducendo la preghiera mariana dell’Angelus.
Nell'Angelus odierno il Papa riprende il Vangelo di questa domenica che ci presenta il prodigio della moltiplicazione dei pani.
Nell'Angelus di oggi il Papa ripercorre il brano evangelico odierno, Gesù intento a parlare alla folla in parabole del Regno dei cieli. Papa Francesco si affaccia alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano e riprende il racconto di Gesù sul grano e la zizzania. Attraverso questa parabola "Gesù ci fa conoscere la pazienza di Dio, aprendo il nostro cuore alla speranza".
La parabola del seminatore è “la madre di tutte le parabole”, perché “parla dell’ascolto della Parola”. E “ognuno di noi è un terreno su cui cade il seme della Parola, nessuno escluso”. Così Papa Francesco commenta il Vangelo del giorno, affacciato dalla finestra dello studio del Palazzo Apostolico.
“La vera saggezza viene dal cuore, se hai il cuore chiuso non sei saggio. I misteri di suo Padre, Gesù li dice rivelati ai piccoli, a quanti cioè si aprono con fiducia alla sua Parola di salvezza, sentono il bisogno di Lui e attendono tutto da Lui. Poi, Gesù spiega che ha ricevuto tutto dal Padre. Lo chiama Padre mio, per affermare l’unicità del suo rapporto con Lui. Infatti, solo tra il Figlio e il Padre c’è totale reciprocità: l’uno conosce l’altro, l’uno vive nell’altro”. Lo ha detto il Papa nell’Angelus domenicale di oggi, recitato dal Palazzo Apostolico.
Dopo la Messa in Basilica, Papa Francesco continua la Solennità dei Santi Pietro e Paolo con la preghiera mariana dell'Angelus. Il Pontefice si affaccia alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli e i pellegrini riuniti in Piazza San Pietro. "Ed è un dono ritrovarci a pregare qui, vicino al luogo in cui Pietro morì martire ed è sepolto", dice il Papa.
“Quando l’amore verso i genitori e i figli è animato e purificato dall’amore del Signore, allora diventa pienamente fecondo e produce frutti di bene nella famiglia stessa e molto al di là di essa”. Papa Francesco commenta così il Vangelo proposto oggi nella liturgia.
Nell'Angelus di oggi, dalla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano, Papa Francesco commenta il Vangelo di questa domenica, il discorso che Gesù rivolge ai suoi discepoli invitandoli a non avere paura, ad essere forti e "fiduciosi di fronte alle sfide della vita, preavvisandoli delle avversità che li attendono"
“L’azione delle tre Persone divine è tutta un unico disegno d’amore che salva l’umanità e il mondo. E’ un disegno di salvezza, Dio ha creato il mondo buono e bello, ma il mondo è segnato dal male e dalla corruzione, noi uomini e donne siamo peccatori, tutti; pertanto, Dio potrebbe intervenire per giudicare il mondo, per distruggere il male e castigare i peccatori. Invece, Egli ama il mondo, nonostante i suoi peccati; Dio ama ciascuno di noi anche quando sbagliamo e ci allontaniamo da Lui. Dio Padre ama talmente il mondo che, per salvarlo, dona ciò che ha di più prezioso: il Figlio unigenito, il quale dà la sua vita per gli uomini, risorge, torna al Padre e insieme a Lui manda lo Spirito Santo. La Trinità è dunque Amore, tutta al servizio del mondo, che vuole salvare e ricreare”. Lo ha detto il Papa, stamane, in occasione della Santissima Trinità, introducendo la preghiera dell’Angelus.
“Oggi era previsto il passaggio della Croce dai giovani di Panamá a quelli di Lisbona.
Prima di concludere la preghiera dell’Angelus, Papa Francesco ha fatto riferimento al violento sisma che all’alba di oggi ha colpito la Croazia, provocando seri danni.
A causa del coronavirus, anche questa domenica, Papa Francesco guida la recita della preghiera dell’Angelus dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico Vaticano. Il Papa prima della preghiera mariana commenta: "Sta finendo a Milano la Messa che l'Arcivescovo sta celebrando al Policlinico per gli ammalati, i medici, gli nfermieri, il Signore Arcivescovo èvicino al suo popolo, è anche vicino a Dio nella preghiera, mi viene in mente la fotografia sul tetto pregando la Madonna. Vorrei ringraziare anche tutti i sacerdoti, la creatività dei sacerdoti, tante notizie mi arrivano soprattutto dalla Lombardia, sacerdoti che pensano mille modi per essere vicini al popolo, perchè il popolo non si senta abbandonato, sacerdoti con lo zelo apostolico, che hanno capito bene che in tempi di pandemia non si deve fare il Don Abbondio".
È un po’ strana questa preghiera dell’Angelus di oggi, con il Papa “ingabbiato” nella biblioteca, ma io vi vedo, vi sono vicino. E vorrei incominciare anche ringraziando quel gruppo [presente in Piazza] che manifesta e lotta “Per i dimenticati di Idlib”. Grazie! Grazie per quello che fate. Ma questo modo di oggi di pregare l’Angelus lo facciamo per compiere le disposizioni preventive, così da evitare piccoli affollamenti di gente, che possono favorire la trasmissione del virus.”. E’ questo il primo saluto di Papa Francesco all’ Angelus di oggi.
La voce girava da un paio di giorni ma solo oggi la Sala Stampa ha confermato che "la preghiera dell’Angelus del Santo Padre di domenica 8 marzo avverrà dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico e non in piazza, dalla finestra.
Nell'Angelus odierno in Piazza San Pietro Papa Francesco trae spunto dal Vangelo di oggi che racconta il “discorso della montagna” e affronta l’argomento dell’adempimento della Legge. "Si tratta di viverla come uno strumento di libertà, che ci aiuta a non essere schiavi delle passioni e del peccato", commenta il Pontefice.