“Senza alcun dubbio l’esercizio delle opere di carità ha oggi bisogno di autenticità carismatica e di rilancio nell’impostazione e nella gestione per non perdere la qualità spirituale e apostolica che identifica e giustifica tali opere”.
Un padiglione di successo quello della Santa Sede a Expo2015. Quasi 690 mila visitatori di cui 200 mila solo ad agosto.
“La carità non fa differenze di colore, razza o religione; non fa distinzioni di luoghi di provenienza; va incontro a chi è nel bisogno in qualunque momento e in qualunque occasione: la carità di Papa Francesco è per tutti i bisognosi di Roma, che è la sua diocesi: sia che vivano da tempo nell’Urbe, sia che siano appena arrivati come rifugiati, immigrati, richiedenti asilo”. A ribadirlo è Monsignor Konrad Krajewski, Elemosiniere di Sua Santità
La notizia del record della carità viene da New Haven, negli StatiUniti, la sede storica dei Cavalieri di Colombo che così preparano la vista del Papa a settembre.
La Divina Commedia in Vaticano. Concerto per la solennità della Ascensione e per sostenere le opere di carità del Papa. Una iniziativa che vede insieme associazioni che da secoli si occupano della carità a Roma e che sono al servizio dei Pontefici.
Sembra una casa come le altre nella città di Ozar, alla periferia della città irachena di Erbil. Ma in effetti è diversa dalle altre. E' la Clinica Santa Elisabetta guidata dalla dottoressa Zuzana Dudová e dal suo piccolo contingente di volontari cattolici slovacchi che servono i rifugiati cristiani cacciati dallo " Stato Islamico ".
La storia del Santuario di Pompei dedicato a Maria non è molto antica. La città che oggi conosciamo nasce alla fine dell‘800 per contrastare la situazione di abbandono della regione che una volta aveva ospitato una delle città più famose dell’ antichità. La Pompei pagana distrutta, e mai ricostruita, nel 79 dopo Cristo da una catastrofica eruzione del Vesuvio, è lì, a pochi passi dalla “cittadella della carità” voluta da Bartolo Longo.