In questa settimana molte le celebrazioni dei vescovi nei cimiteri delle città. Celebrazione della vita, non della morte con la sottolineatura, come ha fatto l’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, della dimensione ecclesiale e culturale della visita ai cimiteri. Il presule torinese, riferisce il quotidiano “Avvenire”, ha collocato la sua riflessione nel contesto di una scelta decisa dal Comune di Torino di proporre iniziative culturali nei cimiteri, con attori e musica, nei giorni tradizionalmente dedicati alla visita ai defunti. Iniziativa che ha suscitato molte discussioni. Il cimitero – ha detto mons. Nosiglia – “è la casa comune e ci troviamo insieme a tante persone e famiglie che nel pellegrinaggio a questo luogo e nella preghiera silenziosa presso le tombe dei loro cari si sentono uniti in una solidarietà che li accomuna e li rende tutti meno individualisti e più consoni della importanza dello stare insieme anche di fronte alla realtà della morte”.
Una doppia visita per pregare in suffragio dei caduti di tutte le guerre. E’ questo il senso del “pellegrinaggio” che il Papa compie oggi pomeriggio prima al cimitero militare di Nettuno e poi alle Fosse Ardeatine in occasione della Commemorazione di tutti i Defunti.
Rientrato ieri a Roma dal viaggio apostolico in Svezia, Papa Francesco si è recato nel pomeriggio presso il cimitero romano di Prima Porta per presiedere la messa in occasione della Commemorazione di tutti i fedeli Defunti. Prima di iniziare la celebrazione il Papa ha lasciato dei fiori su una delle tante tombe.