Ultime Notizie: Hiroshima e Nagasaki

Fede e cultura

Letture: "Il rosario di Nagasaki", a 75 anni dall'esplosione

Nove agosto 1945: un silenzio irreale avvolge Nagasaki, dopo che un aereo ha sorvolato la città, lasciando cadere un ordigno. Non uno dei soliti. Per qualche momento un enorme boato scuote e riempie l’aria e ilcuore di tutti. Poi, il silenzio. E in quel silenzio si va strada la convinzione che qualcosa di orribile, di impensabile, sia accaduto. Così sarà, e questo segnerà per sempre le sorti dell’intera umanità.

Hiroshima dopo lo scoppio della bomba atomica / Public Domain

Quando la Madonna di Fatima salvò i gesuiti dall’atomica

Ad Hiroshima, negli anni della Seconda Guerra Mondiale, c’era una piccola comunità di otto gesuiti. Il loro presbiterio si trovava proprio sul raggio di devastazione della bomba atomica sganciata sulla città il 6 agosto 1945. Ma loro rimasero miracolosamente tutti illesi. E attribuirono il miracolo al fatto che vivevano ogni giorno il mistero di Fatima.  

Giancarlo Giuliani / CPP

Giovanni Paolo II in Giappone, il grido della pace e il grazie ai martiri cristiani

“Di fronte alla calamità creata dall’uomo che è ogni guerra, dobbiamo affermare e riaffermare, ancora e ancora che il ricorso alla guerra non è inevitabile o insostituibile. 

Hiroshima, carcassa di edificio dopo lo scoppio della bomba atomica / Wikimedia Commons

Il cappellano della bomba atomica. Che si pentì

C’era un cappellano a benedire la “squadra della morte” che sganciò la bomba atomica su Hiroshima il 6 agosto del 1945 e poi quella su Nagasaki il 9 agosto 1945. Quel cappellano si chiamava George Zabelka, ed era semplicemente il cappellano del Gruppo Composito 509, quello della bomba. Per anni è stato rincorso dal rimorso per aver benedetto quella spedizione che causò la morte immediata di 80 mila persone ad Hiroshima e 40 mila a Nagasaki.