"La vera pace richiede il coraggio di abbassare delle armi, specialmente quelle che hanno il potere di causare una catastrofe indescrivibile. Le armi nucleari offendono la nostra comune umanità e tradiscono anche la dignità del creato, la cui armonia siamo chiamati a salvaguardare".

Papa Leone XIV lo ha scritto nel messaggio inviato all'Arcivescovo Alexis M. Shirahama Vescovo di Hiroshima in occasione dell’80°anniversario dei bombardamenti atomici.

Il Papa esprime il suo "rispetto e affetto per i sopravvissuti hibakusha, le cui storie di perdita e sofferenza sono un monito tempestivo per tutti noi a costruire un mondo più sicuro e a promuovere un clima di pace".

Le città bombardate "rimangono un ricordo vivente dei profondi orrori causati dalle armi nucleari. Le loro strade, scuole e case portano ancora le cicatrici, sia visibili che spirituali, di quel fatidico agosto del 1945. Il Papa conclude: " In questo nostro tempo di crescenti tensioni e conflitti globali, Hiroshima e Nagasaki sono «simboli della memoria» (cfr. Francesco, Lettera al Reverendissimo Alexis-Mitsuru Shirahama, Vescovo di Hiroshima, 19 maggio 2023) che ci esortano a rifiutare l'illusione di una sicurezza fondata sulla distruzione reciproca assicurata. Dobbiamo invece forgiare un'etica globale radicata nella giustizia, nella fraternità e nel bene comune. È quindi mia preghiera che questo solenne anniversario serva da richiamo alla comunità internazionale per rinnovare il suo impegno a perseguire una pace duratura per tutta la nostra famiglia umana, «una pace che sia disarmata e disarmante».