La speranza cristiana è la forza dei martiri. E’ questo il tema dell’ultima Udienza Generale di Papa Francesco prima della pausa estiva. “I cristiani – esordisce Francesco – sono uomini e donne controcorrente. E’ normale: poiché il mondo è segnato dal peccato, che si manifesta in varie forme di egoismo e di ingiustizia, chi segue Cristo cammina in direzione contraria”.
“Le cerimonie funebri oggi in Siria di vivono con una intensità molto particolare, perché spesso si tratta di veri e propri martiri”.
Si apre il prossimo 22 febbraio un comitato speciale della Chiesa Cattolica della Corea del Sud per fare un ulteriore passo avanti nella beatificazione di 214 cattolici martirizzati al termine della dinastia Joseon (cioè intorno al XIX secolo) e da comunisti nell’era moderna.
Sono i martiri il cuore dell’omelia di Francesco nella Messa mattutina presso Casa Santa Marta. Secondo quanto diffuso dalla Radio Vaticana per il Papa “oggi ce ne sono più dei primi secoli” e “i media non lo dicono” perché non fa notizia, osserva il Pontefice che invita a fare memoria di quanti soffrono il martirio.
C’è il martirio del sangue. Ma c’è anche il martirio silenzioso. C’è il martirio di coloro che vengono uccisi per la fede. E c’è il martirio di coloro che vengono messi ai margini perché cristiani. Tutti accomunati da un dato: “Sono tutte vittime di eresie dell’amore”. Prova a spiegarlo ad ACI Stampa don Paolo Asolan, docente di Teologia pastorale fondamentale presso la Pontificia Università Lateranense. Di ritorno da un viaggio in Egitto, don Asolan porta con sé l’esperienza dell’incontro con la famiglia di uno dei 21 egiziani copti decapitati da membri dell’autoproclamato Stato islamico su una spiaggia di Libia lo scorso febbraio.
Papa Francesco ha autorizzato il Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi Cardinale Angelo Amato - ricevuto ieri in udienza - a promulgare alcuni decreti. Nello specifico viene riconosciuto i miracoli attribuiti all’intercessione del Beato Alfonso Maria Fusco, Sacerdote diocesano, Fondatore della Congregazione delle Suore di San Giovanni Battista (1839-1910) e all’intercessione del Venerabile Servo di Dio Giovanni Sullivan, Sacerdote professo della Compagnia di Gesù (1861-1933).
"È molto importante che il mondo sappia che anche nel XXI secolo i cristiani sono perseguitati e finanche martirizzati per la loro fede, esattamente come accadeva secoli fa". Così monsignor Joseph Coutts, arcivescovo di Karachi e presidente della Conferenza episcopale del Pakistan, esprime il suo apprezzamento per l’iniziativa di Aiuto alla Chiesa che Soffre, che il 29 aprile alle 20 illuminerà di rosso Fontana di Trevi, in ricordo del sangue dei martiri cristiani.
Papa Francesco ha ricevuto in udienza in Vaticano la Comunità del Pontificio Collegio Scozzese in Roma in occasione dei 400 anni della trasformazione del Collegio in seminario per la formazione sacerdotale.
Il 29 aprile alle ore 20, Fontana di Trevi si tingerà di rosso, come mai era accaduto prima d’ora. Aiuto alla Chiesa che Soffre vuole ricordare così il sangue dei tanti martiri cristiani che oggi, ancor più che nei primi secoli, sono uccisi in odio alla fede.
Quattordici stazioni, quattordici meditazioni. Ogni momento della Via Crucis che questa sera - come ogni anno - sarà presieduta dal Papa al Colosseo sarà scandito dai riferimenti al presente contenuti nelle riflessioni affidate al Cardinale Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia - Città della Pieve.
Il Papa ha approvato 6 nuovi miracoli avvenuti per la intercessioni di alcuni beati, ha constato il martirio di alcuni sacerdoti in Spagna e in Estremo Oriente e confermato le virtù eroiche di sue servi di Dio in Italia.
“Se il chicco di grano non muore non porta frutto… Andate e predicate la buona novella del Vangelo”. Nel cuore di Roma e più precisamente nella chiesa di S. Bartolomeo all’isola Tiberina, in quest’Anno Santo della Misericordia, è presente una mostra, organizzata su iniziativa della comunità di Sant’Egidio, nella quale sono state raccolte numerose testimonianze di martiri uccisi, nel XX secolo, in varie parti del mondo.
"Ieri abbiamo contemplato l’amore misericordioso di Dio, che si è fatto carne per noi; oggi vediamo la risposta coerente del discepolo di Gesù, che dà la vita. Ieri è nato in terra il Salvatore; oggi nasce al cielo il suo testimone fedele. Ieri come oggi, compaiono le tenebre del rifiuto della vita, ma brilla ancora più forte la luce dell’amore, che vince l’odio e inaugura un mondo nuovo". Così questa mattina Papa Francesco, recitando l'Angelus in occasione della Festa di Santo Stefano protomartire.
“La festa è una cosa che la mondanità non sa fare, non può fare! Lo spirito mondano ci porta al massimo a fare un po’ di divertimento, un po’ di chiasso, ma la gioia soltanto viene dalla fedeltà all’Alleanza”. Nel Vangelo Gesù scaccia i mercanti dal Tempio, dicendo: “Sta scritto: la mia casa sarà casa di preghiera. Voi, invece, ne avete fatto un covo di ladri”.
Cinque nuovi beati per la Chiesa tutti martiri della guerra civile spagnola. Il Papa ricevendo il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, ha autorizzato il dicastero a promulgare i relativi Decreti. Sono state anche riconosciute le virtù eroiche di sette Servi di Dio.
Questa sera alle ore 19.00, a poche ore dall’inizio del viaggio apostolico del Santo Padre a Cuba e negli Stati Uniti, i consacrati e le consacrate si ritrovano nel cuore di Roma per fare memoria dei Santi e dei Martiri che hanno “reso testimonianza a Cristo Signore con il dono della propria vita” (VC 86). La celebrazione - presieduta dal Prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica S.Em. il Card. João Braz de Aviz -, si comporrà di tre Stationes. Partirà dal cuore della città di Roma, Piazza Venezia, all’inizio di via dei Fori Imperiali per arrivare al Colosseo.
Un pensiero ai cristiani perseguitati, alla complicità del silenzio, un pensiero all’ Oriente cristiano. Il Papa alla messa di Santa Marta questa mattina ha commentato le letture e confermata la comunione ecclesiastica con il nuovo Patriarca di Cilicia degli Armeni.
Nel cuore del Papa ci sono i cristiani e i martiri delle fughe dalla persecuzione. Martiri come il Beato il Vescovo siro-cattolico Flaviano Michele Melki che “nel contesto di una tremenda persecuzione contro i cristiani, egli fu difensore instancabile dei diritti del suo popolo, esortando tutti a rimanere saldi nella fede.” Ma anche oggi i cristiani sono perseguitati in Medio Oriente e in altre parti del mondo e la beatificazione di questo Vescovo deve dare consolazione, ma deve essere “di stimolo ai legislatori e ai governanti perché ovunque sia assicurata la libertà religiosa; e alla comunità internazionale perché si ponga fine alle violenze e ai soprusi.”
Testimonianze terribili di guerra e di tortura quelle che Papa Francesco, visibilmente commosso, ha ascoltato nella Cattedrale di Sarajevo nel corso dell’incontro con il clero, religiose, religiosi e seminaristi. Particolarmente commosso, Papa Francesco abbandona il testo scritto e parla di getto.
Il difficile compito di essere madre e padre e il conseguente rapporto con i figli è stato affrontato stamane dal Papa nella consueta udienza generale del mercoledì. Francesco torna poi a chiedere il rispetto della libertà religiosa.