"Proprio in questo giorno di festa in cui tutti, e non solo a Napoli, testimoniamo la nostra profonda devozione al Martire Gennaro, vogliamo gridare con forza: basta sangue per le nostre strade e in tante case, basta violenza, basta dolore, lutto, basta morti innocenti, basta naufraghi e cadaveri di quanti cercano, coraggiosamente ma troppo spesso tragicamente, libertà, pane e futuro". E' il vero e proprio grido di denuncia lanciato oggi dal Cardinale Arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe, in occasione della liquefazione del sangue del Santo Patrono della Città.
C’è molta attesa nel presidio ospedaliero “Santa Maria della pietà” di Casoria (Napoli) per la prima visita del Superiore generale dei Camilliani, padre Leocir Pessini, eletto nel giugno 2014 al termine del Capitolo generale straordinario dell’Ordine.
Compie 60 anni l’ospedale “Santa Maria della pietà” di Casoria (Napoli), gestito dai religiosi Camilliani. La struttura venne infatti inaugurata il 14 novembre 1955, grazie ad una donazione effettuata da Vincenzo Ferrara, cittadino e medico di Casoria, che elargì i suoi averi alla Congregazione affinchè realizzasse un presidio ospedaliero nel cuore del vecchio centro storico.
Ha preso il via sabato scorso, 18 aprile, la stagione dei pellegrinaggi a Lourdes della sottosezione U.N.I.T.A.L.S.I. di Napoli con la partenza del Pellegrinaggio Bambini 2015, che quest’anno ha come slogan 'A passo di gioia'.
Scampia il giorno dopo. Passata la festa, passato l’entusiasmo per l’incontro con il Papa e per le parole contro la corruzione, ora si torna alla normalità. Anche nel Centro Opera Don Guanella di Scampia si torna a scuola. Come Mario che attraversa il portone della scuola assonnato ma sorridente. “E' entrato nel nostro istituto all’età di 6 anni” spiega Gabriella Panti, una delle educatrici del Centro don Guanella. “La famiglia vive nel quartiere. Grazie al progetto mascalzone latino il ragazzo pratica la vela e gareggia con una squadra. Una concreta possibilità di uscire dal ristretto ambito del suo quartiere, solcare nuovi orizzonti, ipotizzare altre prospettive”.
Giovani, ma non solo sul lungomare Caracciolo per Papa Francesco. L’ultimo abbraccio con Napoli si consuma sul mare, con i 100mila che partecipano ad un dialogo semplice e franco. Abbandonato il testo preparato, la richiesta di Francesco è quella di un nuovo patto fra giovani ed anziani. “Ogni primavera si fiorisce un'altra volta”, dice; e consiglia: “Ai giovani, non perdere la speranza; agli anziani portare avanti la saggezza”. Ma, più di tutto, esorta ad andare avanti insieme, perché “un popolo che non cura i giovani e gli anziani non ha futuro”. E la voglia di futuro è la migliore “uscita dalla crisi”.
La malattia – ha osservato il Pontefice – è mistero. E ci si può accostare ad una malattia “soltanto in spirito di fede”
E San Gennaro fece il miracolo. La visita di Papa Francesco a Napoli rimane nella storia perché per la prima volta nell'era moderna il sangue di San Gennaro si è sciolto per un Papa. Nemmeno per San Giovanni Paolo II avvenne il miracolo che a Napoli segna ancora la vita e i destini della gente. Fedeli e non.
Dopo l’abbraccio di Scampia il Papa si fa abbracciare dal cuore di Napoli. La messa la celebra a Piazza del Plebiscito con migliaia di fedeli di tutta la città. E se a Scampia aveva risposto alle domande degli immigrati, dei senza lavoro, di chi vuole il meglio per la città, se a Scampia aveva ancora gridato contro il lavoro nero, la corruzione, lo sfruttamento, se aveva ricordato che tutti siamo migranti sulla terra, nella omelia della messa il tono diventa più intenso, liturgico. Il Papa “sociale” lascia il posto all’appassionato di spiritualità ignaziana. “ Oggi sono venuto a Napoli per proclamare insieme a voi: Gesù è il Signore! Nessuno parla come Lui! Lui solo ha parole di misericordia che possono guarire le ferite del nostro cuore. Lui solo ha parole di vita eterna.”
Monsignor Vincenzo De Gregorio è un organista, è nato a Capri, ma è incardinato a Napoli. E a Napoli da quindici anni ha un incarico specialissimo: Abate Prelato della Cappella del Tesoro di San Gennaro. E’ lui che custodisce le reliquie del santo più famoso del mondo. E’ lui che nelle feste, insieme al rappresentante della Deputazione del comune di Napoli apre lo sportello a 4 chiavi di argento massiccio che custodisce la cassaforte moderna con le ampolle che contengono il sangue del santo.
Napoli è la città più amata e più difficile d’ Italia. Gioiello della penisola e cuore ferito della gente campana. Sarà per questo che i pontefici hanno sempre voluto essere presenti nelle città del Golfo. Nei tempi moderni Francesco è il terzo Papa che visita la città. Lo ricorda subito il Cardinale Crescenzio Sepe che sabato 21 marzo riceve la vista del Santo Padre: “Una bella tradizione iniziata dal santo Papa Giovanni Paolo II, poi Papa Benedetto e adesso Papa Francesco perché c’è stata come una volontà generale del popolo che mi chiedeva di invitare il Papa a venire a Napoli. La figura di questo Papa scende nell’anima e nel cuore della gente allora porte portare il Papa a Napoli e fargli conoscere questa realtà complessa bella e difficile delicata è sembrata la cosa migliore e il Papa ha accettato con piacere.”
Anche nella sua visita a Napoli Papa Francesco incontrerà i malati. Fin dal primo giorno di pontificato Francesco ha sempre difeso la vita umana, soprattutto quando questa è debole ed indifesa. Forti e ripetute le condanne del Pontefice contro quella che ha chiamato la cultura dello scarto. Dell'incontro che si svolgerà tra Papa Bergoglio e gli ammalati abbiamo parlato con Renato Carraturo, presidente dell'Unitalsi di Napoli.
A Napoli trasporto su bus, filobus e tram gratuito il prossimo sabato 21 in occasione della visita pastorale di Papa Francesco.
La visita di Papa Francesco a Napoli è la quarta di un papa dell’era moderna. Prima di lui, Benedetto XVI, si recò in visita pastorale nella città partenopea il 21 ottobre 2007. Nell’occasione, in privato, volle andare nella cappella del tesoro dedicata al patrono e lì baciò il sangue del vescovo martire San Gennaro. Inoltre, partecipò al meeting internazionale sul tema “Per un mondo senza violenza. Religioni e culture in dialogo”.