Ultime Notizie: Processo Palazzo di Londra

Un momento del processo in Vaticano per la gestione dei fondi della Segreteria di Stato  / Vatican Media / ACI Group

Processo Palazzo di Londra, la corrispondenza Papa - Becciu

In un inaspettato stravolgimento di eventi, il promotore di Giustizia vaticano ha presentato una serie di tre lettere tra il Papa e il Cardinale Angelo Becciu, risalenti al luglio del 2021. Si tratta di due lettere del Papa e una del Cardinale Becciu in cui si discute delle indagini vaticane, e che non possono essere lette se non alla luce della telefonata tra il Papa e il Cardinale Becciu dello stesso periodo, registrata dal Cardinale.  

Il presidente Pignatone, al centro, con gli altri giudici del Tribunale Vaticano al processo sulla gestione di fondi della Segreteria di Stato / Vatican Media

Processo Palazzo di Londra, la questione delle carte dell’accordo

Il framework agreement, l’accordo che era stato delineato tra il broker Raffaele Mincione e la Segreteria di Stato per la cessione delle quote dell’immobile di lusso a Londra su cui la stessa Segreteria di Stato aveva investito, non era finito sui giornali a causa dell’Autorità di Informazione Finanziaria. Era invece stato Marcello Massinelli, un collaboratore (più un consulente) dello stesso Mincione a fare avere la copia dell’accordo al giornalista Emiliano Fittipaldi, per dimostare che non c’era niente di illecito in quel passaggio di quote.  

Un momento delle udienze del processo vaticano sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato / Vatican Media

Processo Palazzo di Londra: sarà cruciale la testimonianza di Pena Parra

Immaginate che ci sia un organo di Stato cui lo Stato chiede un aiuto per risolvere un problema. E immaginate che questo organo di Stato, invece, decida non solo di dire no alla richiesta dello Stato, ma di denunciare lo Stato stesso, senza nemmeno proporre una soluzione alternativa. È quello che è successo in Vaticano, quando la Segreteria di Stato vaticana ha chiesto all’Istituto delle Opere di Religione un prestito per finalizzare l’acquisto di un immobile di lusso a Londra e così liberarsi dal peso di un mutuo oneroso e dal problema di aver dato il palazzo in gestione a un broker che si era tenuto le uniche quote con diritto di voto.  

Una udienza del processo vaticano sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato / Vatican Media / ACI Group

Processo Palazzo di Londra, forse Parolin alla fine non testimonierà

Papa Francesco non testimonierà al processo sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato, e questo era prevedibile, nonostante alcuni degli imputati abbiano chiamato proprio il Papa tra i testimoni. Ma forse non ci sarà nemmeno il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, che pure aveva dato disponibilità a venire in tribunale, perché lo stesso tribunale ha deciso che è meglio sentire prima l’arcivescovo Edgar Pena Parra, sostituto della Segreteria di Stato, e solo successivamente, e se è necessario il Segretario di Stato in persona. Non sarà più ascoltata, invece, Francesca Immacolata Chaouqui, chiamata come testimone dal Promotore di Giustizia per un secondo round di domande, questa volta sul suo coinvolgimento nella vicenda.  

Un momento della 44esima udienza del Processo sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato, Aula Polifunzionale dei Musei Vaticani, 13 gennaio 2023 / Vatican Media / ACI Group

Processo Palazzo di Londra, come e quanto è stato informato il Papa?

Quanto e come è stato informato il Papa sugli sviluppi delle indagini che hanno portato al processo sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato? Viene da farsi la domanda dopo le udienze 43 e 44 del processo, che hanno visto il 13 gennaio gli interrogatori di Francesca Immacolata Chaouqui e Genoveffa Ciferri, e il 12 gennaio la prosecuzione dell’interrogatorio di Renato Giovannini e quello dell’avvocato Manuele Intendente.  

Giuseppe Pignatone, presidente del Tribunale Vaticano, durante una udienza / Vatican Media

Processo Palazzo di Londra, il Cardinale Parolin testimonierà in tribunale

Ci sarà anche il Cardinale Pietro Parolin tra i testimoni del processo vaticano per la gestione dei fondi della Segreteria di Stato vaticana. Lo ha annunciato Giuseppe Pignatone, presidente del Tribunale vaticano, nel corso della 42esima udienza del processo, l’ultima dell’anno. Pignatone ha detto di aver chiesto al Cardinale se fosse stato disponibile ad andare in tribunale o si fosse avvalso della possibilità di farsi interrogare nel suo ufficio, e che questi ha dato disponibilità ad andare in tribunale. Parolin sarà dunque ascoltato forse nel secondo “slot” di interrogatori, nel giro di udienze che si terrà dal 25 al 27 gennaio.  

Un momento del processo / Vatican Media

Processo Palazzo di Londra, c’è falsa testimonianza?

Monsignor Alberto Perlasca, per 12 anni capo dell’amministrazione della Segreteria di Stato, ha rigettato la definizione di super-testimone, sebbene sulle sue dichiarazioni si fossero basate molte delle ricostruzioni o delle teorie dei magistrati vaticani. Ma, dopo queste ultime udienze, la sua credibilità come testimone viene messa a dura prova. Così come restano dubbi su Gianfranco Mammì, direttore generale dell’Istituto delle Opere di Religione, che fu colui che diede il via alla procedura che ha portato al processo con una denuncia.  

Un momento del processo vaticano / Vatican Media

Processo Palazzo di Londra, la storia della telefonata di Becciu al Papa

Il 24 luglio 2021, dieci giorni dopo le dimissioni di Papa Francesco dal Gemelli dove ha subito un intervento chirurgico il 4 luglio precedente, il Cardinale Angelo Becciu prende il telefono e chiama Papa Francesco. Soprattutto, fa registrare la chiamata. Perché il 13 luglio è arrivata una lettera del Papa che, di fatto, dice che no, il Papa non sapeva niente dei trasferimenti di denaro disposti per la liberazione di suor Cecilia Narvaez, la suora colombiana rapita in Mali. E che Becciu avrebbe trasferito quei soldi da solo.  

Un momento del processo del Palazzo di Londra / Vatican Media

Processo Palazzo di Londra, davvero un investimento sbagliato?

La famosa foto di Papa Francesco con Gianluigi Torzi in Casa Santa Marta risale al periodo dei negoziati per l’uscita dello stesso broker dalla gestione del palazzo di Londra e per l’acquisto del palazzo intero, e non solo delle quote, della Segreteria di Stato. E al tavolo delle trattative c’era Giuseppe Milanese, infettivologo, presidente della cooperativa OSA dedicata all’assistenza di persone non autosufficienti nel campo socio sanitario. Fu lui a dire, in una intervista, che il Papa aveva detto di concludere tutto “con il giusto salario”. E fu lui stesso ad ammettere che era lui che aveva pensato che una cifra congrua per Torzi sarebbe stata di cinque milioni di euro.  

Un momento del processo per la gestione dei fondi della Segreteria di Stato / Vatican Media

Processo Palazzo di Londra, l’andamento delle indagini, un cardinale testimone

Sarà il 2 dicembre che il Cardinale Oscar Cantoni, arcivescovo di Como, testimonierà davanti al Tribunale vaticano nel processo sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato che include diversissime imputazioni. L’arcivescovo di Como dovrà rispondere solo riguardo una presunta subornazione ai danni di monsignor Alberto Perlasca da parte del Cardinale Angelo Becciu.  

Un momento del processo sul palazzo di Londra nell'aula polifunzionale dei Musei Vaticani adibita ad aula per il processo / Vatican Media

Processo Palazzo di Londra, la strada verso l’interrogatorio di Perlasca

Due le notizie che vengono dalle ultime due udienze dal processo sulla gestione di fondi della Segreteria di Stato che si sta celebrando in Vaticano: il supertestimone monsignor Alberto Perlasca testimonierà il 23, 24 e 25 novembre, in sedute che si preannunciano molto dense di eventi e di domande; e i testimoni, da ora in poi, riceveranno domande solo su fatti non presenti in atti, per non portare a ripetizioni degli interrogatori già fatti, rispettando la prassi del processo documentale che vige in Vaticano.

Un momento del processo sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato in Vaticano / Vatican Media / Vatican News

Processo Palazzo di Londra, la versione di Becciu

Con due dichiarazioni spontanee, di cui una molto articolata, il Cardinale Angelo Becciu ha risposto ad alcune ricostruzione fatte nell’aula del tribunale del testimone Stefano De Santis, commissario della Gendarmeria. E se una prima volta ha portato il commissario a rivedere parzialmente la sua versione dei fatti, la seconda volta le parole del Cardinale sono entrate in maniera dirompente nel processo.  

Un momento del processo del Palazzo di Londra, in una passata udienza  / Vatican Media / ACI Group

Processo Palazzo di Londra, cosa c’era dietro il dibattito sull’investimento

Cosa si muoveva dietro la decisione della Segreteria di Stato di prendere in mano l’investimento su un immobile di lusso a Londra, dopo aver rotto i contratti con due diversi intermediari? È questo il tema centrale del processo vaticano che ha al centro la questione dell’investimento della Segreteria di Stato, ma che tocca anche altre vicende e ha tra gli imputati anche il Cardinale Angelo Becciu.  

Processo gestione dei fondi della Segreteria di Stato / Vatican Media / ACI Group

Processo del Palazzo di Londra, il Papa sapeva del prestito chiesto allo IOR?

Papa Francesco aveva autorizzato la Segreteria di Stato a chiedere un prestito all’Istituto delle Opere di Religione per estinguere il mutuo che gravava sul palazzo su cui si era investito a Londra e prendere completamente in mano la gestione dell’immobile. Lo ha rivelato Fabrizio Tirabassi, officiale della Sezione Amministrativa della Segreteria di Stato vaticana, nella prosecuzione del suo interrogatorio nel processo vaticano che ormai è arrivato alla 25esima udienza.  

Il palazzo di Sloane Avenue a Londra / Vatican News

Palazzo di Londra, la Santa Sede finalizza la vendita. E ora?

Il Palazzo di Sloane Avenue a Londra, il cui acquisto è al centro dell’ultimo processo vaticano, è stato venduto. L’annuncio è arrivato l’1 luglio, con uno scarno comunicato dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica, cui nel frattempo è stata trasferita l’amministrazione della Segreteria di Stato. Il prezzo di vendita è stato di 186 milioni, e, a fronte dell’investimento iniziale di 200 milioni e la svalutazione dovuta anche alla Brexit, è una cifra che rappresenta un guadagno, più che una perdita. Insomma, non un cattivo investimento, ma piuttosto un investimento gestito male.  

Un momento delle passate udienze del processo sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato / Vatican Media / ACI Group

Processo Palazzo di Londra, l’interrogatorio di Enrico Crasso

Ci saranno circa 200 testimoni, sia delle difese che del promotore di giustizia, al processo vaticano sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato. Il numero dei testimoni, dei quali non c’è ancora una lista ufficiale, scappa al presidente del Tribunale vaticano Giuseppe Pignatone al termine della 22esima udienza del processo, dopo la seconda parte dell’interrogatorio di Enrico Crasso, che per 26 anni ha gestito i fondi della Segreteria di Stato vaticana, che ha rigettato tutte le accuse e ha parlato del suo coinvolgimento nell’affare di Londra come “il più grande errore della mia vita”.  

Una udienza del palazzo di Londra / Vatican Media / ACI Group

Processo Palazzo di Londra, l’interrogatorio di Mincione

C’erano ancora margini per guadagnare sul palazzo di Londra, sviluppando il progetto, portando a termine l’idea di conversione degli uffici in appartamenti. Ma la Segreteria di Stato, investitore “irrequieto”, ha voluto invece affidare il palazzo ad una altra gestione, per poi acquistarlo una volta che anche la seconda operazione di brokeraggio si era rivelata insoddisfacente. Raffaele Mincione, che per primo aveva gestito i fondi della Segreteria di Stato nella questione dell’ormai famoso palazzo di Sloane Avenue a Londra, ricostruisce passo dopo passo il suo coinvolgimento e poi mancato coinvolgimento nell’affare, arrivando a dire che al posto suo ci dovrebbe essere Credit Suisse, l’istituto di credito svizzero che gestiva i fondi della Segreteria di Stato.  

Processo Palazzo di Londra / Vatican Media / ACI Group

Processo Palazzo di Londra, gli interrogatori di Tirabassi e Crasso

C’è una lettera del Cardinale George Pell del 2015, in cui, come prefetto della Segreteria per l’Economia, si lamenta che la Segreteria di Stato ancora non ha contribuito a fornire i dati necessari per il budget. E c’è un commento interno, una bozza scritta dagli officiali di Segreteria di Stato Fabrizio Tirabassi e Antonio Di Iorio, in cui si lamenta l’ingerenza della Segreteria per l’Economia, in cui, in maniera forte, ci si appella alla Pastor Bonus e si sottolinea che la Segreteria per l’Economia “deve rendersi conto che gli statuti non permettono di ingerire nelle autonomie dei dicasteri”.  

Un momento del processo sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato vaticana / Vatican Media / ACI Group

Processo Palazzo di Londra, cosa è il Fondo Obolo in Segreteria di Stato

Due punti di interesse, nella prima parte di interrogatorio a Fabrizio Tirabassi, già officiale della Sezione Amministrativa della Segreteria di Stato vaticana. In un botta e risposta meno teso di quello che si è visto finora nel processo, Tirabassi ha spiegato il perché l’investimento in Angola, proposto dall’allora sostituto Angelo Becciu, non fosse andato in porto, cosa che ha portato poi all’investimento sul palazzo di Londra. E poi ha spiegato qualcosa dell’architettura finanziaria della Segreteria di Stato vaticana, e del modo in cui questa si è delineata nel corso degli ultimi anni.  

Un momento del processo in Vaticano / Vatican Media / ACI Group

Processo Palazzo di Londra, il colpo di scena Perlasca all’interrogatorio Becciu

Proprio mentre il Cardinale Angelo Becciu sta dicendo che, se avesse mai sospettato che monsignor Alberto Perlasca stesse nascondendo qualcosa, questo sarebbe dovuto andarsene, lo stesso monsignor Perlasca entra da una porta laterale dell’aula polifunzionale dei Musei Vaticani che fa da aula di tribunale, zainetto di pelle sulla spalla destra. Alla sua vista, il promotore di Giustizia Alessandro Diddi ne fa notare la presenza, mettendo in luce come potesse essere un problema, essendo anche un testimone. E il presidente del Tribunale Giuseppe Pignatone lo invita subito a lasciare l’aula, cosa che monsignor Perlasca fa piuttosto di malavoglia.