Ultime Notizie: Rinaldo Marmara

Beata Emmerick - Casa di Maria ad Efeso / Public Domain

Maria visse ad Efeso, la sua casa lo testimonia e un libro lo racconta

Dopo la crocifissione di Gesù, Giovanni prese Maria con sé e la portò ad Efeso, vicino l’attuale Smirne. E lì c’è la casa dove Maria visse, scoperta grazie alla visioni di Anna Katarina Emmerich e sito visitatissimo (almeno prima del coronavirus), specialmente l’1 maggio e il 15 agosto. A ripercorrere la storia della casa della Vergine, ci sta pensando Rinaldo Marmara, portavoce della Conferenza Episcopale di Turchia.  

Rinaldo Marmara (in piedi) con il Cardinale Leonardo Sandri e l'arcivescovo Ruben Tierrablanca durante la presentazione del libro "Documenti per la storia della Chiesa Georgiana", Congregazione delle Chiese Orientali, 29 maggio 2018 / Congregazione Chiese Orientali

Pezzi di Archivio Segreto Vaticano mostrano la Turchia dell’accoglienza

C’è un episodio della storia di Angelo Giuseppe Roncalli forse meno noto, e che pure dice molto della sua storia futura. Nel 1922, l’allora visitatore apostolico di Bulgaria fu chiamato come visitatore apostolico della Congregazione Georgiana dei Servi e delle Serve dell’Immacolata Concezione. La Congregazione aveva sede ad Istanbul. Ed è forse lì che nacque quell’amore per la Turchia che lo portò ad essere definito “il Papa turco”.  

Rinaldo Marmara presenta il libro "La squadra pontificia ai Dardanelli" a Papa Francesco, 3 febbraio 2016 / L'Osservatore Romano

Turchia-Santa Sede, un libro crea l'occasione per il disgelo delle relazioni

“Io voglio bene al popolo turco e lo apprezzo”. Lo ha detto Papa Francesco a Rinaldo Marmara, presidente di Caritas Turchia e addetto culturale della Conferenza Episcopale Turca. Marmara ha incontrato Papa Francesco al termine dell’udienza generale del 3 febbraio, e gli ha presentato il libro “La squadra pontificia ai Dardanelli 1657”. Una presentazione che ha creato l’occasione di un comunicato stampa più ampio sulla storia della Turchia, in cui la Santa Sede parlava dei “tragici fatti” del 1915 in relazione al massacro degli armeni. Il fatto che non si sia parlato più del termine genocidio ha di fatto creato il disgelo delle relazioni diplomatiche tra Santa Sede e Turchia, la quale ha reinviato in Italia il suo ambasciatore accreditato presso la Santa Sede.