Un momento speciale per la Università Gregoriana che ospita a partire da questa sera la mostra “La mostra “Che siano tutti uno (Gv 17,21). Il 400o anniversario del martirio di SanGiosafat Kuncewycz”.
Una capitale di Stato di second’ordine(…)un governo che si regge collo sperpero dei beni usurpati alla Chiesa (…) Roma per tutto il mondo civile è pur sempre la città del Papa”.
La politica concordataria della Santa Sede si basa su sette principi fondamentali. A ripercorrerli
“Oggi la consapevolezza della profondità della figura” di San Bonaventura “e la ricchezza di prospettive del suo pensiero è considerevolmente aumentata”. Lo scrive il Papa Emerito Benedetto XVI nel messaggio inviato agli organizzatori del Congresso internazionale e interdisciplinare su “Deus summe cognoscibilis. L'attualità teologica di san Bonaventura”, organizzato dalla Pontificia Università Gregoriana insieme alla Pontificia Università Antonianum e alla Pontificia Facoltà Teologica "San Bonaventura" – Seraphicum.
Sarà con una “Dichiarazione sulla dignità del minore nel mondo digitale”, presentata in udienza a Papa Francesco, che si concluderà la conferenza internazionale sulla protezione dei minori nel mondo digitale.
Conclude con le parole di “un profeta del nostro tempo, il compianto don Tonino Bello, Vescovo di Molfetta” il suo intervento all’Università Gregoriana il Cardinale Pietro Parolin. Ieri pomeriggio il Segretario di Stato ha partecipato alla sessione conclusiva dell’evento per il cinquantesimo anniversario dal documento conciliare “Nostra Aetate”. Diceva il vescovo pugliese nelle parole citate da Parolin: “La pace richiede lotta, sofferenza, tenacia. Esige alti costi di incomprensione e di sacrificio. Rifiuta la tentazione del godimento. Non tollera atteggiamenti sedentari”.
“Il Concilio Vaticano II, nel porsi all’ascolto di un mondo in rapido cambiamento e che esigeva delle risposte adeguate, si adoperò perché la testimonianza del Vangelo di Gesù giungesse laddove le frontiere sembravano insormontabili e più complicate: nel cuore degli uomini e delle donne che praticano altre religioni e volle che ciò avvenisse in maniera amichevole e rispettosa.”