venerdì, dicembre 05, 2025 Donazioni
Un servizio di EWTN News

Letture. Per riflettere su quanto è successo a Hiroshima e Nagasaki

Il Parco della Pace è una distesa verde punteggiata da grandi alberi ombrosi, su cui passeggiano turisti e cittadini, che in generale ignorano la storia del luogo in cui si trovano, un luogo che un tempo era un quartiere popoloso, pieno di negozi, scuole, teatri. E ancor più ignorano che questi prati, alberi, orizzonti di luce estiva conservano le dolorose memorie di  un tempo ancora più lontano, sprofondato nei secoli, in cui si è consumato il martirio di vittime innocenti, colpevoli solo di non voler abiurare la loro fede.

Così, ancora una volta, il tragico anniversario che ricorre il 6 agosto,  in memoria di quel giorno del 1945, quando Hiroshima in Giappone viene  al suolo dalla bomba atomica, seguita il 9 agosto dall’uguale, terribile sorte di  Nagasaki, lega e intreccia questo ricordo di sangue, dolore, cieca violenza, alla forza della fede, al sacrificio del martiri, alla santità di esistenze votate al bene.

Una riflessione quasi obbligata per noi che viviamo in un mondo attraversato da guerre, in cui ogni giorno cadono vittime civili e lo spauracchio nucleare è agitato da più parti. Leggere alcune opere può aiutare sicuramente a riflettere e anche approfondire la conoscenza di temi  di cui in realtà poco si conosce. Si può cominciare da un saggio che si legge come un romanzo, dal titolo  Santi, martiri e samurai di Gabriele Di Comite (San Paolo) in cui naturalmente irrompe anche il tragico  destino  Nagasaki e della sua comunità cristiana, decimata dall’atomica, da affiancare con la lettura del celebre saggio del Nobel Kenzaburo Oe Note su Hiroshima.

E poi naturalmente i libri di Takashi Paolo Nagai, medico e scrittore giapponese, convertito al cristianesimo, autore di romanzi che colpiscono  al cuore. Come quello  pubblicato dalle Edizioni San Paolo, dal titolo “Il passo della Vergine. Storia dei Martiri cristiani di Tsuwano”. Come recita il sottotitolo si tratta appunto del racconto appassionato delle vicende di un gruppo di cristiani perseguitati. Lo scrittore infatti è molto legato alla storia delle persecuzioni anticattoliche in Giappone, in particolare l’ultima ondata tra il 1865 e il 1875. Una pagina di storia ben poco conosciuta, ed è stata anche l’opera di Nagai che ha contribuito a far luce su di essa, insieme al grandioso romanzo di Shusaku Endo, “Silenzio”, da cui è stato tratto l’intenso film di Martin Scorsese, un progetto inseguito per molti anni e finalmente realizzato nel 2016.

La storia al centro dell’opera di Nagai è quella della crudele persecuzione praticata dalle autorità giapponesi nei confronti degli abitanti di un gruppo di villaggi di Urakami, a nord di Nagasaski, persone che si erano convertiti in massa nella seconda metà del Cinquecento. Per rimanere fedeli alla propria fede, contro il tentativo di abiura, che si voleva estorcere nei confronti di una religione portata da stranieri e dunque f bollata come falsa e antipatriottica, furono deportati,, detenuti in condizioni disumane, torturati e sottoposti a estenuanti sedute di indottrinamento allo shintoismo. 

La vita stessa di Nagai simboleggia un vero calvario: medico, sopravvissuto alla bomba atomica di Nagasaki, in cui perse la moglie e tutto quel che possedeva. Gravemente malato, povero, fino all’ultimo non rinunciò a lavorare, a scrivere, a diffondere un messaggio di speranza e d’amore. 

Immaginiamo ammalato e costretto a letto causa della leucemia, il dottore Takashi , già conosciuto come "il Santo di Urakami" – sarà proclamato Servo di Dio - il quartiere in cui vive, che  rievoca i momenti vissuti dalla sua famiglia, la sua conversione, il suo matrimonio, la nascita dei figli, la guerra, le difficoltà e la malattia. Soprattutto ricorda quel terribile giorno di agosto del 1945, quando tutta la città viene rasa al suolo e lo sono anche la cattedrale e il quartiere cattolico, ridotti ad un cumulo fumante di detriti.

Per cinquantotto giorni Nagai, nonostante una ferita profonda e il dolore che lo tormenta, continua a curare i feriti. In seguito viene colpito dalla leucemia. Sente che la malattia non gli lascerà scampo e si trasferisce nel quartiere di Urakami, quello dell’epicentro della bomba, e con l’aiuto di pazienti e studenti costruisce una capanna con i residui della sua vecchia casa. Una casa che sarà chiamata da tutti con la frase "Amate gli altri come voi", secondo il nuovo comandamento di Gesù.

La storia del cristianesimo in Giappone è dunque tanto preziosa e commovente quanto sconosciuta ai più. Dopo l’arrivo dei missionari europei nel XVI secolo, i cristiani andarono incontro a una serie di crudeli persecuzioni e  migliaia di martiri, tanto che solo un piccolo gruppo di credenti riuscì a tramandare la fede , nel nascondimento,  per oltre duecentocinquant’anni. L’ultima grande prova fu nel 1945, quando la bomba atomica venne sganciata proprio sul quartiere cristiano di Nagasaki:  il terzo sterminio di quel popolo in quattrocento anni. Il libro di De Comite racconta questa storia di dolore sangue, tormento, ma anche forza e speranza, che si apre anche a molti aspetti della cultura giapponese,   in cui spiccano figure di grande fascino, tra cui il beato Giusto Takayama Ukon, considerato il più eccellente samurai del suo tempo; i servi di Dio Paolo Nagai e sua moglie Midori Marina Moriyama, la cui storia sta appassionando decine di migliaia di lettori in tutto il mondo; la venerabile Maria delle Formiche, che scelse di vivere con i più poveri.

Gabriele Di Comite, Santi, martiri e samurai di Gabriele Di Comite, Edizioni San Paolo, pp.288, euro 22

Tagashi Paolo Nagai, Il passo della Vergine. Storia dei Martiri cristiani di Tsuwano, Edizioni San Paolo, pp160, euro16

Tagashi Paolo Nagai, Le campane di Nagasaki, Luni Editroce, pp.144, euro 16

 

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