Istanbul, 30 November, 2025 / 7:49 AM
L’ultimo giorno del viaggio apostolico di Papa Leone XIV in Turchia si è aperto stamane con la visita di preghiera alla Cattedrale Armena Apostolica ad Istanbul.
“Questa visita – ha detto il Papa nel suo indirizzo di saluto - mi offre l’opportunità di ringraziare Dio per la coraggiosa testimonianza cristiana del popolo armeno nel corso dei secoli, spesso in circostanze tragiche. Desidero inoltre esprimere viva gratitudine al Signore per i legami fraterni sempre più stretti che uniscono la Chiesa Apostolica Armena e la Chiesa Cattolica”.
“In occasione del 1700° anniversario del primo Concilio ecumenico, la mia visita è naturalmente l’opportunità per celebrare il Credo Niceno. È da questa fede apostolica comune che dobbiamo attingere per recuperare l’unità che esisteva nei primi secoli tra la Chiesa di Roma e le antiche Chiese Orientali”.
“Dobbiamo anche trarre ispirazione – ha aggiunto Leone XIV - dall’esperienza della Chiesa nascente per ripristinare la piena comunione, una comunione che non implica assorbimento o dominio, ma piuttosto uno scambio dei doni che le nostre Chiese hanno ricevuto dallo Spirito Santo per la gloria di Dio Padre e l’edificazione del corpo di Cristo”.
“Auspico – ha concluso il Papa -che la Commissione mista internazionale per il dialogo teologico tra la Chiesa Cattolica e le Chiese Ortodosse Orientali possa riprendere prontamente il suo fecondo lavoro, alla ricerca di un modello di piena comunione. In questo cammino verso l’unità, siamo preceduti e circondati da una grande schiera di testimoni. Assicuro la mia piena dedizione alla santa causa dell’unità dei cristiani. Che possiamo accogliere questo dono dall’alto con cuore aperto, per essere testimoni sempre più convincenti della verità del Vangelo e poter meglio servire la missione dell’unica Chiesa di Cristo”.
"Mi permetta, Santità, di esprimere il nostro sentito rispetto per il ministero che le è affidato come Vescovo di Roma e successore dell’apostolo Pietro. Da molto tempo il papato serve da bussola morale, difendendo la dignità di ogni persona umana, sostenendo la pace e dando voce a chi non ce l’ha. Il popolo armeno non dimentica i papi che hanno fatto sentire la propria voce nei tempi della nostra sofferenza, che si sono schierati con le comunità cristiane in pericolo e che hanno sostenuto la verità quando il mondo esitava", le parole del Patriarca armeno Sahak II Mashalian.
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