“È così grande il valore di una vita umana ed è così inalienabile il diritto alla vita del bambino innocente che cresce nel seno di sua madre, che in nessun modo è possibile presentare come un diritto sul proprio corpo la possibilità di prendere decisioni nei confronti di tale vita, che è un fine in sé stessa e che non può mai essere oggetto di dominio da parte di un altro essere umano”.
E’ il tema degli abbandoni della vita consacrata quello che preoccupa il Papa. E lo ha ripetuto oggi con decisione nella udienza ai partecipanti alla Sessione Plenaria della Congregazione della vita consacrata.
Il primo messaggio del nuovo dicastero voluto da Papa Francesco per lo sviluppo umano integrale è dedicato ai malati di lebbra.
Nel contesto in cui viviamo abbiamo già visto tutto, raggiunti come siamo da una mole di informazioni che “non sappiamo come gestire e che spesso non aiuta a vedere, conoscere, capire.
‘E Dio vide che era bello’: componendo una sinfonia creata dalle note della voce e da immagini che rendono possibile l’incontro tra terra, mare e cielo, finito e infinito, fiabe e realtà, silenzi ed esplosioni di luce, Luigi Tosti dà vita a un’esposizione cromatica coniugando le delicatissime tinte della vita alla Parola di Dio, quella stessa che resta custodita da secoli nel testo sacro della cristianità, la Bibbia.
Che l’ Anno Santo della Misericordia sia stato poco “romanocentrico” è ovvio ed è stata la volontà del Papa. E questo certo non ha reso Roma città di intensi pellegrinaggi nel 2016. Del resto però senza l’ Anno Santo, tra paura del terrorismo e crisi economica, sarebbe andata molto peggio.
Una collaborazione tra la Pontificia Università Lateranense e l’Università dell’Avana: l’accordo arriverà, ha annunciato il vescovo Enrico dal Covolo, rettore della Lateranense, lo scorso 24 gennaio, durante la presentazione di un libro sulle relazioni Cuba – Vaticano.
Ricordi personali, impegni comuni e tanta cordialità tra Papa Francesco e la delegazione della "European Jewish Congress” ricevuta questa mattina in Vaticano proprio nella Giornata della memoria.
“Nutro la speranza che la vostra opera possa indicare vie preziose al nostro percorso, facilitando il cammino verso quel giorno tanto atteso in cui avremo la grazia di celebrare il Sacrificio del Signore allo stesso altare, come segno della comunione ecclesiale pienamente ristabilita”.
Nel giorno della Memoria, anche quest’anno il ricordo di tutte le vittime del genocidio delle leggi razziali non può dimenticare lo sterminio delle persone e famiglie rom. Le prime deportazioni di rom avvennero nel 1936 a Dachau.
Passato, presente e futuro, la lettura del passo della lettera agli Ebrei proposta oggi da Francesco nella messa del mattino a Casa Santa Marta si basa sulla memoria.
“La nostra Congregazione in questa giornata così importante vuole testimoniare idealmente la vicinanza alle comunità ebraiche e a quanti soffrono e vengono perseguitati a causa della propria fede”. E’ quanto dichiara Don Tarcisio Vieira, superiore generale dell’Opera Don Orione in occasione della Giornata delle Memoria che si celebra domani 27 gennaio.
I siriani “ne hanno avuto abbastanza”. È perentorio monsignor Simon Kassas. Libanese, primo segretario della Missione della Santa Sede presso le Nazioni Unite di New York – è lui che legge gli interventi in arabo alla missione, monsignor Kassas è stato in Siria recentemente, muovendosi dal natio Libano dove era andato per trascorrere il Natale. E, al suo ritorno, ha portato foto e impressioni, condivise dalla Missione della Santa Sede all’ONU.
“Francesco, dal 2013, come avevano fatto i predecessori, ha aggiunto il suo tocco personale ai viaggi apostolici, anch’egli senza rinunciarvi. Il Santo Padre cerca di acconsentire, tra i tanti inviti che riceve, specialmente a quelli provenienti da Paesi per i quali ritiene che la sua presenza possa essere di aiuto e di incoraggiamento”. Così parla l’Arcivescovo Giovanni Angelo Becciu, Sostituto della Segreteria di Stato Vaticano, alla presentazione del libro del giornalista Andrea Tornielli “In viaggio”, che racconta “in presa diretta” i grandi temi e i gesti del pontificato di Papa Francesco attraverso le tappe internazionali compiute da Papa Bergoglio.
C’era una piccola insegna in ceramica sul campanello della porta, e la scritta: “Vado avanti come un asino”, in francese. Per il Cardinale Roger Etchegaray, che non aveva da vescovo voluto né motto né simbolo perché li considerava un “retaggio medievale”, era quella la frase che lo rappresentava meglio, tanto che fece da titolo ad un libro che è un po’ la cifra di tutto il suo pensiero.
Dieci giorni fa aveva avuto la benedizione del Papa, e ieri don Giuseppe Bernardino è tornato alla casa del Padre. Durante la visita alla parrocchia di Santa Maria a Setteville di Guidonia, Francesco aveva abbracciato quel vice parroco che da due anni era stato colpito da una terribile malattia, la SLA.
Un denso programma di cinque giorni, che ha il suo culmine in un incontro con i vescovi locali e in una “lecture” sulla diplomazia vaticana: il Cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, comincia oggi il suo viaggio in Madagascar, per celebrare i cinquanta anni di relazioni diplomatiche tra i due Paesi. E con l’obiettivo di rafforzare le relazioni tra i due Paesi.
Le scosse sismiche, le abbondanti nevicate, le vittime e il dolore. E ancora la richiesta di un Piano Nazionale contro la povertà con decreti attuativi concreti. Poi i giovani e le loro necessità. E infine un’attenzione ai presbiteri con un Sussidio per il Rinnovamento del clero a partire dalla formazione permanente. Sono alcuni dei temi che hanno trovato attenta considerazione, approfondimento e rilancio nella sessione invernale del Consiglio Episcopale Permanente della CEI, riunito a Roma dal 23 al 15 gennaio 2017.
Arriva la "vicinanza spirituale" di papa Francesco per quani soffrono le conseguenze degli incendi che stanno colpendo in questi giorni le regioni centrali del Cile, e che hanno causato fino ad ora la morte di 2 poliziotti e 4 vigili del fuoco.
E' stata effettuata ieri la prima consegna al magazzino Caritas di Rieti, da parte degli operatori e dei volontari della Caritas diocesana di Frosinone-Veroli-Ferentino: chi volesse può ancora partecipare e sostenere la raccolta urgente segnalata a tutte le Caritas del Lazio.