“La carità sta al centro della vita della Chiesa e ne è veramente il cuore”. Papa Francesco ne ha parlato con i partecipanti alla Conferenza internazionale promossa da Cor Unum a dieci anni dalla pubblicazione della enciclica Deus caritas est di Benedetto XVI.
“Vogliamo una vita normale come ogni altra vita normale”. È la richiesta, per certi versi disarmante, che suor Monique Tarabeh, siriana, delle suore del Buon Pastore, ha portato alla conferenza internazionale promossa a Roma dalle rappresentanze presso le Nazioni Unite di Passionists International, Congregation of Saint Joseph, Augustinians International e Vincentians sul tema: “Religiosi e migrazioni nel XXI secolo: prospettive, sfide e risposte”.
"Dopo la morte di Shahbaz Bhatti la condizione delle minoranze religiose in Pakistan è nettamente peggiorata. Sia per il maggior numero di attacchi ai loro danni, sia per la mancanza di rappresentanza a livello federale". Così il prof. Shahid Mobeen, docente di pensiero e religione islamici presso la Pontificia Università Lateranense e amico del ministro pachistano ucciso, descrive l’attuale situazione delle minoranze religiose a cinque anni dall’assassinio di Bhatti.
La Deus Caritas Est compie dieci anni, e mantiene intatta la sua attualità. Per due giorni, esponenti di tutte le religioni ne parlano in un convegno organizzato dal Pontificio Consiglio Cor Unum. E Benedetto XVI ha plaudito alla dimensione interreligiosa in una lettera a monsignor Pietro dal Toso, segretario del Pontificio Consiglio.
Un inno al valore del dialogo e della cultura dell’incontro. Si potrebbe sintetizzare così lo spirito che ha caratterizzato la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico dell’Università Europea di Roma, nel decimo anno dalla sua fondazione. Il tema dell’incontro è stato "L'Europa e la sfida dell'integrazione: cultura, conoscenza e solidarietà".
É una lettura della Deus caritas est alla luce dell’ Anno santo della misericordia quella che il cardinale Gerhard Müller, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede offre in apertura della conferenza internazionale promossa da Cor Unum a dieci anni dalla pubblicazione della prima enciclica di Benedetto XVI. Dio è amore, e l’ amore e la verità, spiega il cardnale, creano un mondo nuovo.
Qual è la fede vera? È accorgersi dei poveri che ci sono accanto. Nella omelia mattutina di Santa Marta, Papa Francesco prende spunto dal Vangelo del giorno, in cui Gesù racconta la parabola dell’uomo ricco e del povero Lazzaro. E invita a porsi questa domanda: “Sono un cristiano sulla via della menzogna, soltanto del dire? O sono un cristiano sulla via della vita, delle opere del fare?”
Duecento copie tirate a mano, saranno un dono che il Papa farà ai Capi di Stato in visita in Vaticano, ma si potrà anche acquistare tramite la Biblioteca Vaticana per 500 euro. E’ la stampa calcografia commemorativa dell’ Anno santo della Misericordia e si chiama proprio Misericordiae vultus. Un’opera da collezione e per gli archivi storici secondo la più classica delle tradizioni che è stata presentata al pubblico dal cardinali Parolin, segretario di stato, e Bertello, presidente del Governatorato, nel Salone Sistino della Biblioteca.
Come costruire la pace? Con l’educazione. Ma anche con l’assistenza sanitaria. E la Santa Sede, in questo, può mettere in campo un vero esercito. Monsignor Simon Kassas, chargé d’affairs alla Missione Permanente della Santa Sede alle Nazioni Unite, dà le cifre dell’imegno della Santa Sede a un dibattito aperto sul “Post-Conflict Peacebuildng”, ovvero sul costruire la pace dopo i conflitti, che si è tenuto al Palazzo di Vetro lo scorso 23 febbraio.
Di cosa parla il Messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante? Padre Gabriele Bentoglio, sottosegretario del Pontificio Consiglio dei Migranti, fornisce le cifre del fenomeno migratorio che hanno portato alla “risposta del Vangelo della Misericordia” delineata nel messaggio di Papa Francesco nel 2016.
Mille e 200 bottiglie dell’Olio della Pace stanno per varcare le soglie delle mura vaticane, lasciando a Papa Francesco la libertà di scegliere a chi destinarle. È una iniziativa già avviata dal Consorzio della Filiera Olivicola (CO.FI.OL.) con l’ex Provincia di Enna e la Premiati Oleifici Barbera in occasione dell’Expo 2015.
Ormai è una collaborazione solida quella tra la Fondazione Heydar Aliyev dell’ Azerbaijan e la Pontificia commissione di archeologia sacra per il restauro delle catacombe romane. E mentre si presenta un lavoro, già si pensa al prossimo progetto.
Nabot non vuole vendere la sua vigna al re Acab. E la moglie di Acab lo fa uccidere, con accuse false. Ma Acab si pente di quello che è successo, si converte. “Che bello se i potenti sfruttatori facessero lo stesso”, chiosa Papa Francesco. Che poi aggiunge: “La misericordia può cambiare la storia”.
C’è bisogno “ora più che mai” di dialogo interreligioso. Ne è convinto il Cardinal Jean Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, che è intervenuto a Doha alla XII conferenza sul dialogo tra le fedi intitolata “Sicurezza spirituale e intellettuale alla luce delle dottrine religiose”.
Sarà trasmessa integralmente in streaming la conferenza internazionale “La carità non avrà mai fine. Prospettive a 10 anni dall’Enciclica Deus caritas est” organizzata dal Pontificio Consiglio “Cor Unum”.
“Ma queste domande sono difficili!” Così commento Papa Francesco le domande che gli avevano inviato alcuni bambini, quando gliele presentò padre Antonio Spadaro, direttore della Civiltà Cattolica. Il libro che è nato da quel dialogo a distanza tra Papa Francesco e i bambini si chiama “L’amore prima del mondo” (in Italia edito da Rizzoli), e sarebbe stato presentato il 22 febbraio a Papa Francesco da padre Spadaro e da otto dei giovani protagonisti del volume.
Una caciotta del “Formaggio del perdono” sarà donata mercoledì mattina a Papa Francesco da Antonello Guadagni, casaro, ex-detenuto che ha svolto un percorso alternativo al carcere presso la Comunità Papa Giovanni XXIII. L'incontro avverrà al termine dell'Udienza generale in Piazza San Pietro, alla quale parteciperanno circa 200 tra detenuti e volontari della Comunità fondata da don Benzi impegnati nel recupero di chi ha commesso reati.
Sviluppare un percorso di riconciliazione tra fratelli. Un percorso ecumenico, teologico, basato sulla verità e sulla giustizia. È la proposta dell’Arcivescovo Maggiore Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa Greco-Cattolico Ucraina. In una intervista con ACI Stampa, l’arcivescovo maggiore (a Roma in vista del Sinodo permanente della Chiesa greco cattolica) analizza la portata della dichiarazione congiunta di Papa Francesco e il Patriarca Kirill. Ne mette in luce gli snodi critici evidenziati dai suoi fedeli, che riferirà al Papa. E ci tiene a sottolineare che “la comunione con il successore di Pietro non toglie niente alla ricchezza della tradizione orientale. Anzi! La fa crescere, perché ci dischiude dal provincialismo. Dallo stretto nazionalismo. Veramente ci apre gli orizzonti universali della Chiesa di Cristo!”
Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare dice un proverbio popolare, e così sembra dire anche Papa Francesco che oggi ha ripreso la celebrazione pubblica della messa di Santa Marta. Una relgione concreta quella cristiana come riporta la Radio Vaticana. Durante la Quaresima, dice il Papa, Dio “ci insegni la strada del fare”.
A Milano un mese di Dialoghi di Quaresima. Iniziati il 19 febbraio scorso si svolgeranno fino al prossimo 23 marzo. In totale 11 incontri che sono stati organizzati da sette istituzioni culturali: Scuola della Cattedrale, Veneranda Fabbrica del Duomo, Fondazione Culturale Ambrosianeum, Centro Culturale Corsia dei Servi, Fondazione Culturale San Fedele, Comunità Ebraica, laVerdi. Si discuterà sul tema «Abitare i conflitti, abitare la vita».