Si celebra il cinquantesimo del Collegamento Nazionale Santuari, l’associazione che riunisce i rettori e gli operatori dei santuari italiani. Per questo sarà celebrato dal 23 al 27 novembre un convegno a Roma sul tema “Santuari: Giubileo di una storia. Memoria grata, vicina, profetica”.
Come ogni anni il Papa ha presieduto stamane all’altare della Cattedra della Basilica Vaticana la Messa in suffragio dei Cardinali e Vescovi defunti nel corso dell’ultimo anno.
Lo chiamavano “il contabile di Dio,” e lui faceva sempre un gesto di disappunto. Monsignor Lucio Vallejo Balda, segretario della Prefettura degli Affari Economici, aveva però avuto una brillante carriera nel campo economico. E dire che non era nemmeno il suo campo. Ci veniva da studi di teologia spirituale, svolti dopo una vocazione precoce. Ma da economo, la stella del giovane monsignore spagnolo era destinata a brillare. Fino a crollare vertiginosamente, quando fece filtrare l’idea che sarebbe stato lui il segretario della neonata Segreteria per l’Economia. Quel posto andò a monsignor Alfred Xuereb. Da allora era un po’ scomparso dai radar.
Due anni fa, all’inizio del suo servizio per la Santa Sede Francesca Immacolata Chaouqui, allora membro della COSEA, tenne un incontro informale organizzato da un giornale che si occupa di politica per parlare della sua esperienza. Ecco il mio resoconto di quella serata come è stato pubblicato su www.korazym.org il 12 novembre del 2013.
Questo pomeriggio alle 18.00 il Papa si è recato in visita alle tombe dei suoi predecessori nelle Grotte vaticane per un breve momento di preghiera nel giorno in cui la liturgia ci invita a ricordare i fedeli defunti
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa dell’Ufficio Comunicazione della prelatura dell’Opus Dei sull’arresto di Mons. Lucio Ángel Vallejo Balda. Diversi mezzi di comunicazione hanno chiesto a questo ufficio un commento a proposito delle notizie sull’arresto di Mons. Lucio Ángel Vallejo Balda. Manifestiamo sorpresa e dolore per queste notizie.
“Pubblicazioni di questo genere non concorrono in alcun modo a stabilire chiarezza e verità, ma piuttosto a generare confusione e interpretazioni parziali e tendenziose. Bisogna assolutamente evitare l’equivoco di pensare che ciò sia un modo per aiutare la missione del Papa.” Sembra una frase di tre anni fa, invece purtroppo è la frase finale di un comunicato datato 2 novembre 2015.
L’acronimo COSEA è arrivato solo dopo. All’inizio, si chiamava molto più pomposamente Pontificia Commissione Referente di Studio e di Indirizzo sull’Organizzazione della Struttura Economico-Amministrativa della Santa Sede. Era stata istituita con un chirografo il 18 luglio del 2013, e faceva seguito di circa un mese all’altra Pontificia Commissione referente stabilita da Papa Francesco, quella incaricata di valutare la situazione dello IOR e una sua possibile riforma, e poi conosciuta con l’acronimo di CRIOR. Ma la vera novità della COSEA era di essere composta nella quasi totalità da laici.
“La Terra Santa oggi ha bisogno di guarigione perché c’è tanto odio e tanta sfiducia. C’è la necessità urgente di guarire i cuori degli uomini e delle donne che vivono in questa terra. Per questo motivo sono rimasto positivamente colpito dal tema scelto dal convegno dei medici dell’Unitalsi”. Sono le parole del Vicario patriarcale per Gerusalemme, il vescovo Wiliam Shomali”, che ha incontrato una delegazione di 40 medici dell’Umitalsi impegnata in terra santa per un convegno sul tema “Sulle tracce di Gesù medico”.
La Sala Stampa della Santa Sede ha appena diffuso un comunicato che riportiamo integralmente: Nel quadro di indagini di polizia giudiziaria svolte dalla Gendarmeria vaticana ed avviate da alcuni mesi a proposito di sottrazione e divulgazione di notizie e documenti riservati, sabato e domenica scorsi sono state convocate due persone per essere interrogate sulla base degli elementi raccolti e delle evidenze raggiunte.
Servire il prossimo bisognoso, anche utilizzando le tecnologie della comunicazione. Con questa finalità, viene lanciato il sito Internet del Dispensario Pediatrico Santa Marta www.dispensariosantamarta.va, realizzato grazie all’Ufficio Internet Vaticano.
Una chiesa aperta tutto l’anno del Giubileo della Misericordia. Una adorazione eucaristica senza interruzione, per aprire il cuore di Manhattan alla misericordia di Dio. È l’iniziativa che ha pensato Monsignor Donald Sakano, parroco della “Old St. Patrick,” la vecchia cattedrale di New York. E nella sua parrocchia c’è una chiesa, la chiesa del Preziosissimo Sangue (of the Most Precious Blood) che è stata scelta per svolgere questo importante compito durante l’anno del Giubileo.
Il cardinale Primate del Messico, Norberto Rivera Carrera, ha annunciato nella sua omelia di oggi che Papa Francisco sarà in Messico dal 12 febbraio prossimo.
Quello delle beatitudini evangeliche “è un cammino difficile da comprendere perché va controcorrente, ma il Signore ci dice che chi che va per questa strada è felice, prima o poi diventa felice.” Papa Francesco lo ha ricordato ai fedeli che hanno partecipato alla messa che ha celebrato questo pomeriggio, nella Solennità di Tutti i Santi all’ingresso monumentale del Cimitero del Verano. Con lui il cardinale Vicario Agostino Vallini, l’arcivescovo Filippo Iannone, vicegerente della diocesi di Roma, e il parroco di San Lorenzo fuori le Mura, padre Armando Ambrosi.
I Santi “sono esempi da imitare. Non soltanto quelli canonizzati, ma i santi della porta accanto, che, con la grazia di Dio, si sono sforzati di praticare il Vangelo nell’ordinarietà della loro vita. Di questi santi ne abbiamo incontrati anche noi; forse ne abbiamo avuto qualcuno in famiglia, oppure tra gli amici e i conoscenti. Dobbiamo essere loro grati e soprattutto dobbiamo essere grati a Dio che ce li ha donati, che ce li ha messi vicino, come esempi vivi e contagiosi del modo di vivere e di morire nella fedeltà al Signore Gesù e al suo Vangelo. Quanta gente buona abbiamo conosciuto nella vita! E noi diciamo questa persona è un santo: questi sono i santi della porta accanto, quelli non canonizzati ma che vivono con noi. Imitare i loro gesti d’amore e di misericordia è un po’ come perpetuare la loro presenza in questo mondo. E in effetti quei gesti evangelici sono gli unici che resistono alla distruzione della morte: un atto di tenerezza, un aiuto generoso, un tempo passato ad ascoltare, una visita, una parola buona, un sorriso... Ai nostri occhi questi gesti possono sembrare insignificanti, ma agli occhi di Dio sono eterni,perché l’amore e la compassione sono più forti della morte”. Lo ha detto il Papa nel corso dell’Angelus, in occasione della Solennità di tutti i Santi.
Papa Francesco ha espresso il suo cordoglio dopo aver appreso del disastro di ieri nel Sinai egiziano.
Termina oggi l’iniziativa dell’Unitalsi di Roma, impegnata “nell’accoglienza e nel sostegno alle famiglie che arrivano da tutta Europa nella Capitale e che hanno i propri figli affetti dalla sindrome di Rett”. Si conclude infatti il IV Congresso europeo sulla malattia neurologica che colpisce soprattutto le bambine entro i 4 anni.
Perché raccontare Giovanni Paolo II oggi? “Perché i santi ci sono per imitarli. E ognuno di noi può cercare di imitare San Giovanni Paolo II in qualche cosa. Nella preghiera. Nel modo di vivere la Messa. Nei rapporti con gli altri.” Wlodzimierz Redzioch non ha dubbi. Per anni collaboratore dell’Osservatore Romano di lingua polacca, racconta di aver conosciuto San Giovanni Paolo II quando questi è diventato Papa. E ne è rimasto conquistato. Ha scritto un libro, “Accanto a Giovanni Paolo II,” da poco pubblicato in lingua inglese con il titolo “Stories about John Paul II.” Il libro raccoglie 22 interviste a personaggi che hanno incontrato Giovanni Paolo II. Uno di questi è un testimone di eccezione: Benedetto XVI, Papa emerito e per anni tra i primissimi collaboratori del Papa polacco.
E’ visitabile presso la sede della Lumsa di Roma la mostra fotografica su “L’emancipazione femminile vista attraverso i Giochi Olimpici”, messa a disposizione da Panathlon International Distretto Italia. Una serie di pannelli fotografici evidenziano “la forza emotiva con cui le donne dello sport sono scese in campo per emergere dal loro paradossale isolamento”. L’iniziativa rientra negli eventi previsti dal programma del Corso di perfezionamento in Formazione e management dello sport organizzato dal Dipartimento di Scienze umane della Lumsa, patrocinato dal Coni e dal Pontificio Istituto della Cultura.
La Caritas sul fronte dell’emergenza nella difficile situazione post terremoto in Afganistan, Pakistan e Nord dell’India, in cui, riferisce l’Organismo caritativo della Cei, “non si hanno ancora notizie di molte zone per lo più montagnose e isolate”.