Educazione e fratellanza: sono parole che Papa Francesco vuole rimettere al centro della riflessione, del dibattito, dell’esperienza. Anche in questi duri tempi dominati dalla paura del contagio, della malattia. Anzi, oggi più che mai.
Papa Francesco ha voluto consacrare la sua seconda enciclica all’ambiente. Il titolo “Laudato si'” deriva dal Cantico delle Creature di San Francesco, che loda il Signore per le sue meravigliose creature. La scelta delle parole del Santo d’Assisi non era casuale perché per il Papa lui “è l'esempio per eccellenza della cura per ciò che è debole e di una ecologia integrale, vissuta con gioia e autenticità”.
Un volto scavato e perso nella contemplazione del Mistero. Davanti a questa scultura le domande sulla possibilità che l’arte oggi abbia ancora qualcosa da esprimere, soprattutto nella cruciale impresa di rendere visibile l’invisibile, ricevono una riposta immediata e positiva
Camminando per le strade di Roma, ci si imbatte nel rione di Trastevere. Luogo antichissimo e che mantiene il ricordo della Roma di un tempo, cara alla fede ed alla tradizione. Tra le molte vestigia del passato, tutt'ora presenti, vi è anche la chiesa di San Benedetto in Piscinula.
"Sine dominico non possumus". Senza domenica non possiamo vivere. Questa è la risposta di alcuni martiri ai loro persecutori che ci arriva dalle profondità della storia. Nell’Africa del IV secolo ad Abitene, cittadina dell’attuale Tunisia, si vivono i tempi molto duri della ennesima caccia ai cristiani, scatenata dall’imperatore Diocleziano. Viene proibito di celebrare la messa domenicale, minacciando di morte i trasgressori.
La Special Edition del Meeting dell’Amicizia tra i popoli, svoltosi al Palacongressi di Rimini, si è conclusa con le testimonianze di quattro donne che, in altrettanti angoli del mondo, affrontano situazioni spesso disumane con ‘una speranza che non delude’, un ponte gettato verso la prossima edizione (la 42^) che si svolgerà dal 20 al 25 agosto 2021 con il titolo ‘Il coraggio di dire io’.
“Ricordati che devi morire!” “Mò me lo segno”.
“Durante il lockdown abbiamo deciso di realizzare il Meeting, pur nelle limitazioni più stringenti imposte dall’emergenza, perché siamo convinti che la manifestazione potrà essere una grande occasione, dopo la fase acuta della pandemia, di condividere le tante domande emerse sul significato della vita e della sofferenza,
Giuseppe Frangi, presidente dell’Associazione ‘Giovanni Testori’, nella giornata inaugurale del Meeting dell’Amicizia fra i popoli, in svolgimento a Rimini, ha presentato un incontro molto interessante dal titolo ‘Là dove lo sguardo palpita’:
“Nulla è perduto”. Una preghiera, un richiamo, un modo per rincuorare, in un momento tanto difficile: parole che arrivano da una mostra e da un paese.
Anche quest’anno la 41^ edizione del Meeting per l’amicizia tra i popoli, in ‘special edition’ dal 18 al 23 agosto al Palacongressi, nel rispetto delle norme di sicurezza su ingressi e distanziamento sociale, spazierà nel settore degli spettacoli tra teatro, cinema e musica, con la possibilità per il pubblico di seguire ogni evento anche in streaming sul sito del Meeting.
Dio è la fonte principale del senso dell’umorismo ma noi non lo capiamo più. E’ partito da questa convinzione l’arcivescovo statunitense Fulton John Sheen nello scrivere il libro "I sette sacramenti" proprio per aiutare a riscoprire la profonda vena umoristica del Creatore, ormai misconosciuta «perché gli uomini vivono in un mondo che è diventato decisamente troppo serio».
Da poco tempo è uscito nelle librerie, il libro dell'avvocato Antonio De Simone Palatucci (1942-2019) dal titolo Giovanni Palatucci, epifanie poetiche, documenti e testimonianze edito dalla casa editrice La scuola di Pitagora.
Come raccontare la prodigiosa storia dell’apparizione della Madonna nella chiesa di Sant’Andrea delle Fratte di Roma, a un bambino?
E’ stato un importante vescovo, faceva parte di un gruppo di inquisitori, aveva avuto una grande esperienza diplomatica. Ma Rainaldo da Concorezzo era soprattutto un uomo di fede, preoccupato di dare testimonianza della presenza di Dio in mezzo agli uomini e della sua misericordia.
Affreschi del IX e X secolo che nessuno si aspettava. Sono emersi durante i restauri conservativi delle murature e dei mosaici delle absidi, centrale e del diaconicon, della basilica di Santa Maria Assunta di Torcello a Venezia.
Dalla Palestina scossa da ribellioni e attese messianiche, ai fasti di una Roma crudele e in procinto di veder rovinare il suo millenario splendore, a far da scenario alle tormentate vicende delle prime comunità cristiane. Fino alla Francia del Trecento e al profondo Medioevo delle terre del Nord.
. Così comincia uno dei romanzi più straordinari del Novecento, nel capitolo intitolato . Più che un romanzo una saga e più ancora un classico senza tempo. Così inizia di J.R.R. Tolkien. In realtà, prima del capitolo citato, ci sono altre memorabili pagine in cui l’autore descrive il popolo degli Hobbit, la loro storia, la loro lingua, la storia della Terra di Mezzo e accenna agli altri Regni e le vicende che affondano nella notte più buia e fonda del tempo. Tutto in una forma chiara, dettagliata, fondata, da dare l’impressione che tutto sia reale, concreto. Ma al tempo stesso favoloso, fulminante, esaltante. Una promessa di grandi avventure e di grandi sconvolgimenti. Eppure tutto comincia con una festa di compleanno…
Siamo nei giorni di inizio estate e proprio in questi giorni ricorre la celebrazione di Benedetto da Norcia, uno dei più grandi santi della Chiesa e una delle poche, autentiche personalità capaci di incidere la storia, ditrasformarla. Nel suo tempo e fino ai nostri giorni.
Un uomo di nome di Gesù, che per lunghi giorni ha calamitato le folle della Palestina con i suoi discorsi tanto diversi e con i suoi comportamenti straordinari, viene catturato come un bandito nel cuore della notte a Gerusalemme, trascinato davanti ad un tribunale di romani, umiliato, sconfessato, tradito, flagellato, messo a morte, e morte infamante, quella in croce.