Tre giorni in Ucraina per l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati, in un viaggio che è andato da Lviv a Kyiv, ed è terminato significativamente con l’incontro con il suo omologo Dmytro Kuleba. Un modo per ribadire l’impegno della Santa Sede per la risoluzione del conflitto, ma anche quello per alleviare la crisi umanitaria, e per portare la vicinanza del Papa alle vittime della guerra.
Papa Francesco sarà nella Repubblica Democratica del Congo dal 2 al 5 luglio prossimi. Mons. Timothée Bodika Mansiyai, vescovo di Kikwit, diocesi situata nella parte centro-occidentale del Paese africano, in un colloquio con Aiuto alla Chiesa che Soffre racconta come i cattolici si stanno preparando alla visita del Pontefice.
Sarà a partire da mercoledì 18 maggio che l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati, sarà in Ucraina, per un viaggio che avrebbe dovuto avere luogo Lunedì Santo e che invece è stato rinviato di più di un mese a causa del COVID del Segretario per i Rapporti con gli Stati. Il viaggio è l’ennesimo gesto della Santa Sede che dimostra l’attenzione che si ha per la situazione in Ucraina.
Circa il 50 per cento delle famiglie che avevano lasciato l’Iraq con l’invasione da parte dell’ISIS del sedicente Stato Islamico hanno fatto ritorno nel Paese, giustificando così un cauto ottimismo delle organizzazioni internazionali per il ritorno dei cristiani nel Paese del Golfo.
L'arcidiocesi di Kaduna ha annunciato l'11 maggio
Il Cardinale Joseph Zen Ze-kiun è stato arrestato dalla polizia cinese. Lo riferiscono i media locali e Asianews. Il porporato - 90 anni - è Vescovo emerito di Hong kong dal 2009 ed è un oppositore del regime comunista cinese.
In attesa di definire i contorni del viaggio a Kyiv dell’arcivescovo Paul Richard Gallagher, ministro vaticano per i Rapporti con gli Stati, Papa Francesco è tornato a parlare di Ucraina. Lo ha fatto anche in una intervista, i cui toni hanno suscitato la reazione sia del Patriarcato di Mosca che del nunzio apostolico in Ucraina.
Una “Pentecoste della Chiesa siriana”, nata con la conferenza di Damasco di marzo e ora proseguita ad Homs, città del martirio del gesuita van der Lugt, con un incontro di 750 giovani di ogni confessione cristiana riuniti dalla forte volontà di Taizé e dalla collaborazione con i gesuiti locali.
Un periodo di attività intensa per il Segretario di Stato vaticano, il Cardinale Pietro Parolin, che dopo il viaggio in Messico della scorsa settimana si prepara a visitare la Costa d’Avorio nella prossima settimana, per poi recarsi in Croazia in quella successiva.
Si apre il 2 maggio la XII Assemblea Plenaria della UISG a Roma all'Hotel Ergife, ma si potrà seguire anche on line. All'Assemblea Plenaria del 2022 parteciperanno quasi 700 Superiori Generali, 520 dei quali saranno presenti a Roma.
Il blocco russo nel Mar Nero, conseguenza immediata e diretta della guerra contro l’Ucraina, oltre agli orrendi effetti del mese trascorso, produce altri effetti ripugnanti che non si vedono, soprattutto nello Yemen e nel Corno d’Africa. Anche Papa Francesco, condannando la guerra, ha citato queste due situazioni che da anni vivono una crisi alimentare estrema.
Un sacerdote cattolico è tra i quattro condannati per il tentato assassinio dell'allora vescovo eletto – ora consacrato - di Rumbek in Sud Sudan Monsignor Carlassare, il 26 aprile 2021.
Continuano i passi avanti della Santa Sede verso lo stabilimento di un rappresentante residenziale ad Hanoi, in Vietnam, un passo che porterebbe a 12 il numero di Paesi che tuttora non hanno relazioni con la Santa Sede. Il Papa ha fatto sapere che non andrà a Kiev, ma neanche incontrerà il Patriarca Kirill di Mosca, così evitando ogni tipo di strumentalizzazione diplomatica mentre si cerca di essere mediatori. Lungo viaggio del Cardinale Pietro Parolin in Messico, per celebrare i 30 anni di relazioni diplomatiche, ma non solo.
Dalla guerra in Ucraina al Libano, “nazione messaggio”, Dagli scenari di guerra meno conosciuti, come lo Yemen, sempre nelle attenzioni del Papa, fino al consueto riferimento alla Terrasanta, dove di nuovo sono scoppiati disordini. L’Urbi et Orbi che Papa Francesco pronuncerà a Pasqua 2022 sarà particolarmente delicato perché è il primo, dopo almeno due decenni, che si celebra mentre una guerra imperversa nel cuore dell’Europa. E per la prima volta, dopo tanto, non guarderà alla Siria all’inizio della sua lista, Papa Francesco, ma all’Ucraina. E non mancherà, sicuramente, un riferimento all’Africa e al Sud Sudan che il Papa visiterà il prossimo luglio.
Ancora una lettera- appello ai vescovi della Germania perché il “ Cammino sinodale” in corso nella Chiesa cattolica di quel paese non porti lontano dalla dottrina,
Potrebbe esserci un collegamento, tra un possibile viaggio di Papa Francesco a Kiev e un possibile viaggio in Libano. Il primo vede il mondo diplomatico vaticano sempre più possibilista, tanto che viene citato anche come eventualità nel comunicato stampa del Primo Ministro sloveno dopo che questi ha avuto una conversazione telefonica con il Cardinale Parolin. Il secondo, annunciato dal presidente libanese Aoun ma non dalla Santa Sede, potrebbe preparare in qualche modo all’incontro tra Papa Francesco e il Patriarca di Mosca Kirill. Tornando da Malta, il Papa ha detto che si pensa al Medio Oriente per l’incontro. E, al di là del Libano, l’altra opzione che circola in ambienti diplomatici è quella di Gerusalemme.
L'Ordine di Malta in Libano inaugura nuovo Centro di assistenza medica vicino a Beirut in un clima di unità nazionale.
È un viaggio caratterizzato dal tema dell’accoglienza dei migranti, quello che Papa Francesco ha iniziato nell’isola di Malta questa mattina: lo sottolinea anche il Cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, in una intervista con Vatican News.
E' morto ieri al Cairo il Cardinale Antonios Naguib, Patriarca emerito di Alessandria dei Copti. Aveva 87 anni.
Dopo l’appello inviato al patriarca di Mosca Kirill perché si adoperi per la pace, la Commissione delle Conferenze Episcopali dell’Unione Europea (COMECE) riceve una risposta che non dà seguito alla richiesta di un impegno per la pace, ma certifica il divario tra Est ed Ovest.