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Coronavirus, Papa Francesco dona 25 mila euro al Programma Alimentare Mondiale

La decisione come segno di sollecitudine di fronte all’attuale emergenza in corso

PAM | Il giardino nella sede del PAM | Alan Holdren / ACI Group PAM | Il giardino nella sede del PAM | Alan Holdren / ACI Group

Una donazione di 25 mila euro è stata fatta pervenire da Papa Francesco al Programma Alimentare Mondiale. La cifra è stata devoluta attraverso il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale e con la collaborazione di Monsignor Fernando Chica Arellano, rappresentante permanente della Santa Sede presso la FAO, l’IFAD e, appunto, il PAM.

La somma, si legge in un comunicato del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, “vuol essere un’immediata espressione del sentimento di vicinanza da parte del Santo Padre verso le persone colpite dalla pandemia e verso coloro che sono impegnati nei servizi essenziali a favore dei poveri e delle persone più deboli e vulnerabili della nostra società”.

Il Papa si propone così di fare “un gesto di paterno incoraggiamento verso il lavoro umanitario dell’Organizzazione e verso altri Paesi che, in questo tempo di crisi, volessero aderire a forme di sostegno per lo sviluppo integrale e la salute pubblica, e di contrasto all’instabilità sociale, alla mancanza di sicurezza alimentare, alla crescente disoccupazione, al collasso dei sistemi economici delle nazioni più vulnerabili”.

Papa Francesco ha fatto visita al Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite il 13 giugno 2016. Durante il Pontificato, il Papa ha mostrato particolare interesse per i programmi delle Nazioni Unite sull’alimentazione e li ha visitati tutti. Papa Francesco è stato il 16 ottobre 2017 in visita alla FAO (Food and Agriculture Organizationpromuovendo la “categoria dell’amore” per una maggiore cooperazione internazionale, ed era la seconda visita del Papa alla FAO dopo quella del 20 novembre 2014, in occasione della II Conferenza Internazionale sulla nutrizione.

Il 14 febbraio 2019 è stato invece in visita all’IFAD, il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo.

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