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Venerdì Santo, le Meditazioni della Via Crucis a un gruppo scout e una parrocchia

Il direttore della Sala Stampa della Santa Sede Matteo Bruni annuncia che le meditazioni della Via Crucis saranno affidate al gruppo Scout Agesci Foligno I (Umbria) e alla parrocchia Santi Martiri di Uganda

Via Crucis | Un momento delle passate Via Crucis al Colosseo | Vatican Media / ACI Group Via Crucis | Un momento delle passate Via Crucis al Colosseo | Vatican Media / ACI Group

Un gruppo scout e una parrocchia romana scriveranno le Meditazioni per la Via Crucis del Venerdì Santo, che ancora non si sa se si potrà fare al Colosseo, seppur in forma ristretta, oppure no.

Il direttore della Sala Stampa della Santa Sede Matteo Bruni ha dichiarato che “Papa Francesco ha affidato quest'anno la preparazione delle meditazioni per la Via Crucis delVenerdì Santo al Gruppo Scout Agesci “Foligno I” (Umbria) e alla Parrocchia romana Santi Martiri di Uganda”.

Bruni ha spiegato che “le immagini che accompagneranno le diverse Stazioni saranno disegni realizzati da bambini e ragazzi della Casa Famiglia ‘Mater Divini Amoris’ e della Casa Famiglia ‘Tetto Casal Fattoria’.”

La scelta di un gruppo scout e una parrocchia è insolita. In particolare, il gruppo scout Foligno I è uno dei vivaci gruppi scout dell’Umbria che incontrarono Papa Francesco nel 2015, accompagnati dall’allora vescovo ausiliare di Perugia Paolo Giulietti, oggi arcivescovo di Lucca, che si presentò dal Papa in tenuta e fazzolettone scout.

Il Gruppo Scout Agesci “Foligno I” si compone di 21 educatori ed educatrici, e 145 ragazzi e ragazze, tra gli 8 e i 19 anni.La parrocchia Santi Martiri di Uganda, nell’Ardeatino, è invece protagonista di una pastorale per le persone con disabilità che è stata anche oggetto di un reportage di Vatican News nel 2019.

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Spiega una nota della Sala Stampa della Santa Sede che la parrocchia "ha diverse espressioni di prossimità, tra cui le case famiglia “Rifugio per Agar”, dedicata a donne e bambini vittime di maltrattamenti; e la “Casa Betlemme”, per accogliere famiglie senza fissa dimora, in collaborazione con le otto parrocchie della XXII Prefettura della Diocesi di Roma. In questa realtà di solidarietà, circa 500 bambini e ragazzi del catechismo per la prima comunione e per la cresima hanno contribuito a dare forma alle meditazioni, anche con incontri a distanza, quando le raccomandazioni sanitarie per la pandemia non hanno permesso di ritrovarsi in parrocchia".

Lo scorso anno, furono i detenuti della casa di reclusione Due Palazzi a scrivere le meditazioni della via Crucis.

 

La prima Via Crucis al Colosseo venne celebrata nel 1750, voluta da papa Benedetto XIV per quell’ anno giubilare. Ma la pratica della Via Crucis con 14 stazioni ebbe origine in Spagna almeno un secolo prima, portata poi in Italia dal francescano padre Salvatore da Cagliari, che fece erigere nel convento delle Croci di Firenze una Via Crucis.

La via Crucis si tenne al Colosseo fino all’Unità di Italia, e poi fu sospesa, e ripresa poi solo nel 1926, ma non al centro, ma sul lato. Giovanni XXIII portò la via Crucis al Colosseo nel 1959, ma la tradizione costante della Via Crucis al Colosseo venne ripresa nel 1965 da Paolo VI.