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Letture, una raccolta di articoli per concludere l'Anno di Giovanni Paolo II

Una cronaca insolita di un pontificato e la testimonianza di Marco Frisina

La copertina del libro  |  | TAU La copertina del libro | | TAU

In quella tiepida serata romana del 1978, in piena “ottobrata” – mese magico per la Città Eterna – in molti accorrono in piazza San Pietro: e’ attesa la nuova “fumata” dal Conclave, per l’elezione del nuovo Pontefice. L’attesa è spasmodica, come sempre, ma forse ancora di più, perché questo è l’anno “dei tre Papi”. Pochi mesi è morto Paolo Vi, cui ha fatto seguito il pontificato brevissimo di Giovanni Paolo I. Ora si attende il risultato del nuovo Conclave. 

Tra la folla accorsa c’è una ragazzina di 13 anni, che vuole essere in prima fila per assistere all’evento. E’ emozionata e sente che questo sarà un momento unico. Quando nell’annuncio del cardinale protodiacono Pericle Felici risuona il nome di Karol Wojtyla, scoppia la ridda di supposizioni: certo, si tratta di un cardinale straniero, ma da dove verrà? E’ africano, no, forse è cinese…Anche la ragazzina è curiosa, non si aspettava una sorpresa come questa. Comincia un nuovo tempo, qualcosa che influenzerà e a volte cambierà la vita di tante persone. Compresa quella di Angela Ambrogetti, la tredicenne curiosa persa tra la gente di quella sera di ottobre. Che diventerà una vaticanista di grande esperienza proprio  all’ombra della grande figura,  protettrice e ispiratrice  di Giovanni Paolo II .

In questo 2021, in cui avrebbe compiuto 101 anni,  Angela, nel frattempo diventata anche direttore di Acistampa, pubblica un suo nuovo libro dedicato proprio al Papa santo. Un modo per rendere omaggio alla sua figura e alla sua opera, per celebrare questo  anniversario, che conclude il centenario,  e offrire a tutti loccasione per rileggere e ricordare le sue parole meno conosciute e  meno rilanciate dai media. Un’occasione, inoltre, per rinnovare la memoria e la presenza di un Pontefice che ha fatto la Storia, ma anche ha influito sulla storia personale di tanti di noi.

Il  volume si intitola  “Giovanni Paolo II. Cronaca di un pontificato – con prefazione di monsignor Marco Frisina -  che  raccoglie gli articoli che l’autrice ha pubblicato nell’ultimo anno dedicato al Pontefice polacco. Dai viaggi, ai testi meno noti, alle frasi nelle visite, al lavoro diplomatico, fino alla devozione mariana. 

Dalla ‘bisaccia’ di Giovanni Paolo II c’è ancora tanto da estrarre”, spiega la Ambrogetti: “ Lui uomo sempre in cammino in questo tempo così assurdo, segnato dalla pandemia, ci si offre come compagno di percorso”. 

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I grandi momenti che hanno segnato il pontificato, gli incontri, i temi centrali, si intrecciano a ricordi più personali, e ognuno può sfogliare questo volume non solo come “vademecum” sul significato della presenza di Karol Wojtyla ma anche come una specie di diario, tra le cui pagine rievocare, in controluce, giorni e ricordi della nostra stessa esistenza, un filo rosso da seguire attraverso i vari capitoli dedicati a grandi tematiche- la presenza femminile della donna nella Chiesa, la spiritualità mariana, l’ecumenismo, il valore dell’esperienza dei giovani e molti altri.

In quel giorno di ottobre in piazza San Pietro si ritrova anche  il giovane seminarista destinato a diventare monsignor Marco Frisina, che rievoca quel momento nell’introduzione al volume. “Ero anche io in Piazza San Pietro”, scrive infatti, “quel 16 ottobre del 1978, il giorno dellelezione di Giovanni Paolo II, appena un mese dopo il mio ingresso al Seminario Romano. Ricordo ancora lentusiasmo di noi seminaristi alla vista della fumata bianca che si stagliava sul cielo vespertino di Roma. Eravamo tutti incollati al televisore in attesa di questo momento; appena il fumo bianco uscì dal comignolo della Sistina, un gruppo di noi si precipitò fuori correndo per il Lungotevere intasato dal traffico serale. Il Cardinal Felici aveva già annunciato il nome del nuovo Papa: alcuni dicevano che era straniero; altri, data la difficoltà di comprensione della pronuncia del nome, pensavano addirittura fosse cinese. Tutti vivevamo il momento con un entusiasmo bellissimo e percepivamo una ventata nuova dello Spirito”. 

Quel giorno non è solo centrale per la storia della Chiesa e del mondo intero, ma anche per quello che è destinato per il giovane, futuro sacerdote: “Quel giorno non immaginavo che quelluomo avrebbe tanto segnato il percorso di gran parte della mia vita sacerdotale. Come giovane seminarista, vidi nel nuovo Papa un modello sacerdotale, un punto di riferimento certo per il mio cammino vocazionale. Ben presto scoprii che il Papa che veniva da lontano” era anche un poeta, aveva un cuore dartista, cosa che instaurò immediatamente in me un legame speciale con lui, anche se, di fatto, era ancora una persona sconosciuta e – pensavo – irraggiungibile”.  Non è stato così. Irraggiungibile non lo è stato davvero, per Frisina, che ha potuto instaurare con lui un autentico rapporto umano e spirituale, reso ancora più forte dal comune amore per l’arte e la bellezza. Un senso di vicinanza così forte è stato il sentimento comune che ha pervaso la “generazione Wojtyla”, ed è per questo che quando ha lasciato questa terra in tanti, tantissimi, si sono sentiti più soli  e lo hanno pianto come si piange un amico vero, un padre, una guida, un santo. Che continua a essere vicino, anche da Lassù.

Angela Ambrogetti, “Giovanni Paolo II. Cronaca di un pontificato”, Edizioni Tau, pp.228, 15 euro