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Papa Francesco: "Una guerra sempre è la sconfitta dell'umanità"

Il Papa riceve i Partecipanti al Congresso Internazionale "Educare alla democrazia in un mondo frammentato". Francesco fa una riflessione a braccio di alcuni minuti sulla guerra in Ucraina.

Udienza ai Partecipanti al Congresso Internazionale Educare alla democrazia in un mondo frammentato |  | Vatican Media / ACI group Udienza ai Partecipanti al Congresso Internazionale Educare alla democrazia in un mondo frammentato | | Vatican Media / ACI group

"Questo vostro incontro affronta in prospettiva educativa il tema della democrazia. Un tema molto attuale, e anche molto dibattuto. Ma non è certo frequente che esso venga affrontato dal punto di vista dell’educazione. E invece questa impostazione, che appartiene in modo speciale alla tradizione della Chiesa, è l’unica in grado di dare risultati di lungo periodo". Il Papa accoglie con queste parole i Partecipanti al Congresso Internazionale "Educare alla democrazia in un mondo frammentato", promosso dalla Fondazione Pontificia Gravissimum Educationis, in corso presso l’Università LUMSA di Roma dal 17 al 19 marzo 2022.

Prima di leggere il discorso ufficiale, Francesco fa una riflessione a braccio di alcuni minuti sulla guerra in Ucraina, rispondendo ad una lettera letta poco prima, scritta da don Yurii Pidlisnyi, capo della Commissione per la famiglia e i laici della Chiesa greco-cattolica ucraina, capo della Cattedra di Scienze politiche dell’Università cattolica ucraina e responsabile del progetto che ha dato il titolo al congresso. "Noi parliamo di educazione, e quando uno pensa all’educazione pensa a bambini, ragazzi… Pensiamo a tanti soldati che sono inviati al fronte, giovanissimi, soldati russi, poveretti. Pensiamo a tanti soldati giovani ucraini, pensiamo agli abitanti, i giovani, le giovani, bambini, bambine… Questo succede vicino a noi. Una guerra sempre – sempre! – è la sconfitta dell’umanità: sempre. Noi – colti, che lavoriamo nell’educazione – siamo sconfitti da questa guerra, perché da un’altra parte siamo responsabili. Non esistono le guerre giuste: non esistono!", dice il Pontefice.

"Cosa faccio io? Qui a Roma, al “Bambin Gesù”, ci sono bambini feriti dai bombardamenti. A casa, li portano a casa. Prego? Faccio digiuno? Faccio penitenza? O vivo spensieratamente, come viviamo normalmente le guerre lontane? Una guerra sempre è la sconfitta dell’umanità, sempre", esprime così i suoi sentimenti il Papa, a braccio.

"I beni del creato - dice il Papa - sono offerti a tutti e a ciascuno in proporzione dei bisogni, perché nessuno accumuli il superfluo né qualcun altro manchi del necessario. Al contrario, quando il possesso egoistico riempie i cuori, le relazioni e le strutture politiche e sociali, allora l’essenza della democrazia è avvelenata. E diventa una democrazia formale, non reale".

Poi Papa Francesco nel suo discorso si sofferma su due degenerazioni: il totalitarismo e il secolarismo. "Esercitando una sopraffazione ideologica, lo Stato totalitario svuota di valore i diritti fondamentali della persona e della società, fino a sopprimere la libertà. Il secolarismo radicale, a sua volta ideologico, deforma lo spirito democratico in maniera più sottile e subdola: eliminando la dimensione trascendente, esso indebolisce, e a poco a poco annulla, ogni apertura al dialogo", commenta il Papa.
"A queste degenerazioni, avete opposto il potere trasformante dell’educazione. In alcune Università del mondo, ad esempio, avete avviato attività di formazione, cercando le strategie più efficaci per trasmettere i principi democratici, per educare alla democrazia", dice Francesco.

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Poi il Pontefice consegna ai presenti alcune proposte. Come "alimentare nei giovani la sete della democrazia", "insegnare ai giovani che il bene comune è impastato con l’amore. Non può essere difeso con la forza militare", "educare i giovani a vivere l’autorità come servizio. C’è bisogno di formare persone disponibili a mettersi al servizio della comunità".

"Nel contesto provocato dalla guerra in Ucraina risalta ancora di più il valore del Patto Educativo, in ordine a promuovere la fraternità universale nell’unica famiglia umana, basata sull’amore. La preghiera per la pace va infatti accompagnata da un paziente impegno educativo, affinché i ragazzi e i giovani maturino la decisa consapevolezza che i conflitti non si risolvono con la violenza e la sopraffazione, ma con il confronto e il dialogo", conclude infine il Papa.