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2010, Benedetto XVI e lo slancio per la nuova evangelizzazione

Dieci anni fa la firma del motu proprio Ubicumque et semper che istituiva il Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione

Papa Benedetto XVI |  | Alan Holdren CNA Papa Benedetto XVI | | Alan Holdren CNA

Il 21 settembre 2010 Papa Benedetto XVI firmando il motu proprio Ubicumque et semper istituiva un nuovo Dicastero della Curia Romana: il Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione.

Il Pontefice spiega già nell'incipit del motu proprio il perchè di una tale decisione. "La Chiesa - ricorda Benedetto XVI - ha il dovere di annunciare sempre e dovunque il Vangelo di Gesù Cristo. Pertanto, la missione evangelizzatrice, continuazione dell'opera voluta dal Signore Gesù, è per la Chiesa necessaria ed insostituibile, espressione della sua stessa natura".

Ricordando lo slancio offerto dal Concilio Vaticano II, raccolto dai Papi che lo hanno preceduto, Benedetto XVI ritiene così "opportuno offrire delle risposte adeguate perché la Chiesa intera, lasciandosi rigenerare dalla forza dello Spirito Santo, si presenti al mondo contemporaneo con uno slancio missionario in grado di promuovere una nuova evangelizzazione. Essa fa riferimento soprattutto alle Chiese di antica fondazione, che pure vivono realtà assai differenziate, a cui corrispondono bisogni diversi, che attendono impulsi di evangelizzazione diversi: in alcuni territori, infatti, pur nel progredire del fenomeno della secolarizzazione, la pratica cristiana manifesta ancora una buona vitalità e un profondo radicamento nell'animo di intere popolazioni; in altre regioni, invece, si nota una più chiara presa di distanza della società nel suo insieme dalla fede, con un tessuto ecclesiale più debole, anche se non privo di elementi di vivacità, che lo Spirito Santo non manca di suscitare; conosciamo poi, purtroppo, delle zone che appaiono pressoché completamente scristianizzate, in cui la luce della fede è affidata alla testimonianza di piccole comunità: queste terre, che avrebbero bisogno di un rinnovato primo annuncio del Vangelo, appaiono essere particolarmente refrattarie a molti aspetti del messaggio cristiano".

Il Papa propone un "attento discernimento; parlare di nuova evangelizzazione non significa, infatti, dover elaborare un'unica formula uguale per tutte le circostanze. E, tuttavia, non è difficile scorgere come ciò di cui hanno bisogno tutte le Chiese che vivono in territori tradizionalmente cristiani sia un rinnovato slancio missionario, espressione di una nuova generosa apertura al dono della grazia. Infatti, non possiamo dimenticare che il primo compito sarà sempre quello di rendersi docili all'opera gratuita dello Spirito del Risorto, che accompagna quanti sono portatori del Vangelo e apre il cuore di coloro che ascoltano. Per proclamare in modo fecondo la Parola del Vangelo, è richiesto anzitutto che si faccia profonda esperienza di Dio".

Per tali ragioni il Papa dispone la creazione del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, il cui compito è stimolare "la riflessione sui temi della nuova evangelizzazione, individuando e promuovendo le forme e gli strumenti atti a realizzarla". Si tratta di una "azione al servizio delle Chiese particolari, specialmente in quei territori di tradizione cristiana dove con maggiore evidenza si manifesta il fenomeno della secolarizzazione".

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