Sono oltre un milione i marittimi che, tutti i giorni dell'anno, lavorano sulle navi che trasportano merci nel mondo intero. A loro la Chiesa dedica la seconda domenica di Luglio con una particolare attenzione alle loro condizioni di vita che vanno migliorate e l’invito ad evitare forme di discriminazione.

“Chi vive nell'entroterra raramente può vedere le navi o i marittimi che vi lavorano. Anche coloro che vivono sulla costa di solito intravedono solo una nave ‘laggiù’ all'orizzonte. Ma nessuno può vedere le migliaia di navi che navigano all'orizzonte. Sono invisibili, ma ci sono”, scrive il card. Michael Czerny, prefetto del Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale in un messaggio per la “Domenica del Mare” evidenziando che “invisibili” sono anche i marittimi che “vi lavorano, e che non solo muovono l'economia mondiale, ma incidono direttamente anche sulla vita quotidiana di ciascuno di noi. Giorno dopo giorno, essi ci forniscono i beni che utilizziamo e consumiamo, e senza di loro la qualità della nostra vita sarebbe notevolmente inferiore”. E per questo a loro dobbiamo dire “Grazie”.

L’iniziativa della giornata del Mare si celebra abitualmente la seconda domenica di luglio, in cui viene riconosciuto l’importante contributo lavorativo dei marittimi all’economia di tutti i Paesi del mondo. Questa ricorrenza ha anche un’importanza ecumenica perché in molti porti le celebrazioni e le diverse attività di sensibilizzazione riguardo la situazione umana lavorativa dei marittimi vengono fatte congiuntamente con altre denominazioni cristiane. In Italia è stata scelta la città di Portoferraio (Isola d’Elba) per ospitare le celebrazioni religiose di questa Giornata. Domani nella chiesa della Parrocchia della Natività della Beata Vergine Maria (Duomo) Messa, trasmessa in diretta televisiva su Rai Uno, presieduta dal vescovo di Massa Marittima e Piombino, Carlo Ciattini con la presenza alla concelebrazione di don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio Nazionale dell’Apostolato del Mare della Conferenza Episcopale Italiana. In Calabria, nella diocesi di Rossano-Cariati, lo scorso 5 luglio incontro di preghiera presso la sede Lega Navale Italiana sezione di Cariati (Porto): a conclusione il lancio in mare di una corona di fiori in ricordo delle vittime del mare, presieduta dall’arcivescovo Maurizio Aloise. Giovedì 7 luglio Adorazione Eucaristica presso la chiesa Santissima Vergine a lido Sant'Angelo area urbana di Rossano presieduta dal Cappellano diocesano dell’Apostolato del mare don Giuseppe Ruffo e domani Santa Messa e benedizione del mare a Mirto Crosia. A conclusione verrà lanciata nel mare una corona di fiori in ricordo delle vittime del mare (marittimi pescatori e migranti). Presiede il Cappellano diocesano della Apostolato del mare don Giuseppe Ruffo.

In Sicilia, a Cefalù il Servizio Pastorale diocesano del Turismo, Tempo libero, Sport e Apostolato del Mare organizza un’esperienza di ascolto e contemplazione in mare a partire dal versetto biblico “Abbi cura di lui” (Lc 10,35). Dopo la traversata in barca l’appuntamento è al molo della Marina di Cefalù alle 20.15 per la Meditazione del vescovo Giuseppe Marciante sul Vangelo. “Quando si pensa al mondo del mare – spiega il diacono Fabrizio Giannini, responsabile dell’Apostolato del Mare della diocesi di Civitavecchia e di professione marittimo – dobbiamo avere bene a mente le parole di papa Francesco sulle ‘periferie esistenziali’”. I lavoratori marittimi  sono coloro che “permettono non solo all’economia di avanzare, ma anche alla nostra vita quotidiana di svolgersi. Il 90% delle merci che ci aiutano a vivere arriva attraverso i trasporti navali. Dentro questa prospettiva è importante capire che c’è anche una dimensione di ingiustizia ricorrente, sia nei contratti sia nelle modalità di lavoro. Condizioni difficili e ingiuste che rischiano di rendere le persone degli scarti”. A Civitavecchia, per questa Giornata è prevista una preghiera ecumenica.