Advertisement

CCEE: "I vescovi denuncino la grave violazione dello stato di diritto in Nicaragua"

Netta presa di posizione del presidente dei Vescovi europei Gintaras Grušas dopo la condanna a 26 anni di carcere inflitta a Monsignor Rolando Álvarez

L'Arcivescovo Gintaras Grušas |  | CCEE L'Arcivescovo Gintaras Grušas | | CCEE

Dopo l’appello del Papa per il vescovo di Matagalpa Rolando Álvarez, condannato a 26 anni di carcere dal regime del Nicaragua, anche il Vescovi europei prendono posizione con una nota firmata dal Presidente del CCEE, l’Arcivescovo Gintaras Grušas.

Il presule esprime “la vicinanza e la solidarietà dell’episcopato europeo ai cittadini e alla Chiesa cattolica del Nicaragua. E considera questa condanna una grave ferita sia alle relazioni tra la Chiesa e il governo del Paese, sia allo stato di diritto”.

Monsignor Grušas ricorda come sia “stato impossibile seguire il processo nei dettagli, per comprendere come le accuse venivano sostenute e provate. Si è avuta solo notizia della condanna. Condanna, si è appreso, che non ci sarebbe stata se il vescovo avesse invece accettato di lasciare il Paese con più di 200 prigionieri politici, imbarcati gli scorsi giorni verso gli Stati Uniti”.

“La Chiesa – aggiunge la nota del Presidente del CCEE - non ha mai voluto altro che contribuire al benessere del Paese in cui si trova a servire. Anche nei momenti di maggiore persecuzione, la Chiesa ha supportato i più deboli, consolato i sofferenti e dato rifugio. Lo sta facendo anche in Nicaragua”.

Pertanto “il Presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa chiede a tutti i confratelli vescovi di rendere noto ai propri governi la grave violazione dello stato di diritto che sta avendo luogo in Nicaragua. Allo stesso tempo, invita le Autorità del Nicaragua ad ascoltare la voce del popolo e a prendere decisioni che favoriscano la transizione pacifica in un Paese che vive un conflitto sociale ormai da cinque anni. E chiede la liberazione dei prigionieri politici, come segno di buona volontà per ripristinare un dialogo che possa portare ad una giusta pace sociale e permetta al Paese di prosperare”.

Advertisement