"Nel mondo globalizzato di oggi siamo tutti più vicini, ma non per questo più fratelli. Anzi, soffriamo una carestia di fraternità, che emerge da tante situazioni di ingiustizia, povertà e sperequazione, dalla mancanza di una cultura della solidarietà". É scritto nel testo di Papa Francesco che è stato letto dall’arcivescovo Gallagher al Consiglio di sicurezza Onu a New York.

Ancora una volta il Papa denuncia il traffico delle armi e dice: "Ci vuole più coraggio a rinunciare a facili profitti per custodire la pace che a vendere armi sempre più sofisticate e potenti. Ci vuole più coraggio a cercare la pace che a fare la guerra. Ci vuole più coraggio a favorire l’incontro che lo scontro, a sedersi ai tavoli dei negoziati che a continuare le ostilità".

E aggiugnge: "Da uomo di fede credo che la pace sia il sogno di Dio per l’umanità. Ma constato, purtroppo, che a causa della guerra questo sogno meraviglioso si sta tramutando in un incubo".

É necessario uscire dalla logica della legittimità della guerra  crive Francesco e aggiunge: "Siamo ancora in tempo per scrivere un nuovo capitolo di pace nella storia: possiamo fare in modo che la guerra appartenga al passato e non al futuro".