Advertisement

Papa Francesco: “La carità intellettuale non può essere solo per addetti ai lavori”

Papa Francesco | Papa Francesco | Vatican Media Papa Francesco | Papa Francesco | Vatican Media

“Nel cambiamento d’epoca che stiamo vivendo, la carità intellettuale non può essere rinchiusa nei recinti dei Centri di ricerca o riservata solo agli ‘addetti ai lavori’, ma deve animare e sostenere la costruzione di una rinnovata prossimità”. Lo scrive Papa Francesco in un messaggio inviato al II Meeting Internazionale “La scienza per la pace” sul tema “Nuovi discepoli della conoscenza: il metodo scientifico nel cambiamento d’epoca”.

Per il secondo anno, la diocesi di Teramo-Atri, guidata dal dinamico vescovo Lorenzo Leuzzi, lancia, in collaborazione con la Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, un incontro alle pendici del Gran Sasso, questa volta per celebrare il IX Centenario della morte del Patrono San Berardo.

Il Papa saluta il tema dell’incontro come “tema di notevole interesse”, perché essere uomini di scienza è “una forma specifica di carità, quella intellettuale”, e infatti Beato Antonio Rosmini “affermava che verità e carità sono unite da un legame fondamentale: la ricerca e lo studio della verità sono parte imprescindibile di un autentico servizio di carità e, al tempo stesso, la carità vissuta ed esercitata, porta l’uomo ad una conoscenza sempre più piena della verità, fino ad aprirsi al dono di Dio e a lasciarsene possedere”.

Papa Francesco chiede una carità intellettuale che superi la tentazione “di isolarsi in sfere particolari, per promuovere una nuova cultura della conoscenza”, suscitando nella persona il “pensare in grande”

Papa Francesco conclude che “le nuove generazioni attendono di incontrare discepoli della conoscenza di simile levatura, per prepararsi ad essere protagonisti nella Storia e così contribuire all’incremento di una solida cultura. La sfida non è da poco”.

Advertisement