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Lisbona 2023, solo 8.300 i giovani dalla Germania

Tra le cause gli alti costi, il post-pandemia e la sfiducia verso la Chiesa

Ragazzi tedeschi alla GMG |  | Weltjugendtag
Ragazzi tedeschi alla GMG | | Weltjugendtag
Ragazzi tedeschi alla GMG |  | Weltjugendtag
Ragazzi tedeschi alla GMG | | Weltjugendtag

Soltanto 8.300 giovani pellegrini tedeschi sono partiti per Lisbona per partecipare alla Giornata mondiale della Gioventù 2023, che si conclude il 6 agosto. Era il doppio alle precedenti Giornate su suolo europeo: Cracovia nel 2016 e Madrid nel 2011. Numeri davvero esigui soprattutto se li si paragona a quelli di altri paesi. Dalla Spagna sono arrivati a Lisbona circa 75.000 giovani, 65.000 dall'Italia e 40.000 dalla Francia.

Certamente tra le prime cause gli aumenti dei costi per i voli aerei e per la benzina. Così la spesa per il pellegrinaggio a Lisbona si aggira tra gli 800 e i 1.500 euro. I referenti diocesani per la Giornata della Gioventù se ne lamentano. Come Marianne Bauer, responsabile del pellegrinaggio in Portogallo di circa 300 giovani dell'Arcidiocesi di Colonia, un numero nettamente inferiore rispetto ai viaggi precedenti: «Stiamo sperimentando sempre più una società a due classi tra i partecipanti al viaggio. Ci sono giovani che non possono assolutamente permetterselo, e ci sono famiglie che non hanno nessun problema a pagare». Ma anche la concomitanza della GMG con una possibile vacanza con gli amici potrebbe aver fatto prevalere la seconda sulla prima nel bilancio dei ragazzi tedeschi. La Bauer riferisce anche di molti giovani dissuasi ad andare per sfiducia o disinteresse nella Chiesa: «Alcuni hanno detto esplicitamente che non gli andava di celebrare una festa della pace, della gioia e della felicità della fede in questa attuale crisi della Chiesa».

Più o meno le stesse ragioni per Michael Langer, responsabile per la GMG della diocesi di Magonza: «Da un lato i giovani lavoratori preferiscono fare delle vacanze più tradizionali. Dall’altro, durando il pellegrinaggio diocesano a Lisbona (in bus) 19 giorni, potrebbero non voler investire tutti i loro giorni di ferie nella GMG». Terzo elemento, la possibile coincidenza degli esami universitari con le giornate di Lisbona.

La musica non cambia nella poco lontana diocesi di Treviri, dove la referente Christel Quiring organizza per la quinta volta il viaggio alla GMG, da dove sono partiti alla volta di Lisbona solo 274 pellegrini, principalmente viaggiatori non comunitari, ma singoli. «Nel passato parroci o altri referenti parrocchiali si sarebbero occupati di coinvolgere e contattare giovani e famiglie per andare alla GMG di Lisbona. La pandemia di Covid-19 ha smantellato queste strutture e molti altri gruppi parrocchiali giovanili. La pandemia ha poi costretto molti a frequentarsi solo online: «Se i cresimandi si conoscono solo digitalmente – conclude Quiring - non si può sviluppare una vera comunità».

Molti responsabili diocesani, la stessa Conferenza episcopale tedesca e la Federazione della gioventù cattolica (BDKJ) ritengono che questo flop della GMG di Lisbona tra i giovani tedeschi abbia a che fare con una perdita di fiducia nella Chiesa. «La Chiesa come istituzione è sempre meno credibile per molti giovani», afferma il presidente nazionale della BDKJ Stefan Ottersbach. Motivazione che tuttavia non spiega invece la buona adesione, come detto, dei giovani di altri paesi. 

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Pochi o tanti che siano, a Lisbona i giovani tedeschi possono fare riferimento in un Centro del Pellegrino allestito presso il Goethe-Institut locale, non lontano dal Parque Eduardo VII, dove sono in programma alcuni dei principali eventi della GMG. Qui si possono chiedere informazioni, ricaricare il cellulare o usufruire del WIFI, pregare, raccontare la propria esperienza ad altri pellegrini, fare scorta di acqua ghiacciata e partecipare al format “Chiedi al vescovo”, in cui i partecipanti possono porre domande, anche personali, ad un presule. Lunedì scorso, prima dell’inizio della GMG sono arrivati già 300 pellegrini al Centro, contro i soli 20 preventivati. Il Centro raccoglierà anche i bagagli smarriti. 

Finora le difficoltà dei pellegrini, dice Thomas Schlütter, sacerdote di Aquisgrana e membro del personale del centro di pellegrinaggio, sono state di lieve entità e comunque gestibili: «Ogni tanto una puntura d'insetto o vesciche sui piedi». Qualcuno è arrivato lamentando di aver perso la carta d’identità, ma per questo la vicina ambasciata tedesca ha offerto un supporto più efficace. All’arrivo il Centro richiede una registrazione tramite QR code, per verificare al termine della GMG quanti degli 8.300 giovani tedeschi a Lisbona hanno usufruito dei suoi servizi.