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Parolin, il Papa definisce audace il tema del Meeting di Rimini del 2023

Nel messaggio a nome del Pontefice

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"L’atteggiamento di apertura all’altro come fratello è uno dei tratti distintivi del pontificato di Papa Francesco, della sua testimonianza e del suo magistero".

Lo scrive il Segretario di Stato Pietro Parolin nel messaggio inviato a nome del Papa in occasione della 44.ma edizione del Meeting per l’amicizia tra i popoli, in programma a Rimini dal 20 al 25 agosto 2023, sul tema “L’esistenza umana è un’amicizia inesauribile” al Vescovo di Rimini, S.E. Mons. Nicolò Anselmi.

Si tratta di un excursus delle parole di Francesco sulla amicizia: "il titolo del Meeting suona audace: “L’esistenza umana è un’amicizia inesauribile”. Audace perché va nettamente controtendenza, in un tempo segnato da individualismo e indifferenza, che generano solitudine e tante forme di scarto".

Nel testo si cita Giussani, fondatore di Comunione e Liberazione che organizza il Meeting:"La vera natura dell’amicizia è vivere liberamente insieme per il destino. Non può esserci amicizia tra di noi, non possiamo dirci amici, se non amiamo il destino dell’altro sopra ogni cosa, al di là di qualsiasi tornaconto» (Attraverso la compagnia dei credenti, Milano 2021, 184)".

Il Papa, scrive Prolin, "chiede ai cristiani e a tutti gli uomini e le donne di buona volontà di non rimanere sordi davanti al grido che sale a Dio da questo nostro mondo. Non bastano i discorsi, occorrono piuttosto «gesti concreti» e «scelte condivise» che costruiscano una cultura di pace lì dove ciascuno di noi si trova a vivere". Citato anche un testo di Joseph Ratzinger: "L’incontro delle culture è possibile perché l’uomo, nonostante tutte le differenze della sua storia e delle sue creazioni comunitarie, è un identico e unico essere. Quest’essere unico che è l’uomo, nella profondità della sua esistenza, viene intercettato dalla verità stessa» (Fede, Verità, Tolleranza. Il cristianesimo e le religioni del mondo, Siena 2003, 67)".

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L'auspicio è che "il Meeting per l’amicizia tra i popoli continui a promuovere la cultura dell’incontro, aperto a tutti, nessuno escluso, perché in chiunque c’è un riflesso del Padre che «dà a tutti la vita e il respiro e ogni cosa» (At 17,25). Possa ognuno dei partecipanti imparare un po’ ad accostare gli altri alla maniera di Gesù, che «sempre tende la mano, sempre cerca di sollevare, di fare in modo che la gente guarisca, che sia felice, che incontri Dio» (Catechesi, 7 agosto 2019). Così che crescano l’amicizia sociale e l’amicizia tra i popoli".