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Papa Francesco: “Sto scrivendo una seconda parte della Laudato Si”

Ricevendo una delegazione di avvocati dei Paesi membri del Consiglio d’Europa, il Papa mette in guardia dall’apertura ai totalitarismi che può creare una manipolazione dei diritti umani

Papa Francesco, Palazzo Apostolico | Papa Francesco con il gruppo di avvocati firmatari dell'Appello di Vienna, Palazzo Apostolico Vaticano, 21 agosto 2023 | Vatican Media / ACI Group Papa Francesco, Palazzo Apostolico | Papa Francesco con il gruppo di avvocati firmatari dell'Appello di Vienna, Palazzo Apostolico Vaticano, 21 agosto 2023 | Vatican Media / ACI Group

È in lavorazione una seconda parte della Laudato Si, per aggiornare sui problemi attuali. Papa Francesco lo annuncia agli avvocati dei Paesi membri del Consiglio d’Europa firmatari dell’Appello di Vienna, mettendo in luce che, con la manipolazione dei diritti umani, “lo Stato di diritto non sarebbe più al servizio che di una persona umana falsificata e manipolata secondo interessi economici e ideologici”.

L’annuncio è una piccola nota a margine, che non ha ulteriori specificazioni da parte del Papa, e  arriva alla fine di un discorso denso, che guarda al futuro dei diritti umani e alla loro manipolazione, ne mette in luce in rischi, e ribadisce la centralità dell'essere umano e della sua trascendenza in ogni Stato di diritto. Ci si deve dunque aspettare presto una Laudato Si parte II, un "aggiornamento" dice Papa Francesco, in cui si inseriscono anche i problemi attuali, e forse anche la questione della guerra (Papa Francesco rimarca l'aggettivo "insensata" quando parla della guerra in Ucraina). 

Nel suo discorso, il Papa ricorda che l’appello di Vienna invita gli Stati membri del Consiglio a impegnarsi in favore dello Stato di diritto e dell’indipendenza della giustizia. Un appello, dice il Papa, che “si colloca nel contesto europeo attuale, difficile sotto molti aspetti, a motivo, tra l’altro, della guerra insensata in Ucraina”.

Papa Francesco ha detto che questi tempi di crisi sociale “sfidano le democrazie occidentali a rispondervi efficacemente”, ma rimanendo fedeli ai loro principi che vanno “riconquistati continuamente” e difesi.

Infatti, “la paura di disordini e violenze, la prospettiva di rivolgimenti degli equilibri stabiliti, la necessità di agire con efficacia davanti alle urgenze possono indurre nella tentazione di fare eccezioni, di limitare – almeno provvisoriamente – lo Stato di diritto nella ricerca di soluzioni facili e immediate”.

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La dichiarazione di Vienna chiede che “lo Stato di diritto non sia fatto mai oggetto delle minima eccezione anche in tempo di crisi”, e la ragione è che – chiosa Papa Francesco – “lo Stato di diritto è al servizio della persona umana e mira a tutelarne la dignità, e ciò non ammette alcuna eccezione”.

Ma non sono le crisi a originare le minacce. Piuttosto, c’è un sempre più diffusa “concezione erronea della natura umana e della persona umana”, che ne indebolisce la protezione stessa e che apre a poco a poco a gravi abusi sotto apparenza di bene.

Papa Francesco ricorda che “il fondamento della dignità della persona umana risiede nella sua origine trascendente, che ne vieta, di conseguenza, ogni violazione; e tale trascendenza esige che, in ogni attività umana, la persona sia messa al centro e non si ritrovi in balia delle mode e dei poteri del momento”.

Per questo, dice il Papa, “il rispetto dei diritti umani può essere assicurato e uno Stato di diritto può trovare solidità solo nella misura in cui i popoli restano fedeli alle loro radici che si nutrono della verità, la quale costituisce la linfa vitale di qualsiasi società che aspiri ad essere veramente libera, umana e solidale”, dato che “senza questa ricerca della verità sull’uomo, secondo il progetto di Dio, ognuno diventa la misura di sé stesso e del proprio agire”.

Papa Francesco sottolinea che oggi vi è “una tendenza a rivendicare sempre più diritti individuali non tenendo conto del fatto che ogni essere umano è legato a un contesto sociale in cui i suoi diritti e doveri sono connessi a quelli degli altri e al bene comune della società stessa”.

Ma – mette in guardia il Papa-  “un malinteso sul concetto di diritti umani e il loro paradossale abuso” consegnano a quelli che il Papa nella Evangelii Gaudium chiama “purismi angelicati, totalitarismi del relativo, fondamentalismi antistorici, eticismi senza bontà”, e in quel caso “lo Stato di diritto non sarebbe più al servizio che di una persona umana falsificata e manipolata secondo interessi economici e ideologici”.

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Papa Francesco poi dice di apprezzare dell’appello il richiamo al segreto professionale, “di cui voi deplorate la violazione in alcuni Stati membri. Comprendo e condivido la vostra preoccupazione e vi incoraggio nella vostra azione”. Il Papa si dice inoltre sensibile “alla cura che voi rivolgete alla casa comune e al vostro impegno per partecipare all’elaborazione di un quadro normativo in favore della protezione dell’ambiente”.

“Non dobbiamo mai dimenticare – conclude Papa Francesc - che le giovani generazioni hanno diritto a ricevere da noi un mondo bello e vivibile, e che questo ci investe di gravi doveri nei confronti del creato che abbiamo ricevuto dalle mani generose di Dio”.