Perdonare non è una buona azione che si può fare o meno: è una condizione fondamentale per chi è cristiano. Papa Francesco lo ha detto nella riflessione prima della recita della preghiera dell' Angelus. Gesù è compassionevole e tenero, dice il Papa commentando il passo del Vangelo proposto dalla liturgia di oggi il Papa ha spiegato che "fuori del perdono, non c’è speranza; fuori del perdono non c’è pace. Il perdono è l’ossigeno che purifica l’aria inquinata dall’odio, è l’antidoto che risana i veleni del rancore, è la via per disinnescare la rabbia e guarire tante malattie del cuore che contaminano la società".

Da qui un piccolo esame di coscienza: "Domandiamoci, allora: io credo di aver ricevuto da Dio il dono di un perdono immenso? Avverto la gioia di sapere che Lui è sempre pronto a perdonarmi quando cado, anche quando gli altri non lo fanno, anche quando nemmeno io riesco a perdonare me stesso? E poi: so perdonare a mia volta chi mi ha fatto del male? A questo proposito, vorrei proporvi un piccolo esercizio: proviamo, adesso, ciascuno di noi, a pensare a una persona che ci ha ferito, e chiediamo al Signore la forza di perdonarla. E perdoniamola per amore del Signore: ci farà bene, ci restituirà la pace nel cuore".

Dopo la preghiera Il Papa ha ricordato che il fenomeno migratorio è una sfida che va affrontata insieme costruendolo sulla fraternità e mettendo al primo posto la dignità umana, e ha ricordato l'incontro di Marsiglia per la conclusione  dei "Rencontres Méditerranéennes”. Infine il pensiero all' Ucraina.