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Gli allievi di Benedetto XVI si incontrano per la prima volta da quando il maestro non c’è

La presenza del Papa emerito era rimasta, costante e silenziosa. Ora, dopo la sua morte, si tratta di raccoglierne l’eredità. Ecco di cosa si parlerà allo Schuelerkreis 2023

Benedetto XVI, Schuelerkreis | Dettaglio di uno degli incontri di Benedetto XVI con lo Schuelerkreis al Campo Santo Teutonico, nei primi anni dopo la rinuncia | Fondazione Ratzinger Benedetto XVI, Schuelerkreis | Dettaglio di uno degli incontri di Benedetto XVI con lo Schuelerkreis al Campo Santo Teutonico, nei primi anni dopo la rinuncia | Fondazione Ratzinger

Il tema è già un programma: “Essere cooperatore della verità. Portare nel futuro la ricca eredità di Benedetto XVI”. Per la prima volta dalla morte di Benedetto XVI, i suoi allievi e gli studiosi del suo pensiero si incontrano nella conferenza annuale del Ratzinger Schuelerkreis. Succede nel pomeriggio del 23 settembre, un sabato, come di consueto, quando ci si riunisce in quello che è diventato ormai il modello delle riunioni: un simposio pubblico, in diretta tv, con traduzioni, perché il pensiero di Benedetto XVI resti presente e vivo.

Non è la prima volta che Benedetto XVI non partecipa agli incontri. Non lo faceva più da quando era Papa emerito – e non c’era stato, per ragioni di salute, in qualche incontro degli anni Novanta, sostituito dall’allora monsignor Schoenborn – e i suoi incontri con gli allievi si erano sempre più diradati. Prima, la Messa con tutti. Poi, l’incontro solo con i relatori.

Certo, lo Schuelerkreis aveva cominciato da tempo a preparare il futuro. Si era costituito il Nuovo Schuelerkreis, erano stati accolti studenti che non avevano fatto la loro tesi di dottorato con il professor Ratzinger, ma che ne ammiravano il pensiero e lo hanno studiato a fondo. Dopo la morte del Maestro, tuttavia, c’è bisogno di cominciare una nuova tappa.

Cooperatori della verità” era il motto episcopale scelto da Benedetto XVI. Era il suo programma di vita, e diventa il programma di vita dei suoi allievi. Il programma del 23 febbraio – che si tiene all’Augustinianum - comincia alle 15 con un saluto del professor Christoph Ohly, e poi con una ricca relazione del Cardinale Kurt Koch, prefetto del Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, che parlerà dei “Tratti essenziali del pensiero teologico di Papa Benedetto XVI.

Quindi, ci sarà una sessione sulla “Verità della fede: la rivelazione”, tenuta dal professor Ralph Weiman; una su “La bellezza della fede: la liturgia”, tenuta da Leo Conrad, della Fraternità Sacerdotale di San Pietro; una su “Comunità di fede: la Chiesa”, dell’abate Maximilian Heim di Heiligenkreuz; e infine una sessione su “L’irradiazione della fede: la società”, del prelato Markus Graulich.

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I lavori termineranno con una conversazione con l’arcivescovo Georg Gaenswein, per anni segretario particolare di Benedetto XVI, centrata sulla vita del Papa emerito. È la prima volta che l’arcivescovo Gaenswein torna a Roma da quando Papa Francesco gli ha chiesto di tornare a Friburgo, nella sua diocesi di origine.

Come è nato il Ratzinger Schuelerkreis? Benedetto XVI non ha mai voluto raccogliere una scuola teologica intorno a sé. Eppure, sin dagli anni di Regensburg, i suoi studenti si erano costituiti in un circolo, che poi si è incontrato ogni anno, anche quando divenne arcivescovo di Monaco, quando divenne prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede e infine quando divenne Papa.

Il Ratzinger Schuelerkreis, oramai una sorta di laboratorio ecumenico, con il tempo ha allargato gli orizzonti, ha incluso un secondo Circolo, il nuovo Schuelerkreis, composto non dagli studenti di Ratzinger ma da coloro che studiavano Ratzinger, e si era costituito in una struttura che organizza simposi in tutto il mondo.

Quando, poi Benedetto XVI, rinunciò al pontificato, gli incontri dello Schuelerkreis sono continuati, anche senza la presenza del maestro, che nei primi anni soleva incontrare i membri dell’incontro e celebrare Messa con loro.

Nel frattempo, si era creato un “Nuovo Schuelerkreis”, fatto non più dagli studenti di Benedetto XVI , ma da studenti che si erano formati sul pensiero di Benedetto XVI.

Cinque anni fa, il vecchio e il nuovo Schuelerkreis hanno dato vita a un nuovo modo di incontrarsi: un simposio pubblico, da tenersi ogni anno, per rendere vivo e presente il pensiero del Maestro e diffonderlo anche nella società. Guida di questo nuovo gruppo è il Cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani.

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