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Dio è Padre e desidera la salvezza di tutti. XXV Domenica del Tempo Ordinario

Il commento al Vangelo domenicale di S. E. Mons. Francesco Cavina

La parabola della vigna - pd |  | La parabola della vigna - pd La parabola della vigna - pd | | La parabola della vigna - pd

Ancora una volta le parole di Gesù ci sconcertano perché rompono i nostri schemi mentali e il nostro modo di pensare.

        Il Signore, nella parabola di questa domenica, paragona il regno dei cieli ad una vigna nella quale a diverse ore della giornata il padrone chiama degli operai a lavorare. Al termine della giornata, qualunque siano state le ore di lavoro e la fatica sopportata, tutti ricevono il prezzo pattuito, un denaro. Si tratta di una decisione ineccepibile da un punto di vista della giustizia, che tuttavia fa scoppiare la mormorazione degli operai della prima ora.

        Istintivamente ci sentiamo solidali con loro se al centro di tutto mettiamo il denaro, le leggi dell’economia. Ma se al centro mettiamo l’ uomo, la persona, non la produttività; se mettiamo l’uomo concreto, ad esempio un disoccupato con figli che hanno fame…allora non mormoriamo più contro chi intende assicurare la vita ad altri, oltre naturalmente alla mia. Quindi la parabola ci invita ad entrare nel cuore di Dio per apprendere da Lui lo sguardo della bontà e della solidarietà nei confronti del fratello.

        Esiste, tuttavia, un altro aspetto che la parabola ci rivela e che desumiamo dalla chiamata a lavorare nella vigna in diverse ore della giornata. Attraverso di essa noi apprendiamo che Dio è Padre e desidera la salvezza di tutti. E chiama tutti per mezzo del suo Figlio. La chiamata di Cristo è un dono assolutamente gratuito ed immeritato e si presenta come un invito dolce, quasi impercettibile; non un vento impetuoso e violento perchè il Signore si propone non si impone. Rispetta la libertà dell’uomo. Certo è che il Signore non smette, non si stanca di cercarci anche quando sembra non esserci più tempo. E’ sufficiente ricordare a questo proposito il ladrone crocifisso con Gesù. Nessuno per il Signore è definitivamente perduto. Allora la parabola ci rivela il segreto della speranza: la bontà di Dio. Quello che importa è di rispondere con dedizione totale alla sua chiamata, quando essa giunge.

        Le parole del Padrone: “Non posso forse fare del mio ciò che voglio?” rivelano con la massima energia tanto la libertà dell’agire di Dio, quanto la gratuità della grazia. Nessun uomo può disporre a suo arbitrio di Dio. Dio non può  essere manipolato né dai credenti né dai non credenti. Va accolto, amato e servito perchè in Lui noi troviamo il senso e la pienezza della vita.

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