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Napolitano, il Cardinale Ravasi ricorda il profondo legame con Benedetto XVI

Stamane nell’Aula della Camera dei Deputati a Roma ha avuto luogo la commemorazione funebre in forma laica del Presidente emerito della Repubblica. Tra gli oratori anche il porporato

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Stamane nell’Aula della Camera dei Deputati a Roma ha avuto luogo la commemorazione funebre in forma laica del Presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, al quale anche il Papa ha voluto rendere omaggio presso la camera ardente allestita domenica scorsa in Senato.

Fra gli oratori previsti anche il Cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente emerito del Pontificio Consiglio della Cultura, amico del defunto ex Capo dello Stato.

Il discorso del porporato ha ricordato la grande amicizia che legò il Presidente della Repubblica Napolitano e Papa Benedetto XVI.

Per molte persone – ha esordito il Cardinale Ravasi - è un po’ sorprendente e  anche per me offrire questa testimonianza nell'interno di questa celebrazione così alta e io vorrei quasi idealmente essere solo sulla soglia e dare una testimonianza che è personale da un lato ma che è anche dei risvolti delle valenze che sono pubbliche”.

Dopo aver ricordato il loro primo incontro, datato 1998 a Milano, quando Ravasi era Prefetto della Biblioteca Ambrosiana e Napolitano Ministro dell’Interno, il Cardinale è tornato con la memoria al 2010 “quando entrò in scena un personaggio che ha avuto un grande legame con Giorgio Napolitano cioè Papa Benedetto XVI, col quale i dialoghi, gli incontri furono molteplici” e di grande sintonia.

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A legare il Presidente ed il Papa era la musica. “Quanti concerti – ha aggiunto il Cardinale Ravasi - ha offerto a Papa Benedetto per il suo compleanno fino alla fine: anche un concerto quando lui stava andandosene come presidente della Repubblica, il Papa confidò a lui che in realtà pochi giorni dopo anche lui si sarebbe ritirato dal ministero petrino. Ebbene tanti sono i ricordi anche per me perché stavo accanto a lui ascoltando la musica. In questo momento io idealmente voglio immaginare che a salutarlo musicalmente ci sia un testo che è religioso, un testo di Mozart scritto per il Corpus Domini nel 1791”. Quando terminò l’esecuzione Napolitano mi disse – ha concluso il Cardinale – “sono stati quattro minuti di bellezza ultraterrena”.