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Santa Teresina di Lisieux, una “pioggia di rose e miracoli”

La devozione a Santa Teresina

Santa Teresina a Lisieux |  | Marco Mancini / ACI Stampa
Santa Teresina a Lisieux | | Marco Mancini / ACI Stampa
Santa Teresina a Lisieux |  | Marco Mancini / ACI Stampa
Santa Teresina a Lisieux | | Marco Mancini / ACI Stampa
Il Papa prega sulle reliquie di Santa Teresina |  | Vatican Media / ACI Group
Il Papa prega sulle reliquie di Santa Teresina | | Vatican Media / ACI Group

Quando si parla di devozione a Santa Teresina, Santa Teresa del Bambino Gesù - il suo nome originario era Teresa Martin - si abbracciano tante preghiere, tante ritualità, tante espressioni. Santa Teresina è conosciuta in tutto il mondo innanzitutto come la “patrona delle missioni” ( e pensare che non uscì mai dal monastero di Lisieux ) e come “patrona di Francia", insieme a Giovanna d’Arco. Ma non solo.

Santa Teresina è conosciuta anche come la “Santa delle rose”, “la santa dei paradossi”, così piccola, ma tanto grande. E’ anche ricordata la “protettrice dei malati di AIDS”, e anche colei che offre conforto per chi soffre di depressione e angoscia.

Ma chi era questa Santa tanto amata da Papa Francesco, da Giovanni Paolo II e dal mondo intero? Teresina è stata una carmelitana francese. Fu proclamata dottore della Chiesa nel 1997, terza donna, a quella data, a ricevere tale titolo dopo Caterina da Siena e Teresa d'Avila. Il postulato di Teresa comincia con la sua entrata al Carmelo il 9 aprile 1888, tanto osteggiata dal canonico Delatroëtte, ma auspicata dalle suore del monastero di Liseaux. La piccolezza di Teresa, i suoi limiti – aveva un carattere timido e molto mite - divengono per lei motivo di gioia e speranza. Proprio perché è nei suoi limiti che si va ad esercitare “l'amore misericordioso di Dio per lei”. Nei suoi manoscritti Teresa dà a questa intuizione teologica il nome di “piccola via”, e a partire dal febbraio 1895 inizia a firmare regolarmente le sue lettere associando la parola “piccolissima” prima del suo nome. La “piccola via”, divenne la sua filosofia di vita basata sui piccoli gesti quotidiani.E che tutti possono imitare.

Le principali pratiche di devozione hanno come riferimento le definizioni da lei stessa pronunciate poco prima della sua morte, nel 1897. Da queste parole sono nate molte pratiche di devozione popolare. “Non piangete. Io vi sarò più utile dopo la mia morte e vi aiuterò più efficacemente di quando ero in vita. Passerò il mio cielo a fare del bene sulla terra. Vedrete che cascata di rose farò piovere su di voi!”, disse Santa Teresina. Tutto ciò si rispecchia nella famosa “novena delle Rose” di Santa Teresa di Lisieux. Una pioggia di rose e una pioggia di miracoli.

La novena delle rose

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La pratica devozionale delle rose di Santa Teresina nasce con il gesuita padre Putigan. Il 3 dicembre del 1925 chiese una grazia per intercessione della santa amata in tutto il mondo. Come pegno della richiesta ebbe in dono una rosa attesa come segno della benevolenza della carmelitana.

La rosa è il fiore che rappresenta le grazie che Teresa vuole, per intercessione del Padre, donare al mondo e a quanti si affidano alla sua protezione ed amore. Dopo poco tempo - così si tramanda - arrivò infatti per il gesuita l'importante grazia. Al miracolo, documentato storicamente, ne seguirono altri. Fu da allora che il gesuita decise di diffondere la preghiera per testimoniare la mitezza della santa nella vita degli uomini di tutti i tempi. I devoti della mistica di Lisieux la praticano dal 9 al 17 del mese.

Preghiera per superare l'angoscia e la depressione

Santa Teresina è anche venerata e ricordata nelle preghiere di tutti coloro che soffrono di angoscia e depressione. A raccontarlo è anche un libro di Don Marcello Stanzione e Pino di Missaglia nel volume “Preghiere di guarigione e liberazione nella sofferenza”, casa editrice Ancilla, riportato da Aleteia. “Credo che il demonio avesse ricevuto un potere esteriore su di me, ma che non potesse avvicinarsi alla mia anima se non per ispirarmi certi spaventi forti dinanzi a determinate cose, per esempio di fronte a medicine molto semplici che tentavano inutilmente di farmi prendere. Il demonio non sapeva però che la dolce Regina del Cielo vegliava sul suo ’fragile fiorellino’ per far cessare la tempesta proprio nel momento in cui il povero fiore si sarebbe spezzato senza rimedio”, scriveva la piccola Teresina.  Tremori, convulsioni, allucinazioni, deliri e fobie l’accompagnarono in una notte senza fine. Alla vista della Madonna il sorriso di Teresina tornò a splendere luminoso. “Ad un tratto la Vergine Santa mi parve bella, tanto bella che non avevo mai visto niente di simile. Il suo viso spirava bontà e tenerezza ineffabili”. Per questo motivo la santa francese è ricordata con una particolare preghiera nei momenti di profonda depressione.

Santa Teresina protettrice dei malati di AIDS e malattie infettive, come la tubercolosi

Teresina è anche nelle pratiche di devozione di tutti coloro che soffrono di malattie infettive. Morì giovanissima, 25 anni, a causa della tubercolosi. E il miracolo che venne scelto per la beatificazione di Teresa fu proprio la guarigione di un giovane seminarista da una diagnosi nefasta di tubercolosi polmonare, era il 29 aprile 1923. Il medico che lo seguiva testimoniò: "I polmoni distrutti e danneggiati sono stati rimpiazzati da nuovi polmoni, che esplicano le loro normali funzioni e stanno facendo rivivere l'intero organismo".

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Le reliquie

In onore della santa, si decise di erigere a Lisieux una grande basilica. E oggi è meta di tantissimi fedeli. Una devozione molto forte è nel venerare le sue reliquie, custodite nella basilica in Francia. Il viaggio delle reliquie di Santa Teresa è molto particolare, iniziato nel 1994, ha toccato quasi 70 paesi e continua ancora oggi; anche le reliquie dei suoi genitori, Louis e Zélie Martin, hanno viaggiato per il mondo dal 2015. Anche Papa Francesco ha reso omaggio con una rosa bianca alle reliquie di Santa Teresina lo scorso giugno a San Pietro.

“Passerò il mio cielo a fare del bene sulla Terra”, aveva detto Teresina per il mondo intero e infatti ha mantenuto la parola. "Una pioggia di rose e miracoli" attende chi a lei si rivolge ancora oggi con amore e fede.