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Il diario del Sinodo: missione, ministerialità e la voce delle donne

La discussione si allarga: dalla ministerialità alla richiesta di spazio per le donne fino al ruolo del vescovo

L'8^ Congregazione Generale - Vatican Media |  | L'8^ Congregazione Generale - Vatican Media L'8^ Congregazione Generale - Vatican Media | | L'8^ Congregazione Generale - Vatican Media

Alla presenza del Papa stamane si sono svolti i lavori della ottava congregazione generale della XVI Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi dedicati al modulo B2 dell’Instrumentum laboris: Corresponsabili nella missione. Come condividere doni e compiti a servizio del Vangelo?

“Ogni Sezione, e quindi ogni Modulo, ha un titolo, accompagnato da una domanda, che ci indica su cosa focalizzare la nostra attenzione per evitare di smarrirci”, ha ricordato in apertura il Relatore Generale, il cardinale gesuita Hollerich. Lo schema dei lavori  - ci sembra di poter dirlo dopo ormai due settimane di riunioni - richiama sempre più nitidamente le modalità della Congregazione Generale della Compagnia di Gesù ma anche gli esercizi spirituali ignaziani.

Il tema centrale della discussione è dunque la missione. E il Cardinale Hollerich facendo riferimento la precedente modulo ribadisce: “la comunione non è chiusa in se stessa, ma spinta verso la missione; al tempo stesso, lo scopo della missione è proprio quello di estendere il raggio della comunione, consentendo a un numero crescente di persone di incontrare il Signore e accogliere la sua chiamata a far parte del suo Popolo”.

Al tema della missione si lega l’aspetto della ministerialità e il rapporto tra uomini e donne nella Chiesa. “Noi uomini – si è domandato il Relatore Generale - percepiamo la diversità e la ricchezza dei carismi di cui lo Spirito Santo ha fatto dono alle donne? Ci sentiamo arricchiti o minacciati quando condividiamo la missione comune e quando le donne sono corresponsabili nella missione della Chiesa, in virtù della grazia del nostro comune Battessimo? Oltre a essere uomini, in larga parte siamo anche ministri ordinati: nel Popolo di Dio ci sono anche altre componenti, altri carismi, altre vocazioni e altri ministeri. Siamo pronti ad accettare che Cristo è il capo del corpo, e che il corpo può funzionare solo se ogni membro è in relazione con il capo e con le altre membra? Il corpo della nostra Chiesa riesce ad agire in armonia o le sue membra si contorcono in tutte le direzioni”.

Da queste osservazioni di Hollerich ha preso spunto per il suo intervento Suor Gloria Liliana Franco Echeverri, testimone del processo sinodale.

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“Il cammino delle donne nella Chiesa – ha ricordato la religiosa - è pieno di cicatrici, di snodi che hanno comportato dolore e redenzione, una trama pasquale, in cui ciò che è stato evidente e definitivo è stato l'amore di Dio.

Un amore che rimane al di là degli sforzi di alcuni di rendere invisibile la presenza e il contributo delle donne nella Chiesa. La Chiesa ha un volto di donna. Al centro del desiderio e dell'imperativo di una maggiore presenza e partecipazione delle donne nella Chiesa non c'è un'ambizione di potere o un senso di inferiorità, c'è una richiesta di vivere nella fedeltà al progetto di Dio. Si tratta del diritto alla partecipazione e all'uguaglianza nel discernimento e nel processo decisionale, ma è fondamentalmente un desiderio di vivere come fratelli e sorelle”.

L'intervento del Cardinale Stephen Ameyu Mulla, Arcivescovo di Giuba, ha invece riportato la discussione sul ruolo del vescovo. “E’ importante che il Vescovo – ha osservato il porporato - promuova una comunione missionaria all'interno della Chiesa diocesana. Il Vescovo dovrebbe seguire l'esempio delle prime comunità cristiane, dove i credenti erano un cuor solo e un'anima sola. Ciò significa che il Vescovo deve essere attivamente nella vita dei fedeli, a volte precedendoli, indicando loro la strada e mantenendo viva la loro speranza, altre volte invece semplicemente stando in mezzo a loro, con una presenza non pretenziosa e misericordiosa. Il Vescovo deve anche essere disposto a camminare dietro a loro, aiutando coloro che sono rimasti indietro e permettendo al gregge di intraprendere nuove strade”.

Missione, ministerialità, ruolo delle donne, compiti del vescovo. Sono stati tanti i temi affrontati in questa mattinata di lavori: tutti argomenti di primo piano che sono stati collegati tra loro attraverso un metodo sinodale. Una sinodalità che fa quasi da ombrello alle tante tematiche che vescovi, presbiteri, religiosi, religiosi, laici e laiche portano nella discussione di questo Sinodo che ha l’aspetto sempre più riconoscibile di una grande, aperta assemblea ecclesiale.