In una nuova intervista, concessa stavolta alla rivista Credere, periodico del Gruppo San Paolo , il Papa è tornato sulla recente dichiarazione Fiducia Supplicans: “Io non benedico un matrimonio omosessuale, benedico due persone che si vogliono bene e gli chiedo anche di pregare per me. Sempre nelle confessioni, quando arrivano queste situazioni, persone omosessuali, persone risposate, prego e benedico sempre. La benedizione non va negata a nessuno. Attenzione, parlo di persone: chi è capace di ricevere il Battesimo. Il cuore del documento è l’accoglienza”, ha detto il Pontefice.

Alcuni movimenti – ha aggiunto - “tendono a formare” un piccolo circolo “di persone che si sentono superiori. Questo non è il santo popolo fedele di Dio. Il popolo di Dio è fatto di credenti che sanno di essere peccatori e vanno avanti. Io non ce l’ho con i movimenti, che fanno tanto bene. Il movimento è buono quando ti inserisce nella Chiesa reale, ma se sono selettivi, se ti staccano dalla Chiesa, se ti portano a pensare che tu sei un cristiano speciale, questo non è cristiano”.

"La Chiesa – ha infine detto Francesco - è donna, è sposa. Aprire alle donne il lavoro in Curia è importante. Non è la ministerialità della donna la cosa più importante, fondamentale è invece la presenza della donna”.