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Diario del Sinodo, la sinodalità un cammino ecumenico

Questa mattina si sono riuniti i Circoli Minori (per la XIII sessione) per la consegna dei "modi" di quest'ultimi alla Segreteria Generale

Il briefing di oggi |  | VG / ACI stampa Il briefing di oggi | | VG / ACI stampa

Siamo giunti quasi alla fine di questa prima parte di Sinodo sulla Sinodalità. Ieri la diffusione della Lettera al popolo di Dio e sabato sera la lettura e successivamente la pubblicazione della Relazione di Sintesi in Aula Paolo VI. Questa mattina si sono riuniti i Circoli Minori (per la XIII sessione) per la consegna dei "modi" di quest'ultimi alla Segreteria Generale.

Nel consueto appuntamento con i giornalisti presso la Sala Stampa della Santa Sede, Ruffini, presidente della Commissione per l'informazione del Sinodo commenta i lavori di queste ore. "Oggi c'è stato l'esame della bozza della relazione sintesi da parte dei circoli minori. I modi possono essere di vario tipo, integrazioni o interi paragrafi. Stamattina erano 349 i partecipanti. Il documento in discussione adesso è un documento transitorio, è per aiutarci a capire dove siamo, riavviare un processo circolare che terminerà prossimo Ottobre. Il documento dovrà riportare tutto con fedeltà. E' un cammino, ma il documento sarà di 40 pagine, sarà breve e non potrà contenere ogni dettaglio. Il linguaggio sarà discorsivo e incoraggierà chi è già in cammino. Ci sono tante cose belle nella Chiesa, che magari a volte non appaiono. Il documente servirà a farci comprendere come camminare insieme", ha detto Paolo Ruffini.

Ruffini precisa anche alcuni particolari. "Il documento è in lavorazione, si è accennato al tema del celibato, ma non è stato uno dei temi più discussi, vediamo cosa avviene nei Circoli".

Sheila Pires, segretaria della Commissione per l’Informazione del Sinodo, ha raccontato la modalità in cui ieri è stata votata la Lettera al Popolo di Dio. "Tutti hanno potuto votare con i tablet e la domanda era l'approvazione della Lettera, 336 voti a favore e 12 contrari, in seguito è stato aperto un dibattito libero sul progetto del documento di sintesi".

Poi Pires racconta i temi di queste ultime ore. "E' stato detto che l'incontro con Gesù è al centro della fede e entusiamo missionario, non si può pensare alla Chiesa indipendentemente dalla missione. Importanza fondamentale dell'Eucaristia, è stata sottolineata l'importanza della sinodalità come atto liturgico, è stata citata l'importanza delle donne. Anche il tema degli abusi, non solo fisici. E' stato detto che la Chiesa deve allargarsi, deve essere una chiesa madre accogliente. Si è parlato dell'unità dei cristiani, il dialogo con le altre religioni. La Chiesa non è fuori dal mondo e deve preoccuparsi per le guerre e sottolineare il desiderio di pace. I poveri devono essere sempre al centro dei problemi della Chiesa", questi alcuni temi raccolti dalla segretaria della Commissione per l’Informazione del Sinodo.

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Il Cardinale Koch, Prefetto del Dicastero per la Promozione dell'Unità dei cristiani, intervenuto al briefing, ribadisce l'importanza dell'ecumenismo durante questi lavori sinodali.

"Dopo il Sinodo dei Vescovi è tradizione invitare delegati fraterni e questo invito dimostra che la partecipazione alla vita delle altre chiese e comunità è il centro dell'ecumenismo, quello che ci unisce è il Battesimo, è la base della sinodalità, tutti i battezzati vogliono camminare insieme. Il tema della sinodalità è importante, tutte le chiese hanno strutture di sinodalità, è un tema importante. Papa Francesco ha scritto che lo Spirito Santo ha dato doni diversi a diverse Chiese. Per la preparazione di questo Sinodo il nostro Dicastero ha avuto due conferenze sulla pratica della sinodalità nelle diverse Chiese e un libro è già stato pubblicato. Far vedere qual è la speranza e struttura della Sinodalità. La dimensione ecumenica è molto visibile all'inizio del processo sinodale, quando c'è stata la veglia di preghiera, una veglia ecumenica, per me è stato impressionante. E' una visione davvero forte, la sinodalità ha anche una dimensione liturgica. Ci deve essere reciprocità tra ecumenismo e sinodalità. L'ecumenismo è nato come movimento missionario e nel 1910 è nato con la prima assemblea missionaria in Scozia. Ecumenismo e missione vanno insieme e questo è proprio il cerchio di questo processo sinodale, per questo sono riconoscente che molte comunità e chiese hanno mandato rappresentati a questo sinodo e hanno contribuito nei circoli minori. La sinodalità un cammino ecumenico", commenta il Prefetto per la Promozione dell'Unità dei cristiani.

Al briefing ha preso parte anche Sua Eminenza Iosif Metropolita ortodosso romeno dell'Europa occidentale e meridionale. "In quanto chiesa ortodossa siamo molto contenti di far parte di questo processo iniziato già due anni fa per la Chiesa cattolica. Siamo molto contenti e interessati oggi a fare questo lavoro sinodale per vedere come evolv, sono secoli che nella chiesa ortodossa la sinodalità è un fatto. C'è questa fraternità che da un secolo si sta costruendo tra i cristiani del mondo intero, siamo passati da rapporti tesi a relazioni fraterni, cerchiamo quello che ci unisce. Il fatto di essere invitati a questo sinodo è la dimostrazione che noi cerchiamo quello che ci unisce e che abbiamo in comunione. Il dialogo deve essere sempre più intenso tra tutti i cristiani", dice il Metropolita.


Monsignor Stanisław Gądecki, Arcivescovo di Poznan in Polonia, sottolinea invece durante l'incontro con i giornalisti l'importanza del metodo di questo Sinodo. " Una cosa che mi ha meravigliato è il fatto che si è potuto evitare le discordie. Raramente negli incontri umani si evitano le discordie tra le posizioni differenti. Invece ciò che mi ha fatto meraviglia per il metodo adoperato è proprio esprimere le proprie idee, affrontare quelle degli altri e riscoprire il silenzio. Questa è stata una scoperta per noi, parlare con l'aiuto dello Spirito Santo. La sinodalità adoperata da noi ci fa vedere che esiste un metodo con cui si può progredire non soltanto sulla sinodalità, ma anche con le guerre, i conflitti mondiali. Sono al mio quinto Sinodo e in questo in particolare si è dimostrato questo nuovo metodo di parlare con lo Spirito Santo, credendo in Lui che ci accompagna. Per la mia meraviglia qui i discorsi sono stati pacifici, non si sono cercate differenze, il metodo introdotto durante questo Sinodo pacificamente ha portato qualche esperienza che può essere utile per il mondo", conclude l'Arcivescovo polacco.