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C’è anche un frate francescano tra gli esperti ONU per l’Intelligenza Artificiale

Paolo Benanti, del Terzo Ordine Regolare, è tra i 38 esperti del nuovo organo consultivo delle Nazioni Unite per l’Intelligenza Artificiale

Paolo Benanti | Padre Paolo Benanti, TOR | Facebook Paolo Benanti Paolo Benanti | Padre Paolo Benanti, TOR | Facebook Paolo Benanti

Un francescano tra gli esperti delle Nazioni Unite. Paolo Benanti, frate del Terzo Ordine Regolare, teologo, docente, membro della Pontificia Accademia per la Vita, è stato nominato dal Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres tra i 38 esperti del nuovo organo consultivo delle Nazioni Unite sull’intelligenza artificiale.

Sui suoi canali social, Benanti ha spiegato che “il nostro compito sarà quello di valutare i rischi, le opportunità e definire una governance internazionale dell’Intelligenza Artificiale in vista del Summit sul futuro del 2024”.

Classe 1973, Benanti si occupa di etica, bioetica ed etica delle tecnologie, con un particolare focus sulla gestione dell’innovazione. Nel 2008 ha conseguito la licenza e nel 2012 il dottorato in teologia morale con una dissertazione dal titolo “The Cyborg. Corpo e corporeità nell’epoca nel post-umano”.

Dal 2008 è docente presso la Pontificia Università Gregoriana, l’Istituto Teologico di Assisi e il Pontificio Collegio Leoniano ad Anagni. Oltre ai corsi istituzionali di morale sessuale e bioetica si occupa di neuroetica, etica delle tecnologie, intelligenza artificiale e postumano.

Ha fatto parte della Task Force Intelligenza Artificiale per coadiuvare l'Agenzia per l'Italia digitale, e a fine 2018 è stato selezionato dal Ministero dello sviluppo economico come membro del gruppo di trenta esperti che a livello nazionale hanno il compito di elaborare la strategia nazionale sull'intelligenza artificiale e la strategia nazionale in materia di tecnologie basate su registri condivisi e blockchain.

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Un frate francescano, sì, ma con tutte le carte in regola. È stato anche tra i promotori della Rome Call for AI Ethics, documento nato in seno alla Pontificia Accademia per la Vita con FAOIBMMicrosoft e Ministero dell’Innovazione italiano che si è data come missione lo sviluppo e la promozione di un approccio etico allo sviluppo e all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale, e che è stato poi allargato anche a rappresentanti ebrei e musulmani.

La nomina di Benanti, dunque, porta il pensiero cattolico all’interno di una riflessione internazionale, su cui la Santa Sede ha particolare interesse. Tanto che l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, ministro vaticano per i Rapporti con gli Stati, si è spinto fino a chiedere una Organizzazione Internazionale per l’Intelligenza Artificiale in un discorso all’assemblea generale delle Nazioni Unite.

Non solo. La Santa Sede dedica all’intelligenza artificiale il prossimo messaggio per la Giornata Mondiale per la Pace e quello per la prossima Giornata delle Comunicazioni Sociali.