Advertisement

CEI, ad Assisi focus su abusi, seminari e cammino sinodale

Conclusi i lavori della 78/ma Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana

L'Assemblea generale della CEI - Credit Conferenza Episcopale Italiana |  | L'Assemblea generale della CEI - Credit Conferenza Episcopale Italiana L'Assemblea generale della CEI - Credit Conferenza Episcopale Italiana | | L'Assemblea generale della CEI - Credit Conferenza Episcopale Italiana

Si sono conclusi ad Assisi i lavori della 78/ma Assemblea Generale della CEI. Il comunicato finale ricorda che il tema principale è stata la presentazione  della Ratio formationis sacerdotalis per i Seminari in Italia. “I Vescovi hanno approvato il documento che coniuga l’adeguamento alla Ratio Fundamentalis con i contributi dei Presuli e dei formatori, offrendo orientamenti comuni e indicazioni condivise perché ogni singola Conferenza Episcopale Regionale possa costruire il progetto formativo dei propri Seminari. Il testo, emendato secondo le indicazioni dell’Assemblea, sarà ora sottoposto alla conferma da parte del Dicastero per il Clero. I Presuli hanno rimarcato l’importanza della formazione permanente per rispondere alle sfide della società attuale e per venire incontro alle mutate condizioni della vita e del ministero dei presbiteri”.

Altro tema all’ordina del giorno è stato il Cammino sinodale delle Chiese in Italia. “L’Assemblea – si legge nel comunicato finale - ha fatto il punto della situazione sul Cammino sinodale delle Chiese in Italia. La Sintesi della prima sessione del Sinodo dei Vescovi, tenutasi in Vaticano dal 4 al 29 ottobre, presenta molti punti in comune con le Linee Guida, lo strumento consegnato alle Chiese in Italia per questo anno sapienziale. Nel confronto assembleare, i Vescovi hanno chiesto comunque un’attenzione particolare alle indicazioni che la Segreteria generale del Sinodo dei Vescovi offrirà a tutte le Chiese, integrandole se necessario nei lavori dell’anno di discernimento”.

Infine, ma non ultima, la questione della tutela dei minori e degli adulti vulnerabili. “I Vescovi hanno ascoltato la toccante audio-testimonianza di una vittima di abusi già incontrata dalla Presidenza CEI e che fa parte di un gruppo di vittime che si sono rese disponibili ad accompagnare il lavoro del Servizio Nazionale per la Tutela dei Minori. Sono stati dunque presentati i dati della II Rilevazione sulla rete territoriale per la tutela dei minori e degli adulti vulnerabili. Tra gli elementi più significativi certamente l’incremento e il consolidamento della rete dei Servizi e dei Centri di ascolto e il fatto che, dalla prima Rilevazione il numero degli incontri formativi è triplicato così come il numero dei contatti”.

Secondo il report della CEI nel 2022 I casi segnalati risultano 32. Analizzando i casi segnalati per tipologia di abuso, si nota la prevalenza di “comportamenti e linguaggi inappropriati (offese, ricatti affettivi e psico- logici, molestie verbali, manipolazioni psicologiche, comportamenti seduttivi, dipendenze affettive). Il numero di vittime di presunti abusi nel 2022 è risultato pari a 54. L’età delle presunte vittime all’epoca dei fatti si concentra nella fascia 15-18 anni (25 su 54). Il secondo gruppo rappresentato tra le vittime è quello composto da chi ha più di 18 anni (19 su 54). Il focus sul genere delle presunte vittime rivela una netta prevalenza di femmine (44) rispetto ai maschi (10).

Nelle conferenza stampa conclusiva il Cardinale Matteo Maria Zuppi, Presidente della CEI, ha ribadito che “la prescrizione nella Chiesa non c’è . Chiunque denuncia anche a distanza di anni viene ascoltato .E comunque noi facciamo un procedimento interno. E’ difficile che un vescovo oggi insabbi. E’ quasi più pericolosa una valutazione non oggettiva. Il rischio è che anche solo per prudenza vengano avviati procedimenti giuridici anche solo per verificare i fatti”.

Advertisement

Il Presidente della CEI è anche inviato del Papa per la pace in Ucraina. Non è mancato un riferimento alla questione. “Continuano i contatti con le autorità da entrambe le parti. Si farà tutto quello che serve. Continua l’impegno per i bambini e per gli altri aspetti umanitari. I contatti con le autorità continuano. In piena collaborazione con la Segreteria di Stato con cui c’è una buona collaborazione”.