Alcuni proibiscono di fare il presepe per Natale: ritengono che sia una professione di fede imbarazzante per chi la fede non ce l’ha, una specie di rimprovero per chi è disperato. Invece la storia di Gesù non rimprovera nessuno, offre una rivelazione per la speranza, una ragione perché uomini e donne siano autorizzati ad avere stima di sé, chiamati a essere figli e figlie di Dio”. Lo ha detto l’Arcivescovo di Milano, Monsignor Mario Delpini, in occasione della benedizione del presepe allestito nel palazzo della Regione Lombardia.

C’è chi pensa che il presepe racconti “una favola per bambini: forse non sanno che solo gli sguardi semplici sanno riconoscere nella storia la storia vera. l'opera di Dio. Il miglior presepe di sempre è lo sguardo fisso su Gesù”, ha aggiunto il presule. .

“Il presepe – ha spiegato ancora Monsignor Delpini - fa parte della tradizione iniziata da San Francesco, quindi un evento che a suo tempo aveva l'originalità di valorizzare la storia di Gesù e non ridurre il pensiero su Gesù a una memoria o a un sacramento e invece a farlo diventare una sorta di racconto vivo. Il presepe è diventato una tradizione molto radicata, c'è un'arte del presepe, ci sono esperti che producono presepi di grande valore artistico in tante regioni d'Italia”.

Non dobbiamo “trasmettere valori estetici” ma impegnarci ad “una sorta di invito alla mistica: dall'estetica alla mistica, cioè a quella emozione sorprendente che fa sperimentare la presenza di Gesù Figlio di Dio nella storia”, ha concluso l’Arcivescovo di Milano.