"Sono preoccupato quando sento di giovani barricati dietro a uno schermo, con gli occhi che riflettono luci artificiali anziché far brillare la loro creatività. Sì, perché esser giovani non è pensare di tenere il mondo in mano, ma sporcarsi le mani per il mondo; è avere davanti una vita da spendere, non da conservare o da archiviare". Papa Francesco lo ha detto ai partecipanti all’Incontro della "Toniolo Young Professional Association" ricevuti questa mattina in udienza in Vaticano.

Dei giovani il Papa esalta  creatività e slancio: "nelle vostre mani sta la creatività e lo slancio, della vostra sete di verità, del vostro grido di pace, del vostro intuito sul futuro - abbiamo bisogno di queste cose! –, dei vostri sorrisi speranzosi. Vorrei dirvi: portate questo dove operate, mettendovi in gioco senza paura. Mettersi in gioco. Perché i giovani sono le leve che rinnovano i sistemi, non gli ingranaggi che devono mantenerli in vita".  Il Papa chiede ai giovani di rischiare anche per l'economia e la pace che "si vede rincorrere i fatti senza quella forza preventiva, quel sognare-dialogare-rischiare per la pace che argina il ricorso alle armi. E così le guerre sono il frutto di rapporti di forza prolungati, senza un preciso inizio e senza una fine certa. Ma dove sono le imprese audaci, le visione ardite? E da chi possono venire, se non da cuori giovani e impavidi, che accolgono il bene dentro di sé e impugnano il Vangelo così com’è, per scrivere pagine nuove di fraternità e di speranza? Questo è il vostro mestiere, la vostra vocazione".

Infine il Papa dice: “si entusiasma nel guardarvi Gesù, Lui che ha sempre il cuore giovane e che ha chiamato dei giovani a seguirlo”.