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Note storiche, dalla Inquisizione al Dicastero la difesa della "sana dottrina"

Il Dicastero per la Dottrina della Fede

Il Palazzo dell' ex Sant'Uffizio |  | www.acdf.va
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L'archivio |  | www.acdf.va
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"Compito del Dicastero per la Dottrina della Fede è di aiutare il Romano Pontefice e i Vescovi nell'annuncio del Vangelo, promuovendo e tutelando l'integrità della dottrina cattolica sulla fede e la morale, attingendo al depositum fidei e ricercandone anche una sempre più profonda intelligenza di fronte alle nuove questioni". Così nell' Annuario pontificio è descritto il lavoro di una delle più antiche e fondamentali strutture della Curia Romana. Come si legge nelle note storiche si deve tornare al 1542 e al pontificato di Paolo III per venderne la nascita. Il Papa istituì una Commissione di sei Cardinali con il compito di vigilare sulle questioni della fede. Era conosciuta come  Santa Romana e Universale Inquisizione, aveva all'inizio esclusivamente carattere di Tribunale per le cause di eresia e scisma. Un tribunale che, a dispetto di molte leggende nere, aveva una struttura molto moderna. Fu poi Paolo IV, nel 1555 ad allargare la sfera di azione facendola competente a giudicare anche questioni morali di diversa indole.

Fu San Pio V che nel 1571 creò la Congregazione per la riforma dell'Indice dei Libri Proibiti. Un incarico attribuita all'Inquisizione ed esercitato fino alla sua soppressione nel 1917.

A seguito della riforma della Curia Romana operata da Sisto V nel 1588 l'attività dell'Inquisizione si estese a tutto ciò che poteva riguardare direttamente o indirettamente la fede e la morale.

San Pio X riorganizzò la Congregazione, e cambiò il nome in Sacra Congregazione del Sant'Uffizio nel 1908. Benedetto XV soppresse la Sacra Congregazione dell'Indice, e ne trasferì la competenza al Sant' Uffizio, ma tolse le competenze per le indulgenze: era il 1917.  Si deve arrivare al 1965 quando San Paolo VI con una nuova riforma cambiò ancora una volta il nome in Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede. Cambiò anche lo stile del lavoro: sul carattere punitivo della condanna prevalse quello positivo della correzione degli errori, insieme alla custodia, preservazione e promozione della fede. E venne abolito anche l'indice dei Libri Proibiti.

La riforma di San Giovanni Paolo II, con la Costituzione Apostolica Pastor Bonus del 28 giu. 1988, precisò la funzione, i compiti e le norme della stessa Congregazione. Nle 1997 venne approvata la nuova Agendi ratio in doctrinarum exa-mine.

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La riforma più recente è quella di Papa Francesco che con la Costituzione Praedicate Evangelium del 19 marzo 2022, ha mutato ancora una volta il nome in Dicastero e ne ha ulteriormente ridefinito le competenze.

Oggi il Dicastero è costituito da due Sezioni, quella Dottrinale e quella Disciplinare. La Sezione Dottrinale favorisce e sostiene lo studio e la riflessione sulla comprensione della fede e dei costumi e sullo sviluppo della teologia nelle diverse culture; esamina, inoltre, tutto ciò che attiene al privilegium fidei. La Sezione Disciplinare si occupa dei delitti riservati al Dicastero e da questo trattati mediante la giurisdizione del Supremo Tribunale Apostolico ivi istituito. Presso il Dicastero sono istituite la Pontificia Commissione Biblica e la Commissione Teologica Internazionale, entrambe presiedute dal Prefetto. Il Dicastero ha anche il suo Archivio storico, retto da apposito Regolamento, al quale possono accedere gli studiosi qualificati. Fu il cardinale Ratzinger, allo Prefetto della Congrgazione,  nel 1998 ad aprire l'Archivio agli studi. Lo scorso novembre grazie alla collaborazione con il Centro di ricerca sulle Digital Humanities dell’Università di Modena e Reggio Emilia, è stata realizzata una digital library ad accesso libero, in cui saranno progressivamente messi online i più antichi documenti dell’Inquisizione Romana.