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Ad limina dei Vescovi del Piemonte, il racconto del Vescovo di Biella

Monsignor Farinella: "Le parole che porto via dall'incontro col Papa sono i temi che Papa Francesco ha proprio nel suo cuore"

I Vescovi del Piemonte in visita ad limina - Credit: Lorenzo Iorfino |  | I Vescovi del Piemonte in visita ad limina - Credit: Lorenzo Iorfino
I Vescovi del Piemonte in visita ad limina - Credit: Lorenzo Iorfino | | I Vescovi del Piemonte in visita ad limina - Credit: Lorenzo Iorfino
I Vescovi del Piemonte in visita ad limina - Credit: Lorenzo Iorfino |  | I Vescovi del Piemonte in visita ad limina - Credit: Lorenzo Iorfino
I Vescovi del Piemonte in visita ad limina - Credit: Lorenzo Iorfino | | I Vescovi del Piemonte in visita ad limina - Credit: Lorenzo Iorfino

I vescovi della regione ecclesiastica del Piemonte hanno concluso da poco la visita ad limina. Una occasione di confronto e di incontro con il Papa e i dicasteri della Curia Romana. Aci Stampa ne ha parlato con uno dei partecipanti, Monsignor Roberto Farinella, Vescovo di Biella.

“Abbiamo preparato la visita ad limina innanzitutto in conferenza episcopale per parlare ovviamente anche dei temi principali che stanno un po’ a cuore a tutti i vescovi e poi ogni singola diocesi ha preparato un vero e proprio rapporto sulle questioni principali di carattere pastorale e anche sociale che caratterizza la diocesi, inviandole così a Roma. La mia impressione positiva è che queste relazioni sono state certamente lette prima di incontrarci poi con i vari dicasteri e le sottolineature che i prefetti e i loro collaboratori hanno fatto sono sempre state molto molto puntuali. Un cosa che ha caratterizzato la visita al limina e che non è una formalità. Abbiamo compiuto un vero e proprio pellegrinaggio venendo a Roma per incontrare il Successore di Pietro, abbiamo vissuto un'esperienza innanzitutto spirituale e di comunione come vescovi”.

Quali sono state le problematiche comuni emerse dai report diocesani?

“Un problema che ormai è diventato urgente è quello del fatto che la popolazione sta invecchiando: continuiamo a vivere purtroppo un inverno demografico. Ce lo ha fatto anche notare lo stesso Santo Padre. La nostra regione sta conoscendo questo tempo di spopolamento, sia nelle vallate che nei grandi centri. E il tema si ripercuote ovviamente sui giovani, sulle famiglie. Quindi anche la raccomandazione a una vera e propria pastorale anche per le persone anziane senza dimenticare ovviamente le famiglie e senza dimenticare certamente le persone più giovani. Anche nel confronto nei vari dicasteri è risultata l'importanza della trasmissione della fede. Siamo arrivati ormai alla seconda generazione - potremmo dire così - di cristiani che non sono più praticanti, magari vivono la loro fede in una dimensione più privata e la trasmissione della fede è il vero punto cruciale della vita delle nostre diocesi, perché questo vuol dire anche la diminuzione della partecipazione ai sacramenti e alla partecipazione alla vita della Chiesa. Nella stessa partecipazione alla messa nella nostra regione si registrano delle punte di secolarizzazione e anche di scristianizzazione notevoli. Di fronte a questo la visita al limina è stata anche proprio l'occasione per potersi confrontare attraverso queste relazioni che hanno fotografato la situazione nelle varie diocesi, che ovviamente essendo 16 sono tante e diverse l'una dall'altra. Dobbiamo  trovare una direzione pastorale per poter riprendere in mano la nuova evangelizzazione”.

Cosa può dirci dell’incontro con il Papa?

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“L'incontro con il Santo Padre è stato un incontro veramente molto bello, così come sono stati belli tutti gli incontri con i vari dicasteri: hanno intavolato sempre un clima di discussione e di conversazione. L'incontro con il Santo Padre è stato veramente un momento eccezionale, bello, unico. Intanto l'affabilità del Papa che ci ha accolti veramente con un grande sorriso, ci ha riservato più di un'ora di colloquio dove eravamo tutti quanti presenti. Le parole che porto via dall'incontro col Papa sono i temi che Papa Francesco ha proprio nel suo cuore e quindi il tema della misericordia: ci ha ancora una volta invitati ad essere proprio uomini di misericordia. L'altra parola che il Papa ha usato diverse volte è chiesa in uscita, essere quindi pastori che vanno a incontrare le persone là dove vivono e dove operano. Il papa ci ha poi invitati ad amare l’umanità e quindi mentre si annuncia il Regno di Dio ecco che è importante aiutare le persone a trovare speranza, saper camminare insieme a sentire la Chiesa vicina. Infine  l’accoglienza nei confronti sia degli immigrati ma anche nei confronti di quelle persone che non partecipano più alla vita della Chiesa o che si sentono per qualche motivo escluse, con tutto quello che vuol dire anche in tema di pastorale per le persone risposate, per le persone che sono alla ricerca della propria fede”.

Che peso ha oggi il ruolo della testimonianza personale del vescovo?

“La presenza del vescovo è importante perché al vescovo fa riferimento il popolo di Dio che vive in una determinata regione, in un determinato territorio. La presenza del vescovo dal punto di vista personale diventa testimonianza nella misura in cui è capace anche di aprire il suo cuore aprire, la sua casa per l'incontro con le persone. L’elemento della testimonianza personale è importante nella azione pastorale e nella vita del vescovo per il servizio alla sua comunità”.