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Per la Chiesa l’essere umano non crea la sua natura e va difeso sempre

Il nuovo documento sulla dignità umana del Dicastero per la dottrina della fede

Il documento Dignitas Infinita |  | AA
Il documento Dignitas Infinita | AA
La conferenza stampa per la presentazione di Dignitas infinita |  | AA
La conferenza stampa per la presentazione di Dignitas infinita | AA

L’essere umano non crea la sua natura. Questo è scritto nel documento che oggi è stato presentato ai giornalisti e firmato dal cardinale prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede Victor Manuel Fernandez e controfirmato da Papa Francesco il 25 marzo scorso. E datato 2 aprile con un richiamo a Giovanni Paolo II. Dignitas infinita nasce in un cambio di governo. Tra Ladaria e Fernandez dal 2019 ad oggi. 

L’idea è mettere in chiaro che la dignità umana non riguarda solo inizio e fine vita, ma anche tutto quello che succede tra questi due momenti.

Se qualcuno si aspettava una rivoluzione, sarà deluso. Il Dicastero chiarisce sui temi più mediatici che ideologia gender, maternità surrogata ed eutanasia la posizione della Chiesa rimane la stessa. E del resto due giorni fa il Papa ha ricevuto una ragazza testimone di come la maternità surrogata sia devastante. Una partecipante al convegno della LUMSA esattamente dedicato a questa questione . 

Tornando al documento si affrontano temi come gli abusi sessuali, la tratta, la violenza sulle donne, le migrazioni, le guerre, la povertà, l’aborto e perfino la violenza digitale.

“Per chiarire meglio il concetto di dignità, è importante segnalare che la dignità non viene concessa alla persona da altri esseri umani” si legge nel testo, ma “è intrinseca alla persona, non conferita a posteriori, previa ad ogni riconoscimento e non può essere perduta. Di conseguenza, tutti gli esseri umani possiedono la medesima ed intrinseca dignità, indipendentemente dal fatto che siano in grado o meno di esprimerla adeguatamente”. Questa la chiave del documento, e del resto è la chiave stessa del cristianesimo. 

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E ovviamente le Chiesa tutela la dignità umana che è la vera base di diritti e doveri. E in questo senso il documento ribadisce che c’è il rischio di usare la dignità per “giustificare una moltiplicazione arbitraria di nuovi diritti, molti dei quali spesso in contrasto con quelli originalmente definiti e non di rado posti in contrasto con il diritto fondamentale della vita”. Però “la dignità umana non può essere basata su standard meramente individuali né identificata con il solo benessere psicofisico dell’individuo. La difesa della dignità dell’essere umano è fondata, invece, su esigenze costitutive della natura umana, che non dipendono né dall’arbitrio individuale né dal riconoscimento sociale”. 

La dignità si basa sulla libertà, come già chiaro nella Dignitatis humanae, e per avere la libertà di agire come persone si deve combattere ogni forma di violenza ma anche confermare la verità sulla persona umana. 

E per il Dicastero è chiaro che “la storia dell’umanità mostra un progresso nella comprensione della dignità e della libertà delle persone, non senza ombre e pericoli di involuzione. Di ciò è testimonianza il fatto che vi è una crescente aspirazione – anche sotto l’influenza cristiana, che continua a essere fermento pure in società sempre più secolarizzate – a sradicare il razzismo, la schiavitù, l’emarginazione delle donne, dei bambini, dei malati e delle persone con disabilità. Ma questo arduo cammino è lungi dall’essere concluso”.

Segue un elenco di situazioni con richiami a documenti del Magistero pontificio pregresso.

E una esortazione conclusiva: “Ad ogni singola persona e, allo stesso tempo, ad ogni comunità umana spetta pertanto il compito della concreta e fattiva realizzazione della dignità umana, mentre agli Stati spetta non solo di tutelarla, ma anche di garantire quelle condizioni necessarie affinché essa possa fiorire nella promozione integrale della persona umana”. 

Nella sua introduzione "Tucho" ha parlato della Fiducia supplicans come se dovesse convincerci di qualcosa. Ha parlato con linguaggio "colorito di un sondaggio di cui non ha voluto rivelare la fonte, ha poi espresso opinoni personali su Magistero, omosessualità e altro creando disappunto e anche un po' di confusione. Ha raccontato aneddoti personali, ma non ha spiegato alcune questioni dottrinali che gli erano state poste. E siccome la confernza andava per le lunghe ha sgranocchiato qualche tarallo. 

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