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Vicario di Roma, Papa Francesco prende tempo

Papa Francesco ha comunicato che "si prenderà del tempo per operare un sano discernimento" per la successione al Cardinale De Donatis

Il Cardinale Angelo De Donatis |  | Daniel Ibanez CNA Il Cardinale Angelo De Donatis | | Daniel Ibanez CNA

Papa Francesco ieri mattina ha ricevuto il Consiglio Episcopale della Diocesi di Roma, due giorni dopo il trasferimento del Cardinale Vicario Angelo De Donatis all’ufficio di Penitenziere Maggiore.

Il Vicariato di Roma ha fatto sapere che “per la delicatezza dell’incarico di Cardinale Vicario, Papa Francesco ha comunicato ai vescovi, suoi stretti collaboratori, che si prenderà del tempo per operare un sano discernimento sulla figura di chi ricoprirà tale ruolo. In questa fase di transizione il Santo Padre ha incoraggiato i vescovi a continuare il ministero pastorale e le attività amministrative già precedentemente avviate”.

Tutti i poteri e le funzioni del Vicario in questo periodo di vacanza saranno assunte – come previsto dalla Costituzione Apostolica In Ecclesiarum Communione – dal Vescovo Vicegerente Baldassare Reina.

Il Papa, dunque, prende tempo per la scelta del successore del Cardinale De Donatis nonostante l’imminenza del Giubileo del 2025. Il Cardinale De Donatis aveva assunto l’incarico di Vicario di Roma il 26 maggio 2017 e l’anno successivo è stato creato Cardinale di Santa Romana Chiesa, del titolo di San Marco Evangelista in Campidoglio.

Attualmente sono sei i Vescovi ausiliari in carica per la Diocesi di Roma: Monsignor Baldassare Reina, Vicegerente e ausiliare per il settore ovest; Monsignor Paolo Ricciardi, a cui è assegnata la cura del diaconato, del clero e della vita religiosa e l'Ordo Virginum; Monsignor Dario Gervasi, ausiliare per il settore sud; Monsignor Benoni Ambarus, a cui è assegnato l'ambito della carità; Monsignor Daniele Salera, ausiliare per il settore nord; Monsignor Michele Di Tolve, Rettore del Pontificio Seminario Romano Maggiore.

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Restano non assegnati i settori centro ed est, dopo i recenti trasferimenti di Monsignor Daniele Libanori, divenuto Assessore del Papa per la Vita Consacrata, e di Monsignor Riccardo Lamba, promosso Arcivescovo metropolita di Udine.

Il toto-nomi per la successione al Cardinale De Donatis è già iniziato, subito dopo la pubblicazione della nomina a Penitenziere Maggiore.

In corsa per la guida del Vicariato vi è certamente Monsignor Reina: essendo il Vicegerente il suo nome è oggettivamente d’obbligo.

Secondo la Costituzione Apostolica in Ecclesiarum Communione il Vicario di Roma deve essere un cardinale come disposto dall’articolo 10. Ovviamente il Papa può scegliere un Vescovo e poi crearlo cardinale, come avvenuto peraltro con lo stesso De Donatis.

Ma se Francesco dovesse puntare direttamente su un porporato, allora il nome scelto potrebbe essere quello di Augusto Paolo Lojudice, attualmente Arcivescovo metropolita di Siena – Colle Val d’Elsa – Montalcino e Vescovo di Chiusi – Pienza – Montepulciano. Il Cardinale Lojudice è romano e prima di guidare l’Arcidiocesi toscana è stato per quattro anni – dal 2015 al 2019 – Vescovo ausiliare di Roma. Prima della nomina episcopale è stato parroco e direttore spirituale del Pontificio Seminario Romano Maggiore. E’ dunque un uomo che conosce profondamente la Diocesi di Roma.

Più defilata l’ipotesi del trasferimento a Roma del Cardinale Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI. Anch’egli romano ed ex vescovo ausiliare, potrebbe conciliare più facilmente gli impegni di numero uno della Conferenza Episcopale Italiana, così come accaduto nel passato - tra il 1985 e il 2007 - per il Cardinale Ugo Poletti e per il Cardinale Camillo Ruini.

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Papa Francesco però ha dimostrato in questi anni di guardare molto poco come modello di riferimento alle scelte operate in passato e soprattutto di scegliere molto spesso – sia per le diocesi, sia per la Curia Romana, sia per il collegio cardinalizio - dei nomi a sorpresa.