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Condanna del cardinale Ouellet in Francia, la Santa Sede inoltra una protesta diplomatica

La Santa Sede ha inviato una nota verbale al governo francese dopo la condanna del Cardinale Ouellet per “licenziamento ingiusto” di una suora esclaustrata e mette in luce il rischio di ledere il principio di libertà religiosa

Cardinale Marc Ouellet | Il cardinale Marc Ouellet | Alan Koppschall/EWTN Cardinale Marc Ouellet | Il cardinale Marc Ouellet | Alan Koppschall/EWTN

Dopo la condanna civile in Francia del Cardinale Ouellet, al tempo dei fatti prefetto della Congregazione per i Vescovi, e di altri due visitatori apostolici per l’escalustrazione di una suora, Marie Ferreol, comparata ad un “licenziamento ingiusto”, la Santa Sede ha inviato una nota verbale al governo francese, rende noto Matteo Bruni, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, il quale ha messo in luce che la sentenza, mai tra l’altro notificata in Vaticano, se confermata andrebbe a ledere i principi della libertà religiosa, “qualora si fosse pronunciata in merito alla disciplina interna e all’appartenenza di un istituto religioso”.

La denuncia di suor Marie Ferreol, al secolo Sabine Baudin de la Valette, 55 anni e da 34 nella comunità delle Domenicane del Santo Spirito, risale al 2021. Lei, considerata una suora dalla vedute conservatrici, aveva fatto ricorso al decreto di esclaustrazione – misura molto radicale e in genere rara – in cui era incorso dopo l’ispezione ordinata dal Cardinale Marc Ouellet. Prima ha inviato una lettera a Papa Francesco, poi, non ascoltata, si è rivolta ad un tribunale civile. Il cardinale sarebbe stato condannato per licenziamento ingiusto, e pagamento di un risarcimento di 200 mila euro, insieme insieme a don Jean-Charles Nault e madre Maylit Desjobert, i due visitatori apostolici.

La Santa Sede ha deciso di ricorrere ad una nota verbale, un testo diplomatico, non firmato, che va da ufficio ad ufficio, ed è destinato alle comunicazioni private, sebbene di particolare importanza. Si tratta di uno strumento diplomatico che permette anche di indirizzare una protesta rimanendo però nel confine del rapporto tra gli Stati.

Matteo Bruni ha confermato l’invio della nota verbale da parte della Santa Sede, notizia diffusa attraverso indiscrezioni di stampa, e ha rimarcato che “la Santa Sede ha appreso solo dalla stampa della presunta decisione del Tribunale di Lorient, in Francia, circa un contenzioso civile riguardante le dimissioni da un Istituto religioso della Sig.ra Sabine de la Valette (già Suor Marie Ferréol)”, e che “Sua Em.za il Cardinale Marc Ouellet non ha mai ricevuto alcun atto di citazione dal Tribunale di Lorient”, di fatto notando come il Tribunale di Lorient abbia agito personalmente, senza tenere in considerazione nemmeno che si stava citando in giudizio il cittadino di un altro Stato, e tra l’altro un cardinale.

Bruni ha anche ricordato che “il Cardinale Marc Ouellet ha effettivamente condotto una visita apostolica all’Istituto delle Dominicane dello Spirito Santo (Dominicaines du Saint Esprit), in ottemperanza ad un mandato pontificio; a conclusione di tale visita, sono state adottate una serie di misure canoniche a carico della Sig.ra Sabine de la Valette, compresa la sua dimissione dall’Istituto religioso”.

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Il direttore della Sala Stampa della Santa Sede ha infine sottolineato che “un’eventuale sentenza del Tribunale di Lorient potrebbe sollevare non soltanto questioni rilevanti che riguardano l’immunità, ma qualora si fosse pronunciata in merito alla disciplina interna e all’appartenenza ad un istituto religioso, potrebbe aver dato luogo a una grave violazione dei diritti fondamentali alla libertà religiosa e alla libertà di associazione dei fedeli cattolici”.