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Note storiche, quell'occhio sul cosmo da cui i Papi vedono il cielo

La Specola Vaticana, dalla Torre dei Venti all' Arizona

Uno dei telescopi della Specola |  | AA
Uno dei telescopi della Specola | AA
La sede del Museo della Specola |  | Musei Vaticani
La sede del Museo della Specola | Musei Vaticani

La Specola Vaticana è sicuramente una delle realtà più affascinanti e conosciute tra le tante attività storiche della Santa Sede.

Oggi l'Osservatorio Astronomico, fa capo al Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.

L'origine è antica e risale a Papa Gregorio XIII che preparando il calendario fece erigere in Vaticano nel 1578 la Torre dei Venti; "in essa si fecero osservazioni meteorologiche e, dal 1800 al

1821, anche astronomiche, finché, dopo una lunga parentesi di inattività, Leone XIII, col Motu Proprio Ut mysticam, del 14 marzo. 1891, vi rifondò la nuova Specola Vaticana, affidandone la direzione al Rev. Padre F. Denza, Barnabita, e, dopo la morte di questi, al Rev. Padre A. Rodríguez, Agostiniano.

Nel 1906, San Pio X nominò Direttore il Rev. Padre G. Hagen, S.I., e nel 1910 dette alla Specola più ampi spazi, assegnandole il villino che Leone XIII aveva fatto costruire nei giardini vaticani. Durante il pontificato di Pio XI la Specola fu totalmente rinnovata, la gestione ne fu affidata alla Compagnia di Gesù e la Specola fu trasferita nel Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo ove il Papa la inaugurò ufficialmente nel settembre 1935".

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Così nelle Note Storiche dell' Annuario Pontificio. La storia contemporanea della Specola si sviluppa dal 1980 quando a causa dell'inquinamento luminoso la Specola, con la collaborazione dell'Università dell'Arizona, apre una sede dipendente a Tucson (Arizona, U.S.A.) con l'osservatorio situato a 16o km. da Tucson e a 3.200 metri di altitudine, sul Mount Graham, ove nel 1993 è stato inaugurato il telescopio vaticano a tecnologia avanzata.

Nel 2009 Papa Benedetto XVI ha trasferito in un antico convento non più in uso, già residenza di una comunità di monache basiliane i locali della Specola che erano nel Palazzo di Castelgandolfo, dove rimane comunque il telescopio storico. 

Le attività della Specola sono anche didattiche oltre che di ricerca, e gli astronomi vaticani, tutti gesuiti, girano il mondo per conoscere e confrontarsi con i colleghi.

Lo scorso novembre ad esempio il direttore della Specola Vaticana, F. Guy Consolmagno, S.J.ha tenuto una conferenza St. Edmund’s College dell’Università di Cambridge sul sacerdote e fisico belga Georges Lemaître,  e sulla la teoria del “Big Bang” da lui sviluppata.

Recentemente la comunità ha perso uno degli studiosi più illustri e longevi, Padre Sabino Maffeo. Aveva 102 anni e la sua vita era tutta dedicata al Cielo.